Pesaro – Niente da fare. Il livello di questa Acqua Vitasnella è troppo alto per le possibilità della rabberciata Consultinvest di questa parte di stagione; ancora una volta la formazione di Dell’Agnello ha messo in mostra i suoi cronici difetti, acuiti nelle ultime partite dall’assenza di un realizzatore come Myles, contro una squadra di tutt’altro valore.
Difficile riuscire a competere a questo livello con una regia inesistente, una pericolosità dall’arco sprofondata a livelli da promozione ed una difesa che si può definire eufemisticamente ondivaga.
D’altra parte è forse il caso di cominciare a pensare che in questo momento, con la mancanza di Myles ed in attesa che arrivi un playmaker un po’ più consistente, la squadra non può fare molto di più di così; la curva di casa è rimasta in silenzio per tutta la partita ed alla fine sono piovuti copiosi i fischi per una presunta mancanza di impegno ma probabilmente l’amara realtà è che la Consultinvest, così com’è in questo momento, difficilmente riesce a competere nella massima serie.
A parzialissima discolpa va detto che l’Acqua Vitasnella sembra avere finalmente trovato la quadratura del cerchio, rilanciando Gentile e Buva (protagonisti nei quintetti che hanno deciso la partita); è stato proprio con il “white power”, con Shermadini a troneggiare sotto i tabellini, che Cantù ha annichilito la Consultinvest nel secondo e terzo quarto e sembra proprio che, affidando a loro le chiavi della squadra, sacripanti abbia trovato quella fluidità e quella continuità di gioco che fino ad ora ha sempre latitato.
Nonostante fin da subito palesi un’evidente insicurezza, la Consultinvest riesce comunque a partire bene, anche se probabilmente più per i demeriti di una Cantù che in avvio si mostra poco incisiva; in ogni caso, con un Judge ben innescato anche se un po’ pasticcione, i pesaresi allungano anche sull’11-7 quando ancora non si è a metà frazione.
La Vitasnella parte con Johnson Odom e Hollis in quintetto ma poi, con l’allungo della Consultinvest, Sacripanti decide di fare sul serio e fa entrare in campo Gentile e Buva al posto dei suddetti.
Così, mentre la Consultinvest si perde nei suoi consueti problemi di regia e nelle sue avvilenti percentuali nel tiro da tre, Cantù a metà tempo e già in parità e poi gradualmente allunga.
Sono proprio i nuovi entrati a fare la differenza, con Buva che è un vero e proprio rebus per la difesa avversaria e Gentile che si fa beffe dei diretti avversari che Dell’Agnello gli propone.
Il primo quarto si chiude così con gli ospiti in vantaggio di 8 punti (16-24) e la sensazione che la situazione sia difficilmente rimediabile per i padroni di casa.
In realtà al ritorno in campo una difesa un po’ più aggressiva sulla rimessa, unita ad una zona assai semplice, permettono a Pesaro di ritornare a – 4 (23-27) con una bella iniziativa di Gaines.
Dopo il tempestivo time out chiamato da Sacripanti, però, l’Acqua Vitasnella riprende il completo controllo sul match; i soliti Gentile e Buva bucano la fragile zona avversaria e così Cantù si issa anche sul + 13 (27-40) a poco più di tre minuti alla fine, prima di andare al riposo lungo sul +11 (32-43).
Al ritorno in campo le cose peggiorano ancora di più per la Consultinvest; dopo un avvio convincente, con due contropiede fulminanti di Gaines che riscaldano l’ambiente e portano i biancorossi sul 41-48, l’Acqua Vitasnella produce il break decisivo.
Per i pesaresi si tratta di un vero e proprio black-out, come tante altre volte è accaduto in stagione, e così mentre l’Acqua Vitasnella ricomincia a giocare con maggiore intensità, i pesaresi sono incapaci di orchestrare una benché minima reazione.
Con Shermadini capace di segnare ben 12 punti in dieci minuti, l’Acqua Vitasnella produce un parziale di 19-2 che non ammette repliche, anche perché alla fine del quarto il vantaggio per gli ospiti è di 22 punti (56-78).
Il resto della partita non ha più molto da raccontare, anche perché il vantaggio è talmente ampio e la differenza di valori talmente evidente che non vi è alcuna possibilità per la Consultinvest di recuperare.
