Roma, 6 dicembre 2014 – Il “terrore” corre sul parquet domenica sera al Pala Tiziano per l’Urbe cestistica allorquando, allo scoccare del fatidico orario imposto da secoli da parte della Lega, scenderanno in campo i padroni di casa dell’ACEA Virtus Roma contro la sorpresa, la bella sorpresa di questo scorcio d’inizio stagione, al secolo la Vanoli Cremona di quel signore così poco considerato dai media ma che mastica ed insegna basket da anni sempre in modo ammirevole e soprattutto portando a casa bei risultati, sto parlando di Cesare Pancotto. Un piccolo masterpiece di sagacia manageriale e lavoro sul campo il team lombardo che occupa in maniera assolutamente meritata la quinta posizione della classifica. Roma non può, non deve più concedersi pause dopo le recenti, distratte prove di Pistoia e Siviglia, Cremona vuole confermare che quanto di buono fatto vedere oggi non è frutto del caso.
ACEA Virtus Roma
Solo 3 W e ben 5 L in campionato, Roma è spalle al muro in questa fase della stagione e domani arriva la squadra rivelazione, la Cremona di Pancotto che promette battaglia e che vuole a tutti i costi continuare a correre. La Virtus si guarda allo specchio e s’interroga, che andamento strano sta avendo: se si sommassero anche le gare di Eurocup (ben altro andare con 6 W e 2 L), sarebbero già 16 le gare ufficiali disputate dall’Urbe nell’annata per un totale di 9 W e 7 L. Non male globalmente, peccato che le gare in Italia pesano e parecchio specie se poi se ne perdono ben due (e come si perdono….), contro squadre come Pesaro e Pistoia sulla carta inferiore al livello tecnico evidenziato dall’ACEA sul campo, di squadra che appunto disputa in maniera eccellente una competizione europea e che solo mercoledì scorso ha ceduto di brutto la prima gara del torneo ed al cospetto di un’avversaria come Siviglia.
Andamento altalenante tra le due competizioni e mille spunti che si potrebbero cogliere da questa Roma così diversa a seconda se l’avversaria sia italiana od europea, stupisce questa diversa “attenzione” che la squadra dedica alle due competizioni ed i numeri non mentono. Se prendessimo infatti il rendimento attraverso i freddi numeri di uno dei giocatori più attesi ma anche il più discusso in questa fase d’inizio stagione in casa ACEA, Brandon Triche, tutto è decisamente lampante. L’ex-Trento infatti viaggia in Europa ad una media impressionante di 18,75 p.ti/gara mentre in Italia…Solo 9,5 !?!? Eppure la stazza o se preferite la mole fisico/difensiva delle squadre incontrate in Europa dalla Virtus non sono paragonabili a quelle contro cui Roma s’è battuta. Vogliamo mettere ad esempio i chili ed i centimetri del Siviglia o del Nancy contro quelli di Pistoia o Varese?
Allora è assai probabile che il modo di giocare, e di approcciarsi, nelle due competizione sia differente. In Europa e più nello specifico in Eurocup, si assiste ad un gioco più basato sulla tecnica, meno “feroce” in difesa di quello che risulti essere il campionato italiano o se preferite anche la stessa Euroleague, dove conta la cattiveria agonistica e dove i contatti fisici son più frequenti e costanti e permessi dalla terna arbitrale, ecco perché una squadra come la giovane Roma edizione 2014-15 fatica molto di più in Italia che non nel vecchio continente. Anche durezza mentale, ovviamente, perchè quando gli altri alzano la voce quando attacchi e perdi qualche possesso di troppo (statistica migliorata ma ancora deficitaria, 16,3 ironia della sorte proprio quante ne perde Milano…solo Pesaro ed Avellino fan peggio!), è facile smarrirsi se ti chiami Morgan, Ejim, De Zeeuw e perché no, anche Triche, forse quest’ultimo non pensava fossi così netta la differenza tra Lega Due e Lega A.
Domani quindi arriva Cremona ed i Dalmonte’s Boys devono assolutamente rimettersi a correre in campionato se magari si volesse ambire alle Final Eight di Coppa Italia di Desio tra tre mesi. Ma sarebbe anche bene non dimenticare il valore complessivo di un team costruito sì per far bene ma che ha forse proprio nel carattere e nell’esperienza il proprio tallone d’Achille, sperando ovviamente che nel corso della stagione possa indurirsi, incattivirsi e capire meglio come reagire alle pressioni esterne specie fuori dal campo amico. La strada intrapresa sembra buona ma come sempre è il campo che ci dirà il valore reale di questa Virtus e comunque, ad onor del vero, gli stessi timonieri del vascello romano han sempre dichiarato che l’obiettivo dichiarato fossero i Playoffs tolte le altre manifestazioni, perciò le prospettive di crescita nel medio lungo termine s’intravedono eccome, tocca adesso ai Dalmonte’s Boys e soprattutto allo stesso coach lavorare ancora più intensamente per superare un dicembre di fuoco (Cremona, Avellino, Milano e Brindisi), e le restanti 7 sfide in campionato nel miglior modo possibile.
