Nonostante gli infortuni (Fontecchio), nonostante gli acciacchi (Ray, Imbrò, Hazell in corso d’opera), nonostante giocatore che non rendono (Gilchrist ormai fuori dalle rotazioni e oggi, per la prima volta, inutilizzato) la Virtus Bologna vince contro l’Aquila Trento giocando una partita gagliarda, prima fatta di intensità difensiva, e poi dei numeri del duo Hazell-Ray. La coppia di esterni USA è stata letteralmente incontenibile. Hazell, dopo i 29 di Roma, ha ritoccato il suo season high raggiungendo quota 30, con alcune fiammate da grande tiratore e attaccante. Poi una lieve distorsione a una caviglia lo ha tolto temporaneamente dalla sfida, aprendo però il proscenio ad Allan Ray, che veniva da una settimana di stop e ancora assolutamente non al 100% per problemi alla schiena. E il primo tempo lo aveva dimostrato: due punti con 6 palle perse (7 alla fine). Poi un secondo tempo ruggente, con l’intelligenza, riconosciuta anche da Valli a fine gara, di aspettare la gara, certo, senza disdegnare qualche conclusione folle, che lo contraddistingue. Quando poi Trento, a 5’ dalla fine, è rientrata fino al 70 pari, dopo essere stata sotto in doppia cifra poco prima, si è preso lui la squadra sulle spalle di peso, segnando 14 punti consecutivi e consegnando altri due punti d’oro in classifica alla truppa bianconera. Ma fermarsi alle prove balistiche di questi due sarebbe sbagliato. Bologna ha ancora una volta giocato un prova di gruppo importante. Magari non tutti avranno le caratteristiche per contribuire in maniera pesante in attacco, ma l’organizzazione difensiva è stata per larghi tratti eccellente. White e Mazzola sotto canestro hanno fatto festa a rimbalzo (46-32 per Bologna), Cuccarolo continua a guadagnarsi minuti e fiducia, mentre Ray e Imbrò hanno gestito bene i ritmi della squadra in cabina di regia, nonostante una giornata da 18 palle perse di squadra. Insomma, alla pausa per l’All Star Game, questa squadra ci va molto tranquilla.
Tranquilla, ma certamente amareggiata, deve essere invece Trento. Che non ha giocato bene, spesso ha inseguito, ha faticato in attacco, ma comunque a 5’ dalla fine era pari e con tutta l’inerzia dalla sua parte. Poi una follia di Spanghero (fallo su tiro da tre di Ray e fallo tecnico) ha letteralmente mandato all’aria tutto, girando definitivamente la partita in favore dei padroni di casa. Errori di esperienza, che ci stanno per una squadra giovane e nuova a questi palcoscenici. Le note positive comunque non sono mancate, dal solito Mitchell, che anche quando le difese concentrano tutti gli sforzi su di lui, non ha particolari problemi a scollinare i 20 punti (pur con parecchi errori), ala solidità della coppia Pascolo (davvero gran partita la sua)-Spanghero e di Baldi Rossi (11+7 per lui). E’ mancato il resto del pacchetto USA, con Grant, Sanders e Owens fermi 17 punti complessivi con percentuali bassissime e davvero uno scarso impatto sulla partita. Niente per cui strapparsi le vesti, come detto, ma una lezione da imparare: a questi livelli cali mentali non sono concessi.
Prime curve della partita con Trento più pronta, subito sul 5-2. Bologna ci mette qualche minuto in più, ma entra anche lei in partita, e lo fa con decisione e sospinta dal proprio gruppo di USA: White, Gaddy, Ray e Hazell segnano tutti nel parziale di 9-0 che mette subito i bianconeri avanti 11-5 e costringe Buscaglia al time out. La squadra di Valli appare avere più energia e in difesa, aiutata anche da una ostica zona 1-3-1, questo si sente. La Dolomiti sbaglia tantissimo al tiro, mentre White, come al solito, salta come un grillo a stoppare qualsiasi cosa. I padroni di casa, però, non sono pronti ad approfittarne, essendo loro stessi molto confusionari in attacco, e vanificando in gran parte gli sforzi nella propria metà campo. 13-10 Virtus al primo mini intervallo, con la Dolomiti ferma a 4/19 dal campo.
