Roma, 12 novembre 2014 – L’ACEA Virtus Roma centra il terzo successo in casa in Eurocup su tre questa sera contro l’EWE Baskets Oldenburg ed approfittando dei risultati negativi delle dirette avversarie nel girone C, mette una seria ipoteca al passaggio del turno con approdo diretto alle Top 32.
Ma non si pensi sia stato facile, per niente. Dopo una partenza ottima ed un primo quarto giocato con ottima intensità ed un discreto equilibrio offensivo, merce rara ad oggi per i Dalmonte’s Boys conosciuti ormai in Italia ed in Europa come “Quelli che tirano spesso da tre” ma con percentuali risibili, l’ACEA si sedeva letteralmente dopo aver toccato +9 come massimo vantaggio sugli avversari grazie ad una tripla di De Zeeuw (sarà la prima ed unica su 5 tentativi per una prova comunque solida da 8 punti e ben 8 rimbalzi, 17 di valutazione finale..), 32-23 al 12° e da quel momento inizierà l’Oldenburg show che porterà un parziale di 22-43 sino alla terza sirena, +12 per i tedeschi e volti scuri in casa ACEA.
Gara in ghiacciaia per i gialloblu? Per niente affatto. Il basket si sa, è ricco di fantastiche insidie ed il suo fascino perverso è proprio questo, nel momento stesso in cui controlli una gara in cui sei stato spesso sotto ed ora la mantieni salda nelle tue mani, può capitare sempre qualcosa che svolta tutto e quando hai riaperto gli occhi ed hai realizzato cosa ti stia accadendo…Puff, la partita è persa !?!? Per dettagli ulteriori chiedere proprio a Dalmonte & Co. con riferimento a quel di Pesaro sabato scorso.
Capita quindi che Roma rientri nell’ultimo periodo sotto di 12 punti, con il peso del mondo sulle spalle dopo le tre sconfitte consecutive già sul groppone e l’incubo della quarta all’orizzonte e ricominci di colpo a ritrovare se stessa e la forza, la concentrazione e la cattiveria dei primi 12 minuti assieme alla fluidità offensiva smarrita. L’Oldenburg sbanda ma regge, non può far nulla però al 37° allorquando l’MVP del match, Rok “Rocco” Stipcevic, spara la sua penultima tripla consegnando la parità alla sua squadra e tre minuti di fuoco. E tre minuti di fuoco saranno perché dall’uscita del time-out voluta ovviamente da Machowski, l’ACEA non mollerà più la presa se non concedendo agli avversari la chance di avvicinarsi solo di due punti e quando il cronometro dice -5 decimi di secondo.
Cade quindi l’Oldenburg che dicevo al 30° era sopra di 12 ma la squadra teutonica è certamente squadra a dir poco quadrata, con la pesante assenza di Julian Jenkins ad essere comunque bilanciata dall’ottimo esordio di Casper Ware ed un insieme che non brilla per talento ma che macina gioco in maniera anche abbastanza prevedibile, prevedibile ma efficace. Ma nel momento delicato del match anche i gialloblu di coach Machowski han ceduto mentalmente, arretrando in difesa sotto i colpi di Roma e non provando neanche, ad esempio, a mettere in piedi una 2-3 che avrebbe potuto atterrire gli avversari alla sola visione di essa. Ok Aleksandrov e soprattutto Chubb che han fatto il loro dovere ma tolti loro ed il rientrante Stuckey, male l’assenza di personalità nei momenti topici da parte del play titolare Kramer, osservando la serata di riposo di Paulding.
Sponda Virtus invece una vittoria che ridà morale ed autostima quasi disintegrata dopo l’Adriatic Arena di Pesaro, ne aveva bisogno l’Urbe perché la scimmia era lì sulla testa ed è incredibile come nonostante tutto questa squadra riesca ad esempio, anche questa sera, a catturare sempre più rimbalzi degli altri (37-27), anche quando la squadra avversaria ha una stazza decisamente superiore come l’Oldenburg. Ed anche questa sera Roma ha tirato di più dei tedeschi, 64-57 e vinto anche nel computo valutativo per 95-75, evidenziando che la presenza c’è in campo.