Infine, ecco le dichiarazioni di Luca Dalmonte come ogni pre-gara:
«Quella contro Cremona è una partita molto importante in relazione al calendario e al nostro momento, perchè giochiamo in casa dopo un cammino fatto di cinque trasferte nelle prime otto giornate. Affronteremo una squadra che ha avuto un impatto tra i migliori sul campionato, forte di un asse play-pivot di primissimo livello e consolidata esperienza, attorno al quale ruotano giocatori statunitensi di talento e aggressività offensiva. Al loro fianco si alternano giovani italiani che stanno producendo ottime performance, dimostrando buona personalità. Vitali e Cusin sono la base tecnica e morale di un sistema semplice e funzionale, dentro al quale Hayes, Ferguson, Bell e Clark riescono ad esprimere il loro talento offensivo, mentre Campani, Mian e Gazzotti danno un contributo costante e di livello. Ci aspetta una partita dalla difficile lettura tecnico-tattica, ma è fondamentale da parte nostra un’inversione radicale dal punto di vista difensivo rispetto alle gare contro Pistoia e Siviglia»
Vanoli Cremona
Ammesso che si possa ancora parlare di “classe operaia”, questa Vanoli rievoca termini un po’ andati nel tempo, che mal si conciliano con l’internet degli smartphone e della comunicazione 2.0 che impera oramai dappertutto. Ma scomodare vecchie terminologie non è un delitto, è storia e cultura del nostro Paese perciò niente di male nel parlare di “classe operaia che va in paradiso” se la si associa a questa Cremona così silenziosa nella sua imperiosa ascesa ai piani alti del nostro basket in questa stagione.
Match quindi decisamente duro e difficile per Roma, Cremona non è proprio l’avversaria ideale d’affrontare in questa fase della stagione per i capitolini perché la Vanoli è un insieme oggettivamente ben costruito, reduce da 4 vittorie consecutive contro Caserta, Brindisi, Trento e Varese ma che nasconde in se qualche segreto….
Il segreto? Facile. Prendi come coach un profondo conoscitore del nostro campionato, Cesare Pancotto, uno di quegli allenatori che probabilmente amano più la prosa della poesia. Dagli poi d’allenare un gruppo di americani come Jenny Hayes (4° miglior realizzatore della Lega con 19,3 p.ti/gara), play-guardia esperta e maturata nelle intemperie del campionato israeliano; Cameron Clark, ala rookie come James Bell ma al momento molto più a proprio agio in Lega a differenza del secondo: Cameron (domani assente per un problema muscolare), dice 13,5 p.ti/gara e ben 6,8 rimbalzi/gara mentre James 8,5 p.ti/gara ma anche 4,5 rimbalzi, niente affatto male comunque per due ragazzi fuori dalla loro patria e dal proprio basket per la prima volta nella vita. In più c’è la combo guard ex-Forlì forse più in crescita della Lega, Jazzmarr Ferguson con 11 p.ti/gara, un impasto quindi molto piccante di giovani e giocatori esperti dai connotati molto ben mischiati e rispondenti.
Se a loro si aggiungono poi un Luca Vitali in forma strepitosa e felice di aver fatto ritorno al Pala Radi dopo l’ennesimo flop in una piazza che puntava al vertice come Venezia (vero Luca?), e finalmente svelatosi come cardine della squadra con cifre record in queste prime 8 gare in Lega (12,5 p.ti/gara più 6,3 rimbalzi e ben 5,8 assist serviti mettendoci anche il miglior numero di falli subiti 6,5 ed il miglior Plus/Minus della Lega con 12,5), e Marco Cusin tornato in Lombardia dopo la storica, prima annata con vittoria del campionato e la non felice e breve parentesi sarda in quel di Sassari (6,6 p.ti/gara e ben 8,4 rimbalzi), ecco che le 5 W e le sole 3 L hanno un perché molto preciso. E non dimenticare Luca Campani, che con Fabio Mian e Giulio Gazzotti (quest’ultimo in dubbio per una forma influenzale), garantisce buona qualità e quantità con il primo che si è ritagliato oramai un ruolo molto importante nelle rotazioni di Pancotto, un sesto uomo aggiunto da 8,1 p.ti/gara con addirittura un bel 50% da tre però tirando poco, 3/6 ad oggi. Una Vanoli quindi dai forti connotati tricolori, dettaglio da non sottovalutare in momenti come questi.
Aver portato a casa poi gare particolarmente complicate come quella a Reggio Emilia sorprendendo una Grissin Bon alle prese con diversi acciacchi e quella di Trento dopo 3 supplementari, significa non solo essere una buona squadra ma soprattutto eseguire un play-book consono alle proprie caratteristiche, merito di un allenatore capace e bravo nell’andare a toccare quelle corde dei propri giocatori, spingendoli a dare il massimo sempre e comunque. L’entusiasmo poi fa il resto assieme ad un ambiente che probabilmente non mette pressione e che quindi fa lavorare al meglio le componenti.
Precedenti: Cremona ha la vita dura a Roma da quando è in Lega A, 4 L su 5 gare disputate e solo 3 W nel computo globale dei 10 matches disputati
Arbitri: Lanzarini-Sardella-Ranaudo
Si gioca a: Pala Tiziano in Roma, domenica 7 dicembre 2014 ore 18:15
Fabrzio Noto/FRED
@FaberNoto