Grande vittoria della Virtus Bologna che si toglie lo sfizio di strappare lo scalpo prestigioso della Grissin Bon capolista con una partita vinta grazie a un secondo tempo ruggente, fatto di intensità difensiva, ma anche di grande lucidità in attacco. Gli uomini di Valli continuano a confermare come l’impegno non manchi mai e, laddove siano supportati da buone cifre offensive, possono essere pericolosi per tutti, almeno tra le mura amiche. Oggi la svolta è stata nel terzo quarto, vinto 27-13, sulle ali di un Okaro White (23+7 con 9/11 al tiro) che è ormai una stella conclamata di questo campionato. Il suo periodo di adattamento al nostro gioco è terminato nel giro di tre partite, e ora è definitivamente un punto focale della squadra. Nel parziale decisivo ha segnato in tutti i modi: svettando a rimbalzo, segnando aprendosi dalla media sul pick & pop, colpendo da tre. Il tutto garantendo una copertura dell’area, specialmente in situazioni di recupero sulla transizione difensiva, che nessun suo compagno può apportare alla causa. Poi, a inizio quarto periodo, è arrivato il solito calo che contraddistingue le gare interne della Granarolo, con la Reggiana che ha ricucito fino al -3, e allora li è uscito Allan Ray (23, 5 rimbalzi e 3 assists), che già aveva lasciato il suo marchio sul resto della partita, ma che ha tenuto il meglio per il finale, giocando da playmaker aggiunto e segnando i punti che hanno ridato margine di vantaggio e fiducia a una squadra che stava vedendo pericolosi fantasmi del passato recente.
Ma la vittoria è venuta anche dalla maggiore intensità che Bologna è riuscita a imporre alla Grissin Bon, dato testimoniato dai 18 rimbalzi offensivi conquistati e dal +20 sotto le plance. E qui iniziano i demeriti degli ospiti, che hanno decisamente subito l’aggressività degli avversari, non riuscendola a pareggiare e probabilmente finendo le energie, fisiche e mentali, troppo presto. L’approccio alla partita era stato buono e nel primo tempo era arrivato anche il +10, ma li poi Bologna ha preso il sopravvento e gli uomini di Menetti sono andati lentamente sotto, prendendo una gran botta nella terza frazione che, nonostante l’ultimo tentativo di rientro, ha condannato i biancorossi alla seconda sconfitta in campionato. Proprio l’assenza di energia è stata la chiave della gara, certamente accoppiata alle condizioni fisiche rimaneggiate a dir poco di buona parte del roster. Cervi, Lavrinovic, Pini, Silins, Polonara hanno subito l’esuberanza in primis di White e poi di Mazzola e di un redivivo Gilchrist nel finale. In attacco, poi, la luce spesso è stata spenta, con perse e tiri senza criterio presi troppo spesso. Per parecchio ci ha pensato Taylor (20 punti ma -17 di plus/minus) con iniziative estemporanee a tenere Reggio a contatto, ma alla lunga, l’assenza di un buon gioco organizzato è costata molto cara agli ospiti. E’ una sconfitta che certamente fa male, ma non deve essere presa con isterismi, perché le scusanti ci sono tutte: dall’impegno in Eurocup di martedì, agli acciacchi dei vari Cervi, Diener, Silins alle assenze di Kaukenas e Darius Lavrinovic. Ma è comunque un rovescio che deve suonare come un campanello d’allarme per quelle che possono essere le debolezze strutturali di una squadra che rischia di subire molto sotto canestro da squadre dotate di grande atletismo.
Reggio parte subito forte, agevolata da una difesa Virtus che non si presenta: 4 tiri completamente aperti a segno per il primo allungo ospite sul 9-4, mentre dall’altra parte Cervi chiude ogni strada con 3 stoppate in altrettanti minuti. Time out immediato di Valli che rimette in carreggiata i suoi operando anche i primi cambi che danno buoni risultati: tripla di Hazell e buon impatto di Cuccarolo, sorpasso Granarolo sul 10-9. Gli attacchi sono comunque ispirati e segnano con costanza. Diener bagna l’ingresso in campo con un canestro pesante, Hazell tocca quota 8 punti in un amen. La difesa della Grissin Bon allora cerca di alzare i giri e, di conseguenza, spende qualche fallo extra che spezzetta un po’ il gioco. Imbrò dalla lunetta pareggia a quota 18, prima che ancora Diener, perso di nuovo dalla difesa bianconera, non segni sulla sirena la tripla del 21-18 Reggio al 10°.
Ospiti subito al +6 con Drake Diener che continua a beneficiare da dietro all’arco dei metri che la difesa, inspiegabilmente, gli concede. Gli uomini di Menetti controllano la partita, ma commettono anche troppe sbavature che non le permettono di allargare la forbice di vantaggio. Bologna allora con la solita ricetta di pressione difensiva a tutto campo rubacchia qualche punto per rimanere in partita. Il divario tecnico è comunque notevole e rimarcato dalla precisione al tiro pesante degli ospiti: proprio da dietro l’arco Donnell Taylor tocca la doppia cifra sia nel tabellino personale che nel vantaggio per i suoi (24-34 al 16°). Ma è comunque una gara ad elastico e la Virtus (anche con un po’ di complicità arbitrale) non la vuole abbandonare. Hazell fa 2/2 dalla lunetta, Mazzola vola a schiacciare in tap in, Ray va in penetrazione e chiude un 9-0 di parziale che ristabilisce l’equilibrio e fa arrivare le squadre all’intervallo lungo con sole due lunghezze di scarto: 35-33 Grissin Bon.
Okaro White comincia il secondo tempo come un indemoniato con 6 punti, dominando a rimbalzo e impatta subito a quota 39, con Ray che in transizione da tre punti marca il sorpasso Granarolo. Virtus decisamente meglio in questo frangente della partita, come sempre trascinata dall’impatto difensivo che ora c’è e si fa sentire da Reggio Emilia che mette in fila una serie di attacchi improduttivi. Gilchrist fa letteralmente gol, White invece continua a dominare (11 punti nel quarto). Menetti passa a zona, ma lo stesso White e Hazell la battezzano con 5 punti: 16-2 di parziale Virtus e Unipol Arena che si infiamma sul 53-41. Tocca a Fontecchio tripleggiare e mettere a tabellone il +13, mentre la Grissin Bon in attacco è attaccata al solo Taylor, già a quota 20. E’ buio pesto per gli ospiti, che hanno anche sfortuna perdendo l’ultimo pallone del quarto, puniti da una preghiera di Hazell (5/5 dal campo fin qui) per il 60-48 all’alba degli ultimi 10’ di gioco.
Il livello fisico dell’incontro si alza. E Reggio avrebbe da guadagnarne, anche perché nel frattempo Valli ha il suo uomo migliore, White, a rifiatare in panchina, con uno spaesato Gilchrist in campo senza grande profitto. Cinciarini guida la carica ospite con cinque punti, mentre Polonara sfrutta una dormita del suddetto Gilchrist per segnare da tre punti e riportare i suoi a -6 (61-55). Mussini con un gran canestro da tre firma l’8-0 di parziale per il -3 e il pubblico della Unipol Arena ricomincia a vedere i fantasmi della partita con Venezia. Ma questa volta c’è Allan Ray, che non ha nessuna voglia di gettare al vento altri due punti e si prende sulle spalle la squadra: 7 punti e un assist a Mazzola per rimettere 13 punti di scarto (72-59 a 4’30” dalla fine). Per Reggio il meccanismo si inceppa nuovamente, con Menetti che le prova tutte, ruotando i suoi uomini e giocandosi i possessi decisivi con Cinciarini, Lavrinovic e Taylor in panchina. La benzina nei serbatoi reggiani però è ormai finita, e l’ultimo decollo di Okaro White sopra al ferro sancisce il 78-66 finale e regala ai Forever Boys un 35esimo compleanno molto dolce.
GRANAROLO BOLOGNA – GRISSIN BON REGGIO EMILIA 78-66
PARZIALI: 18-21; 15-14; 27-13; 18-18;
PROGRESSIONE: 18-21; 33-35; 60-48; 78-66;
MVP: La coppia Ray-White è stata semplicemente strepitosa. White col suo atletismo, ma anche un tiro da fuori che migliora di domenica in domenica, ha aperto il divario tra le due squadre nel terzo periodo. Ray, quando Reggio ha cercato di riprendere la partita per i capelli nell’ultima frazione, ha messo le giocate che hanno chiuso i giochi.
WVP: Amedeo Della Valle ha avuto un brutta giornata decisamente. Nullo in attacco, ha provato a sopperire alle proprie difficoltà con la rabbia agonistica ma non è riuscito ad invertire il trend di una partita nata male.
SALA STAMPA
Max Menetti
Giorgio Valli
Nicolò Fiumi