Un sontuoso Stipcevic dicevo è risultato decisivo nel quarto periodo da 29-15 di parziale non solo con i punti ma anche con gli assist, consegnandone alcuni ottimi ad un Jorgan Morgan riapparso improvvisamente presente nel vivo del gioco e non solo in difesa. E cosa dire di un Daniele Sandri apparso in versione Dea Kalì in difesa dal primo ingresso in gioco ed autore di ben 7 punti segnati con decisione ed una cattiveria belluina?
Comunque c’è ancora tanto da fare, intanto vincere è da sempre la migliore medicina per studiare l’antidoto alla cura quando si continua a sparare a salve da tre e per giunta tra le mura amiche: tolto l’ottimo 5/7 di Stipcevic, solo Sandri fa 50% con uno su due, sugli altri non diciamo nemmeno di più se alla fine il totale consegna alle fredde statistiche 9/30, cioè 30%. I singoli infine, Brandon Triche bene, quando sente l’aria dell’Europa l’ex-Syracuse da sempre qualcosa di più, ma non benissimo nonostante i 13 punti ed i 2 assist con 16 di valutazione. Cosi così i “veterani”, Bobby Jones e Kyle Gibson con il primo che forse ha capito che avvicinandosi al ferro deve, come questa sera, metterla dentro ed evitare fischi arbitrali a favore e con il secondo che ha tirato male, 1/7 dalla lunga non è da lui. Ok Maxim De Zeeuw mentre resta un corpo ignoto ed estraneo al resto del gruppo Melvin Ejim. Sì, tanta energia in difesa negli aiuti e ben 4 rimbalzi presi ma è palese che questo ragazzo debba ancora ambientarsi per capire dove sia planato. Il tempo è dalla sua ma la pazienza non è una risorsa infinita, specie se poi alle sue spalle scalpita Daniele Sandri.
Ora testa e cuore a domenica per un match da vincere a tutti i costi contro Varese, dopo Charleroi per sancire di fatto lo storico passaggio alle Top 32 con una vittoria e quasi 4 turni d’anticipo, chi l’avrebbe detto a settembre?
La cronaca
Primo periodo, inizio scoppiettante per Roma, Oldenburg in difficoltà a causa dell’energia che mette la Virtus in attacco ma anche in difesa, Kramer fatica a trovare i giusti ritmi per innescare Ware od Aleksandrov a causa della buona difesa capitolina. Contatti non fischiati in eccesso a favore dei tedeschi. Ma al 5° i gialloblu superano gli avversari grazie all’ex-Bologna, al debutto, Ware dalla lunga, 11-12. Roma cerca di meno lo sparacchiamento da tre, per fortuna la prima tripla entra al terzo tentativo by BT, 14-12. Gibson dal parcheggio, poi si becca un antisportivo molto discutibile, la sua difesa su Paulding (pericolo pubblico numero 1), non va. Il centro serbo dell’Oldenburg mette la sua prima tripla al 7°, 17-18 con Roma che attua una zone-press classica, gialloblu in difficoltà ma la terna arbitrale, decisamente in giornata di scarsa vena, manda in lunetta Zwiener, 17-19. Entra Stipcevic con Sandri e De Zeeuw. L’ACEA però attacca con poca fluidità, la difesa avversaria non sembra imbattibile ma si sbaglia troppo da sotto con Gibson e De Zeeuw. Oldenburg a +4 al 9°, De Zeeuw va da fuori, l’ala belga c’è stasera e poco dopo si procura un antisportivo, 21-21 e nel possesso successivo è il giovane Sandri a procurarsi un buonissimo gioco da tre punti, 24-21. Si chiude il periodo con Neumann, decisamente sfasato, che commette un altro fallo su Jones in entrata ma dopo che Sandri lo aveva inchiodato in difesa e recuperato la sfera, 25-21 e si chiude con un altro rimbalzo difensivo dell’ex-Torino ed una tripla di Stipcevic che non va dentro per un nulla.
