Altro giro, altra sconfitta per la JuveCaserta, che arriva a quota 12 sconfitte. Bella e convincente Avellino, che prende da subito il comando e resiste ai tentativi di rimonta, che però si spengono sempre con un nulla di fatto. Nella serata in cui a Young non entra un tiro (13 punti con 4/14 e qualche persa di troppo) non bastano il cuore di Antonutti (18) e Tessitori (11) perchè il resto è poca cosa, e soprattutto non c’è difesa. Per Esposito il cartello lavori in corso sarà ancora alto e affisso a lungo. Per la Sidigas tutto il quintetto va in doppia cifra, ma quello che impressiona è il bel gioco. Anoiske domina in vernice con 14 punti e 4 rimbalzi in scioltezza, Gaines azzanna la partita da subito con classe e chiuderà a 18 punti con 5 rimbalzi e 4 assist e buone percentuali dal campo. Banks e Hanga deliziano con le loro giocate acrobatiche, segnando rispettivamente 21 e 18 punti, Harper aggiunge solidità fermandosi a 17 con tantissima sostanza quando serve. Il 91-105 finale è la fotografia della gara.
La prima sorpresa di questo derby lo regala Enzo Esposito, che all’esordio sulla panchina della squadra con cui ha vinto lo scudetto, sceglie di lasciare in tribuna Avramov reintegrando Moore nel roster. Inizio shock per i bianconeri, impacciati in attacco dove arriva una sequela di perse, poco incisivi in difesa. Gaines va con la tripla prima e col furto con scasso poi, Anosike fa il resto dominando in vernice, segnando o subendo fallo. La Juve si tiene a galla con le triple, alquanto estemporanee, di Scott e Vitali, ma quando Banks va in contropiede Esposito si rifugia nel timeout (8-11). Non cambia la musica, Capin è incredibilmente fuori contesto, incapace di gestire il playmaking, Young sembra non essere in serata, e dalla continua serie di perse arriva un break di 0-7, con Harper e Anosike sempre liberi in vernice e Gaines puntuale a colpire dall’arco, per il +10 ospite. La Juve si carica di falli, ma ci prova a mettere intensità con Antonutti, entrato per i due falli di Scott, che va a schiacciare, ma anche Hanga si fa trovare pronto sugli scarichi e firma l’ennesima tripla. Dopo la tripla di Moore, stupisce il cambio di Esposito, che tira fuori Young, blitzato di continuo, per inserire Mordente, prima di reinserire l’ex Pacers neanche pochi secondi dopo, dopo l’ennesima forzatura di Vitali. La scena è sintomatica della confusione in casa bianconera, e nel mentre Banks ne approfitta e con 5 punti porta i suoi al +13. Le percentuali di Avellino sono mostruose, Harper cancella Sam Young in difesa e lancia il contropiede chiuso da Gaines. Sono 31 i punti irpini in 8 minuti, l’attacco bianconero è estemporaneo, ed il solito Antonutti si fa trovare pronto a imbucare la tripla. E’ l’ultimo sussulto prima della sirena di fine quarto, siamo 19-31.
Capin inizia con una tripla, Vitucci sceglie di dar spazio fin da subito alla sua panchina, con Harper a essere il go to guy del secondo quintetto, bravo subito a imbucare dai 6,75. La scossa casertana arriva dall’energia di Tessitori che lotta come un leone in vernice: Esposito vuole alzare i ritmi e segnare nei primi secondi dell’azione e, dopo la forzatura di Cadougan, ci pensa Vitali a eseguire alla perfezione, con la penetrazione che produce il canestro e fallo subito del 23′ (28-35), su cui Vitucci chiama timeout. Young si innervosisce e commette il terzo fallo, Hanga perso dalla difesa segna indisturbato dalla rimessa conseguente. Torna a spegnersi la luce in casa Pasta Reggia, Gaines si fa trovare pronto e spara l’ennesima bomba della sua serata per il +12. La Juve si procura il bonus ma sbaglia una quantità industriale di liberi, Avellino si affida alla solidità del suo pick and roll centrale, che ora serve Anosike, ora vede Cavaliero e Hanga appoggiare il pallone delicatamente nell’anello. A scuotere la Juve ci prova la tripla fi Capin, peccato che la difesa bianconera si perda il backdoor di Hanga che schiaccia di potenza, prima di regalare alla platea un arcobaleno degno di Juan Carlos Navarro. Un 2/2 di Anosike regala addirittura 18 lunghezze di vantaggio alla Sidigas, che diventa ventello quando Harper viene trovato smarcato in vernice. Ultimo minuto dominato da tanti viaggi in lunetta, spesso per falli di frustrazione della difesa di casa: il finale recita 44-59, con la firma di Antonutti su tutti, unico a metterci la faccia e a prendersi responsabilità.
I ritmi e le percentuali calano, Ivanov è bravo a sgomitare in vernice e realizza, ma Gaines è in serata e risponde col canestro pesante dalla lunga. Anosike torna a colpire, Tommasini, forse dimenticato nel primo tempo, va con la tripla in transizione che lancia la rimonta, seppur la distanza è ancora di 15 lunghezze al 23′. Nel bel mezzo del nulla si sblocca Young che spara la tripla fuori dai giochi, peccato che anche Harper e Banks sappiano farsi trovare pronti, tenendo altissime le percentuali avellinesi nel tiro da due. Uno sfondo dell’ex giocatore del Tel Aviv forza anche le proteste dello stesso, che gli costano il tecnico, che però frutta solo il libero di Antonutti del -14 al 26′. L’ingresso in campo di un Michelori forse neanche al 20% della condizione scuote la squadra di casa: Anosike soffre la marcatura dell’ex Siena, Moore si butta dentro e carica a testa bassa, ma dall’altra parte c’è un Gaines versione Nba. Prima l’ennesima tripla, poi la penetrazione col fallo subito, e col tassametro che per lui segna già 22, siamo 58-74. Seppure Caserta ci metta la faccia, nè i mezzi nè le scelte, nè la fortuna la aiutano, e così la Sidigas scappa e lo fa in bello stile, con Harper che vola a chiudere in maniera acrobatica l’alzata del solito Gaines in contropiede. Il rientro di Tessitori prova a ridare inerzia ai suoi in chiusura di frazione, ma all’ultimo stop and go sono ancora 15 le distanze tra le due squadre, 65-80.
Esposito si gioca la carta della zona ma viene bucato dalle letture e dalle distrazioni della sua seconda linea, che si perde Banks e Hanga che segnano entrambi in bello stile, il primo col reverse, il secondo con l’arcobaleno. Esposito continua a stupire il pubblico, lasciando in panca Young e Ivanov, e andando col nucleo italiano, trovando risposte da un Tessitori coraggioso e monumentale. Il resto della gara è un lungo garbage time, finisce 91-105, tra i fischi copiosi del pubblico di casa e i festeggiamenti degli Original Fans giunti come al solito calorosi e rumorosi.
PASTA REGGIA CASERTA – SIDIGAS AVELLINO 91-105
Parziali: 19-31; 25-28; 21-21; 26-25
Progressione: 19-31; 44-59; 65-80; 91-105
Tabellini
MVP: Il quintetto di Avellino che ha dominato la gara. Menzione per Antonutti e Tessitori
WVP: Difficile individuare il peggiore in un gruppo che ancora non ha raggiunto la sua identità e che non ha mai convinto in difesa.
Nico Landolfo