Per invertire il trend, allora, gli ospiti al rientro in campo vanno subito al sorpasso con un 5-0 sigillato da una tripla di Spanghero, ma la Granarolo è decisamente in partita e risponde ancora con un mini parziale: triple di Gaddy e Hazell e 21-17 di vantaggio recuperato. Proprio Hazell improvvisamente prende fuoco e infila sette punti consecutivi, mentre dall’altra parte è Grant ha suonare la carica per i suoi. Bologna domina a rimbalzo, ma al contempo perde miriadi di palloni (12 già all’intervallo, 6 di Ray) e così la partita continua a rimanere punto a punto, con Ray ottimamente contenuto dalla difesa avversaria e Mitchell che deve accontentarsi del tiro da fuori. Proprio da un suo canestro pesante sul press Virtus arriva il nuovo sorpasso trentino. Owens e Cuccarolo si scambiano un paio di canestri e Pascolo, sull’ultima azione, in penetrazione, fissa il punteggio sul 37-36 Trento dopo 20’.
Dopo l’intervallo sul campo rientra un Jeremy Hazell in versione trascinatore. L’ex Seton Hall si infiamma, segnando in ogni modo la bellezza di 13 punti in 4’ (con complicità non secondaria della difesa trentina), importanti per due motivi: perché mettono il tabellone il 53-46 per la Granarolo e perché permettono di rispondere a un Tony Mitchell ora davvero in partita. Ma che per i padroni di casa non sia un momento semplice dal punto di vista fisico lo si sa, e anche oggi la sorte non fa sconti. Proprio Hazell, in un contatto di gioco, si gira una caviglia. Niente di troppo serio, ma l’ala americana deve andare negli spogliatoi a farsi medicare, e perde minuti importanti, oggi più che mai, di gioco. La Dolomiti capisce il momento e inizia ad alzare il ritmo in attacco. Triple di Sanders e Baldi Rossi, schiacciata di Mitchell su dormita di Gaddy, ma la Virtus, ancora una volta, si fa trovare pronta e, nonostante tutto, risponde con Ray e una gran schiacciata di White, mentre il solito Mitchell sulla sirena tiene i suoi a -7 (65-58) al 30°.
Hazell tocca subito quota 30, Imbrò da tre punti fa raggiungere ai suoi la prima doppia cifra (70-60). Sembra una partita instradata verso l’Emilia ma, come al solito, i padroni di casa si fermano e subiscono il rientro avversario. Ispirato dal duo italiano Pascolo-Spanghero. Il primo con i suoi efficacissimi tagli a centro area (e anche un paio di ottime giocate difensive), il secondo con i canestri da tre, mettono in croce la difesa Granarolo, segnando 13 punti consecutivi e pareggiando la partita a quota 73 in un amen. Poi l’episodio decisivo. Dopo la tripla del pareggio, Spanghero decide di ingaggiare una lotta personale col pubblico, che nel giro di un paio di minuti finisce nel peggiore dei modi per la Dolomiti. Innervosito da un pubblico imbufalito contro di lui, la guardia italiana perde le staffe su un fallo su tiro da tre punti di Ray e si fa fischiare fallo tecnico. Il tutto costa 6 punti all’Aquila, che in un attimo piomba a un -9 (82-73) a quel punto, e in quella situazione emotiva, irrecuperabile. A completare il quadro, poi, c’è un Allan Ray entrato in campo con totalmente un’altra faccia nel secondo tempo. Il capitano delle V Nere dal 70-68 Virtus, all’84-73 successivo al patatrac firmato Spanghero, metterà la firma su tutti i 14 punti bolognesi, confermandosi, nonostante i problemi fisici, uno dei migliori esterni del campionato e il vero cuore di questa squadra.
GRANAROLO BOLOGNA – DOLOMITI TRENTO 88-78
Parziali: 13-10; 23-27; 29-21; 23-20;
Progressione: 13-10; 36-37; 65-58; 88-78;
MVP: La coppia Hazell-Ray: 54 punti e 8 canestri da tre punti. Hazell domina i primi 25 minuti, poi esce, e Ray fa lo stesso nei restanti 15.
WVP: Non è il peggiore in campo, anzi tutt’altro, per la prestazione in campo, ma il fallo tecnico subito da Marco Spanghero è un errore tanto pesante quanto gratuito, e che, alla resa dei conti, si è rivelato l’episodio che ha deciso la partita. E regala la palma di peggiore alla guardia classe 1991.
SALA STAMPA
Giorgio Valli: “Sono contento perché abbiamo vinto giocando insieme e voglio fare un plauso particolare ad Allan che era in difficoltà fisica e, nonostante un primo tempo difficile, ha aspettato che la partita venisse lui per essere decisivo. Poi voglio fare un ringraziamento al pubblico, che ha capito la nostra situazione in questa stagione ed è sempre stato di supporto. Ora c’è la pausa per l’All Star Game, ma vogliamo continuare a lavorare per migliorarci sempre e comunque. Oggi non era una partita facile, già solo per il fatto incontrare un giocatore da Eurolega come Mitchell. Giocano come squadra con raziocinio, non hanno subito troppo il nostro pressing. Ma noi siamo stati bravi a non andare in confusione e, anche se le statistiche non lo dicono, ha fatto una grande partita, specie in difesa, Valerio Mazzola. Siamo questi, e anche se acciaccati o corti, andiamo bene così. Gilchrist al momento è al quarto lungo, e non mi interessa se è americano. Qui gioca chi se lo merita indipendentemente dal passaporto. Ha avuto un calo di rendimento e, com’è normale che sia, è finito indietro nelle rotazioni. Noi qui abbiamo preso gente che ha voglia di stare in palestra a migliorare. Ora abbiamo un calendario tanto difficile quanto affascinante. Abbiamo Sassari che è squadra da Eurolega, poi Capo D’Orlando che oggi ha dato 20 punti a Venezia. Non abbiamo, quindi, bisogno di motivazioni extra.”
Maurizio Buscaglia: “Abbiamo fatto una brutta figura, giocando male sotto tutti i punti di vista, anche come atteggiamento e energia. Capita di fare partite così, però è stato brutto, riconoscendo comunque i meriti della Virtus che ci ha aggrediti e non ci ha fatto prendere ritmo. Abbiamo fatto poco di quello che era il nostro piano partita, come ad esempio cercare di contenere Ray e Hazell. E a quel punto poi ti vengono difficili tutte le cose: difficile andare in lunetta, difficile andare a rimbalzo. E’ un bell’insegnamento e dobbiamo imparare da questo a come fare per non ripetere gli errori. Ci è mancata consistenza e qualche riferimento per attaccare i giocatori che volevamo attaccare, finendo per sacrificare il nostro gioco di squadra che, fino ad ora, era stata la nostra forza. Sul tecnico di Spanghero, era l’azione su cui dovevamo fare la difesa decisiva, perché eravamo pari e poi saremo potuti andare in vantaggio. E invece su quel tiro ci siamo persi Ray, e non siamo riusciti a prendere l’inerzia che già stavamo guadagnando. Lì abbiamo mostrato scarsa maturità nel leggere i momenti delle gare, anche io magari nel non chiamare time out dopo il nostro canestro del pareggio per organizzarci meglio. Non so cosa sia passato per la testa di Spanghero. Ha avuto un momento di nervosismo, che ha pagato, e quindi non mi sembra il caso di fargli un processo. A rimbalzo abbiamo subito perché non ci siamo proprio andati, e anche perché comunque Bologna ha lavorato bene sul tagliafuori. Ma va anche detto che, in apertura di gara, siamo stati morbidi. La Virtus aveva cominciato male e noi dovevamo subito andare avanti di 6-8 punti e invece non lo abbiamo fatto. In generale, abbiamo avuto un paio di momenti della partita che potevano girare a nostro favore e non li abbiamo sfruttati.”
Nicolò Fiumi