Secondo periodo, Roma tarantolata: sempre Sandri protagonista, difende molto bene e D’Ercole innesca Stipcevic e, subito dopo sempre Lollo ruba palla a Paulding e va uno contro zero, 29-21 e Machowski deve chiamare tempo, ma se Roma difende così…Riecco Ware che innesca Chubb, 29-23 da post basso ma subito dopo lo stesso centro americano fa passi su un ottima difesa di Morgan. Tripla di De Zeeuw, 32-23 e +9 Roma al 12°, molto bene Roma, molto bene. Dalmonte cavalca le seconde linee che rispondono positivamente, specie Sandri e D’Ercole. Ritmi elevati, sempre Sandri sugli scudi che raccatta di tutto sotto le plancie e quando esce per riposo il pubblico applaude il ragazzo, bravo. Stipcevic forza dalla lunga dopo una tripla, adesso i gialloblu difendono con maggior attenzione ma al 15° è sempre 37-30 per l’ACEA. Jones spadella ancora da tre e con spazio, per fortuna Morgan si procura sul rimbalzo due liberi, 38-30 e si rivede Triche per Rok e Gibson. Ware si procura 3 liberi, ingenuità di Jones al suo tiro, 38-33. Adesso Roma riprende a sverniciare il ferro da tre, non va bene così anche perché l’Oldenburg pare abbia calato lo sforzo difensivo. Ejim non brilla, come al solito…Dalmonte chiama tempo, i suoi ragazzi stanno gettando alle ortiche molti possessi per scappare via ma di fatto solo +8 dopo molti errori al tiro. Al rientro ben due triple con spazio di De Zeeuw, niente da fare, le percentuali crollano dell’ACEA. Stuckey va per ben due volte, 40-37 al 18°. Stipcevic dalla lunetta, 42-37 ma ancora Stuckey dalla lunga, 42-40 e la sensazione che l’ACEA sia in apnea….Ejim in lunetta, solo uno su due, 43-40 e si chiude il periodo con Neumann che schiaccia su assist di Ware ma dopo che De Zeuuw ha sparacchiato l’ennesima tripla sul ferro. Siamo alle solite, Roma tira sempre di più degli avversari in virtù dei rimbalzi in attacco (9-3 al momento), ma finalizza poco o niente, 4/20 dalla lunga e più tiri dalla lunga che non da dentro l’arco…I tedeschi non appaiono niente di sovrumano ma sono puliti, ordinati eppoi c’è Ware che al debutto, come capita spesso, fa pentole e coperchi con 10 punti ma soprattutto con una discreta vena offensiva.
Terzo periodo, Paulding silente la mette dentro a rimbalzo, 43-44 mentre Gibson non va dalla lunga…4/21 mentre Aleksandrov va dalla tripla, 6/12 per i tedeschi e la differenza come al solito è anche qua, 43-47 al 22°. L’ACEA ha dilapidato un +9. Horror basket, Kramer schiaccia sul ferro da solo e Jones sbaglia l’ennesima palla da appoggiare al tabellone, Dalmonte chiama tempo. Roma è calata vistosamente, se non si riaccende è dura. Terzo fallo di Paulding su Ejim. Però si lotta, almeno questo perché al 33° la Virtus non ha ancora segnato!?!? Tripla di Stuckey, 43-50 e massimo vantaggio Oldenburg, niente, Roma s’è spenta proprio…Triche è imbambolato ed Ejim pure. Volano i tedeschi sul +9 al 25° sul 45-54 (Gibson ha intanto fatto goal da fuori), e coach Machowski ora è più sereno. Chubb, +11 in attacco al ferro e la gara sembra segnata quando anche Nuemann va in lunetta anche se fa solo uno su due, 45-47 al 26°. Tripla di Stipcevic, boccata d’ossigeno per Roma, 48-57, vediamo se riesce il recupero all’ACEA subito invece in quel di Pesaro. Morgan imbeccato da Gibson, 50-57 e Machowski ci vuol parlare sopra, al rientro Dalmonte ha Sandri che difende benissimo su Kramer, passi del play americano, peccato che Morgan subito dopo perda palla per tre secondi. Stuckey è in cattedra, tripla ed è +10 Oldenburg. Per Roma ora 5/25 dalla lunga…Tripla di Sandri, 53-60. Il pubblico si riscalda, Neumann fa uno su due dai liberi, Sandri pure al 29°, si chiude sulla tripla di Ware e l’ultimo possesso dei tedeschi convertito a canestro da Kramer a rimbalzo sul 54-66. Gara chiusa virtualmente, terzo periodo da incubo dei Dalmonte’s Boys che segnano solo 11 punti contro 24 ma soprattutto l’energia e la foga dei primi 14 minuti sembrano essere un ricordo.