Sacripanti ha la possibilità di richiamare ben presto Shermadini dalla contesa e così anche Johnson Odom e Hollis possono rimpolpare i loro bottini; dall’altra parte è Ross, pur con le sue ingenuità, a predicare nel deserto, mentre anche Gaines riesce finalmente a fare vedere qualcosa di buono al proprio pubblico.
La partita termina con Cantù che sfonda quota cento e con il pubblico di casa che fischia senza pietà i propri giocatori; forse per la Consultinvest non era questa la partita di vincere ma le ultime quattro brutte sconfitte (di cui tre interne) hanno lasciato il segno nell’animo di tutti e i tifosi cominciano comprensibilmente a perdere la pazienza.
La sfida di domenica in quel di Caserta costituirà un bel punto di svolta nella stagione e sarebbe opportuno che per domenica la compagine di Dell’Agnello ritrovi almeno un po’ di compattezza.
Per la squadra di Sacripanti una vittoria che dà fiducia, non tanto per i due punti ottenuti in maniera relativamente facile, ma per la buona prestazione messa in mostra; da questo punto di vista si può forse dire che in campionato è stata la migliore partita per l’Acqua Vitasnella.
Consultinvest Pesaro – Acqua Vitasnella Cantù 83 – 103
Parziali (16-24; 16-19 ; 24-35; 27-25)
Progressione 16-24; 32-43; 56-78
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/66/66181.html
Mvp: non è un caso che l’allungo decisivo dell’Acqua Vitasnella sia coinciso con il miglior momento di Shermadini, capace di segnare 12 dei suoi 16 punti complessivi nel terzo quarto, ma comunque padrone dei tabelloni per tutta la partita, come dimostrano i 10 rimbalzi, le 4 stoppate e la costante intimidazione difensiva (per un 31 complessivo di valutazione)
Wvp: difficile trovare il peggiore in campo in una prestazione collettiva tanto sconfortante; esclusi dalla lista i soliti encomiabili Ross e Musso, e con un Gaines alla sua prima prestazione non irritante, rimane il solito inconcludente Kendall Williams, incapace di produrre gioco per i compagni e di rendersi minimamente pericoloso anche personalmente.
Spogliatoi
Dell’Agnello: mi vengono spontanee da dire due cose: 1) Il nostro terzo quarto è stato scellerato sotto ogni punto di vista. Il primo responsabile sono io, perché se si gioca così la colpa principale rimane dell’allenatore, ma in quei dieci minuti abbiamo dimostrato di non sapere assolutamente cosa sia la durezza mentale e l’intensità fisica 2) Non riesco a capacitarmi di come Cantù si trovi tanto in basso in classifica; questo non ci giustifica ma loro hanno un livello di gioco nettamente superiore al nostro, con tre guardie che hanno un talento che noi ci sogniamo e, più in generale, una profondità di roster che ne fanno per noi un ostacolo insormontabile. Non penso che la mia squadra stia mollando, ma sicuramente c’è stato un po’ di scoramento dopo la sconfitta interna contro Bologna; sembrerà strano ma, tolto il terzo quarto, io ho visto i miei giocatori provarci sempre, pur con i loro limiti.
Sacripanti: senza presunzione penso di poter dire che abbiamo dominato la partita fin quasi dall’inizio e senza avere quasi mai la paura di perderla. Pesaro ha cambiato molte difese ma noi abbiamo sempre risposto con grande sicurezza; va detto che finalmente abbiamo avuto una settimana intera per preparare una partita di campionato e questo si è visto, soprattutto nella nostra capacità di leggere le difese avversarie e di eseguire bene il nostro piano partita. Abbiamo riempito bene l’area ed abbiamo finalmente gestito con giudizio il ritmo per tutta la partita. Sono contento anche per avere potuto dare qualche minuto a Laganà; è un ragazzo che merita e quando posso cerco sempre di mandarlo in campo per fargli riprendere confidenza dopo il suo grave infortunio. Noi forse non meritiamo la nostra posizione in classifica, ma nel nostro campionato c’è un livello molto equilibrato con tante formazioni come la nostra, costruite con tante americani giovani e capaci di tutto nel bene e nel male.
Giulio Pasolini