Reggio Calabria, 9 novembre 2014 – Settima giornata di A2 Silver, al PalaMazzetto di Reggio Calabria si sono affrontate la Viola Reggio Calabria e la Mobyt Ferrara con gli ospiti che sono riusciti a portare a casa il primo successo stagionale lontano dalle mura amiche grazie all’83-87 maturato soprattutto nel secondo tempo con Kenneth Hasbrouck assoluto protagonista. La Viola dal canto suo si è aggrappata alle giocate di Deloach che però complice i problemi di falli che hanno attanagliato i neroarancio già dal primo quarto non ha potuto godere di un solo attimo di riposo, e di un redivivo Casini autore di 16 punti e tanti buoni spunti. Destano qualche dubbio le cervellotiche decisioni arbitrali che nei momenti topici della sfida hanno di fatto costretto la Viola ad arrendersi al primo dispiacere davanti al pubblico amico, come sempre presente in massa.

Ammannato in possesso di palla. Sullo sfondo Rush cerca di smarcarsi da Huff (foto: Maria Vazzana)
La partita – La Viola schiera Rossi, Deloach, Rush, Rezzano e Ammannato, Ferrara risponde con Ferri, Hasbrouck, Huff, Castelli e Benfatto. I padroni di casa cercano subito di imporre il proprio ritmo al match sfruttando soprattutto il mismatch Rush–Huff in zona offensiva. Il rookie di Ferrara si fa però valere quando attaccano i suoi, è infatti grazie a lui che gli emiliani rispondono colpo su colpo ai giochi messi in campo da Rossi e compagni. La sfida si innervosisce subito, con gli arbitri assoluti protagonisti in negativo che non fanno nulla per calmare le acque, anzi gettano benzina sul fuoco fischiando ben due tecnici alla panchina neroarancio nel solo primo periodo e costringendo Rush a godersi praticamente tutto il primo tempo da spettatore non pagante con tre falli sul groppone. Ferrara riesce ad approfittare di questo momento di confusione della Viola e scappa via nel secondo quarto grazie alle giocate del suo fuoriclasse Hasbrouck, tocca allora al solito Deloach riportare in linea di galleggiamento la Viola con due triple consecutive e il gioco da quattro punti finale che vale il +1 all’intervallo (46-45).

L’americano Micheal Deloach protagonista di una gara a due volti. Primo tempo da 22 punti, secondo da soli 4 (foto: Maria Vazzana)
Al rientro sul parquet il copione è sempre lo stesso: la Viola cerca di imporre il proprio ritmo, Ferrara ribatte colpo su colpo dopo essere stata sotto anche di sette lunghezze e aver rischiato più volte di peggiorare ulteriormente il passivo. I neroarancio riescono a contrastare le prodezze di Hasbrouck grazie a Juan Marcos Casini, che porta i suoi a condurre di quattro lunghezze prima dei dieci minuti finali. L’ultimo periodo vede la Viola subire un problematico blackout in fase offensiva complice anche il passaggio alla difesa a zona da parte di coach Furlani. Sull’altro lato del campo i neroarancio sono altrettanto poco lucidi e subiscono l’allungo decisivo a tre minuti dal termine. Con fatica i neroarancio si riportano sotto ma l’errore arbitrale è dietro l’angolo: fallo in attacco di Benfatto ai danni di Rezzano, gli arbitri si consultano e decidono per il fallo del giocatore neroarancio scatenando le ire di pubblico e panchina Viola. Il tempo rimanente serve solo a fissare il punteggio, un 83-87 che lascia l’amaro in bocca ai reggini per non essere riusciti a chiudere la partita quando ne hanno avuta l’occasione.
Termina dunque la breve striscia di imbattibilità casalinga per i ragazzi di Benedetto, che adesso usufruiranno della canonica giornata di riposo per poi ritornare al lavoro in vista della trasferta di Imola.
MVP: la palma di miglior giocatore dell’incontro va a Kenneth Hasbrouck. Presenza costante per tutti i 40′, rompe gli equilibri con delle triple pazzesche e sa trovare sempre la giocata giusta. Unico neo le palle perse nei primi minuti del match.
Viola Reggio Calabria 83-87 Mobyt Ferrara (23-27; 23-18; 22-19; 15-23)
Viola Reggio Calabria (da due 23/41, da tre 8/24, tiri liberi 13/19): Deloach 26, Rezzano 9, Rossi 10, Rush 14, Ammannato 6, Casini 16, Azzaro 2, Lupusor, Spera, De Meo ne. Allenatore: Benedetto.
Mobyt Ferrara (da due 20/34, da tre 10/23, tiri liberi 17/21): Huff 23, Castelli 5, Ferri 11, Benfatto 15, Hasbrouck 25, Bottioni ne, Amici 3, Casadei 3, Pipitone 2, Ghirelli ne. Allenatore: Furlani.
Arbitri: Paolo Cherbaucich di Trieste – Achille Ascione di Caserta – Andrea Agostino Chersicla di Oggiono (LC).
Le parole del post gara:
Giovanni Benedetto (coach Viola RC): “Oggi abbiamo giocato molto al di sotto delle nostre aspettative e c’è molto da recriminare per i troppi palloni buttati via. Nonostante la prestazione non ottimale, nel corso dell’ultimo quarto, avevamo ottenuto un buon vantaggio che, purtroppo, abbiamo dilapidato per troppa presunzione e superficialità, forzando molti tiri. La partita andava chiusa prima e non farlo è stato il nostro più grande limite, oggi. C’è da sottolineare anche la cattiva gestione della partita da parte degli arbitri che, sia chiaro, hanno il diritto di incappare in una giornata storta come quella odierna. Bisogna fare i complimenti agli avversari: Ferrara, nonostante il periodo non molto brillante, è riuscita a tirar fuori una prestazione molto buona perché non è facile per nessuno giocare qui a Reggio Calabria, davanti a questo pubblico meraviglioso”.
Adriano Furlani (coach Mobyt Ferrara): “Sapevamo di aver commesso un suicidio collettivo domenica scorsa, dando una cattiva immagine di noi. La prestazione di oggi dimostra che la mia squadra ha una propria moralità. Abbiamo vinto una partita difficile: perché siamo partiti bene, abbiamo subito il loro rientro, ma poi abbiamo saputo reagire. Poi non mi illudo: ci sono ancora problemi, dobbiamo ancora trovare un nostro equilibrio, siamo ancora in divenire. Sugli americani confermo, hanno inciso. Troy l’abbiamo preso perché, guardando le cassette, abbiamo visto che aveva caratteristiche che a noi potevano essere molto utili. Purtroppo è arrivato senza avere coscienza del gioco di squadra, all’europea. Speriamo che questa bella prestazione possa essere la svolta per la sua stagione. Oggi è stato importante, segnando non solo a inizio partita, ma anche nell’ultimo quarto quando contava”.
Paolo Malara