Quarto periodo, Bobby Jones decide di avvicinarsi a canestro normalmente in entrata e la mette dentro…Finalmente! Sandri resta in campo ma concede due liberi ad Aleksandrov, 56-68. Morgan per Jones che ha sparacchiato da tre sul ferro e Dalmonte ordina la zone-press. Sandri fa quarto fallo e Chubb va, 58-70. Stipcevic attacca il ferro e di sottomano segna, 60-70 al 32°. Triche segue un altro attacco del play croato, 62-70 ed ancora dopo Morgan al tabellone by Rok, 74-60 ed ACEA miracolosamente di nuovo in partita, Machowski deve chiamare tempo al 33°. Kramer vs Rok e lo schema disegnato dal coach tedesco è mirabile, buono e fallo di Chubb, 64-73 e Triche spara sul ferro da tre…Desolante. Lo stesso ex-Syracuse però adesso va al ferro, 66-73. Siamo al 35°, la Virtus anche se sotto sembra essersi destata. Entra Gibson e Rok da una palla in retroschiena a Morgan che subisce fallo non convertendo il tiro, solo uno su due ed è 67-73, due possessi per l’Oldenburg. Riecco Ware per Kramer che non è parso al meglio, anzi…Gibson si costruisce un canestro da due, 69-73 e Neumann ne combina un’altra delle sue, tira in modo orribile e, non contento, sul ribaltamento fa il quarto fallo su De Zeeuw che però fa solo uno su due, 70-73 al 37°. E subito dopo Rok la mette da tre con spazio, parità, incredibile!! Bolgia la Pala Tiziano ed inerzia tutta per l’ACEA che sembra di nuovo spiritata. Ware in lunetta, anche lui uno su due, 73-74 al 38°. L’energia però ora è tornata per la Virtus, Morgan in lunetta per fallo subito da Chubb, 75-74 e Roma torna su dopo tantissimo tempo. Ware forza, Gibson prende il rimbalzo e Rok va di tripla, 78-74…Beh…Che bello il basket signori, Roma sembrava morta e sepolta !!! Kramer innesca se stesso ma è ferro, rimbalzo di De Zeeuw e subito dopo sempre Rok da un cioccolatino a Morgan, 80-74 al 39°. Time-out per l’Oldenburg che è sulle ginocchia mentalmente, chi l’avrebbe detto un esito del genere? Chubb non vuol mollare, 80-76 ma dopo il play croato di Roma si palleggia sul piede, perdonato…Vah!! Intanto Chubb implacabile, ma Stipcevic lo è di più, tripla!! Chubb ribadisce anche lui da tre però mancano 5 decimi, Roma vince quindi ed interrompe la striscia negativa!!
Che cuore e che grinta quest’ACEA, portata a casa una partita da -12 al 30°, un applauso alla voglia di questi ragazzi che non saranno i più forti del mondo ma che almeno non si arrendono mai!
Sala Stampa
ACEA Virtus Roma – EWE Baskets Oldenburg 83-81
Parziali: 25-21; 18-21; 11-24; 29-15;
Progressione: 25-21; 43-42; 54-66; 83-81
MVP: Rok Stipcevic la vince quasi da solo, spara le triple della sicurezza e gestisce al meglio i possessi cruciali, se poi mette 25 punti con 5 assist e prende 25 di valutazione…Applausi anche per Jordan Morgan che non ruba l’occhio ma ne mette 14 con 6 rimbalzi e Daniele Sandri che da questa sera è molto più che un italiano a referto per le ben note vicende regolamentari-federali, grinta e tecnica per un 16 finale di valutazione. Per l’EWE Baskets invece ottimo l’esordio dell’ex-V Nere Casper Ware (14 punti e 5 assist), ma sono le torri Aleksandrov (14 punti), e Chubb (18 punti), a brillare con il rientrante Stuckey (13 punti).
WVP: delude Chris Kramer, accreditato di talento nella gestione del gioco ma anche il “bombardiere” Paulding non brilla.
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto