Praga, 5 novembre 2014 – In una gara a dir poco pazzesca, dopo ben 3 incredibili supplementari, l’ACEA Virtus Roma deve subire la prima sconfitta in Europa ad opera dei padroni di casa del CEZ Nymburg.
Tre supplementari non capita spesso di vederli a questi livelli, la Virtus Roma poi ne ha un ricordo amaro se si tocca questo tasto: playoffs scudetto a Siena, sconfitta proprio dopo tre overtime al Pala Sclavo di allora quando correva l’anno 2007. E come quella sera, per arrivare a disputare tre tempi supplementari prima di avere la squadra vincente, i meriti ma soprattutto le colpe si compensano tra i due rosters incapaci di superarsi prima dei tempi regolari ma in questo caso, senza ombra di dubbio, Roma ha veramente di che mordersi le mani.
Anzi, evitiamo i giri di parole ed andiamo subito al sodo: un’altra gara buttata nel cestino della spazzatura da parte dei Dalmonte’s Boys dopo il match di domenica in casa perso contro Sassari. Entro certo termini il cliche con le relative situazioni si è ripetuto questa sera a Praga, nel senso che i capitolini non hanno mai saputo approfittare dell’enorme, immenso lavoro che han fatto spalle a canestro questa volta durante tutto la gara e non, come domenica, solo nel secondo tempo, riuscendo perciò a limitare una squadra così solida ed esperta, priva di “sbarbati” a soli 56 punti al 40°. Purtroppo l’enorme sacrificio contro gente come Simmons, Washington, Benda e Hrouska è valso a poco perché l’attacco romano è stato a dir poco sconnesso con percentuali da oratorio, alla fine il 9/41 dalla lunga esplica più di ogni altra cosa il rammarico per aver perso questa gara.
E purtroppo, come se non bastasse, la maggior parte di questi tiri son stati presi bene nei primi 40°, costruiti in modo pulito, Roma ha infatti fatto ben girare la sfera con pazienza ed attenzione ma le polveri sono state drammaticamente bagnate. A questo poi aggiungiamo una discreta sfilza di errori ed ingenuità che a questi livelli e contro queste corazzate paghi con gli interessi: rimbalzi già presi persi per eccesso di confidenza; canestri da sotto sprecati nel tentativo di avere anche il canestro aggiuntivo (vero Bobby?); mancati tagliafuori nei due supplementari finali, da urlo a rischio infarto quello lasciato da un distratto De Zeeuw al lesto Hruban che correggeva dentro il secondo libero sbagliato da Benda, consentendo il +3 ai cechi a meno di un minuto dal termine. E ne vogliamo parlare di Ejim che, imbeccato meravigliosamente da Jones, sbatte violentemente la palla uno contro zero sul secondo ferro per far tremare il palazzo con uno schiacciatone ed invece fa schizzare la palla a centrocampo, palla poi scivolata fuori dalle mani sudate di Gibson? E dell’arcobaleno fallito per poco da parte di un ottimo sino a là Stipcevic nel cuore dell’area che avrebbe chiuso il match alla fine del secondo overtime? Ed il mancato antisportivo, clamoroso, non sanzionato a Pomikalek che agguantava al collo lo stesso play croato per spedirlo in lunetta e per evitare una tripla del potenziale pareggio agli ultimi possessi del terzo supplementare?
Però ci sono state anche le cose positive: la grinta, il carattere di non mollare mai, la voglia di lottare a viso aperto contro una squadra densa di vecchie volpi del parquet tra cui l’ex Washington il quale, prima di uscire per crampi, si è dovuto inventare almeno due o tre numeri anche pregni del fattore “C” per fare canestro. Eppoi una lotta sotto le plance pazzescamente fisica e dura, anche questa sera l’ACEA vince seppur di poco il confronto contro un roster dai chili e dai centimetri soverchianti ai rimbalzi per 49-47, lottando su ogni palla vagante ma anche, ripeto, commettendo qualche sciocchezza di troppo nei possessi finali dei quarti. Tanti secondi tiri sprecati ma lo spirito è quello giusto, la determinazione di andare a raccattare tutto pure, bisogna però sfruttare meglio i possessi ed “uccidere” le gare quando si deve.
Aver poi disputato una gara ai limiti del perfetto spalle a canestro, costringendo i più titolati ed esperti avversari agli straordinari prima di essere piegati deve riempire d’orgoglio i Dalmonte’s Boys, usciti a petto in fuori dal campo comunque tra gli applausi di un pubblico stralunato ma divertito, da questo si deve ripartire per approcciare sereni la gara di Pesaro, sperando però che le doppie tossine accumulate contro Sassari ed oggi contro lo CEZ non si sommino eccessivamente nella testa e nel cuore della Virtus.
Lo CEZ ci ha capito poco ma ha sbagliato di meno sfruttando le indecisioni e le leggerezze dei giovani leoni romani. Ci si aspettava però di più da parte di una squadra molto più brava nel cercare il tiro migliore con le migliori spaziature in attacco (altro limite della Virtus specie nell’ultimo periodo e buona parte dei supplementari), ed ha virtualmente deluso. Però ha vinto, stringendo i denti e trovando in Pavel Houska un granitico punto di riferimento, già segnalatosi per la tripla che poteva essere letale al 39° ben costruita ma sfruttando anche la solita indecisione di Ejim sulla chiusura sull’arco, pareggiata poi da Jones che spediva le squadre al primo supplementare. Alla fine comunque la valutazione di squadra premia lo CEZ che dice 102 vs l’85 di Roma, più assist dell’Urbe che perde questo parziale per 21-15.
Ma occorre sempre sottolineare la bravura di Roma nel costringere i cechi a tiri difficili od a forzature per cercare la via del canestro. Questo è, settimana prossima si chiude il girone d’andata del primo turno di Eurocup contro l’Oldenburg al PalaTiziano e se ci avessero detto che al quarto turno l’ACEA avrebbe avuto 3 vittorie ed una sconfitta immeritata in classifica saremmo stati più che soddisfatti…
La cronaca
Si parte bene con Roma che mette dentro due bei punti sull’asse Triche-Morgan ma si capisce subito che sarà un match a basso punteggio, Roma difende molto bene mentre il CEZ no, peccato per le percentuali della Virtus, si chiude comunque sul 12-13 con la tripla di De Zeeuw a segno dopo 5 tentativi a campo aperto falliti.
Secondo periodo, Roma attacca con maggiore ratio e, guarda caso, si procura un +4 al 14° grazie a Triche che però sembra essersi addormentato come contro Sassari questa sera. Ma c’è Simmons che adesso non perdona, parziale da 11-0 ed ACEA che smarrisce la trebisonda, c’è anche gloria per Stutz ed i cechi vanno addirittura a +7, per fortuna Roma ci pensano Jones e Triche a rintuzzare il tentativo di fuga dei nero-arancio, si chiude sul 32-27 ma Roma ha un raccapricciante 2/15 dalla lunga…
Terzo periodo, lo spettacolo latita ma Gibson decide che è ora di bucare la retina e due sue triple prima avvicinano l’ACEA, poi generano il sorpasso sul 38-39 al 26°. Ejim finisce sul guiness delle schifezze cestistiche centrando il ferro nel tentativo di schiacciare a canestro senza nessuno davanti mentre l’ex-Sutor Burns, ingaggiato da poco, fornisce minuti di sostanza. Roma lotta al rimbalzo in modo encomiabile ma poi quando c’è da convertire a canestro si perde come un bimbo al supermercato…Roma comunque termina davanti al terzo fischio della sirena, 43-44.
Ultimo periodo, coach Kemzura tira il collo a Jiri Welsch in regia ma il suo CEZ non incanta, anzi. Roma pure. Lo spettacolo è scadente, tanti, tanti errori ancora. Dal 34° al 37° non si segna, spezza l’incantesimo De Zeeuw ed ACEA a -3, Washington fa i numeri ma Roma c’è. Morgan da il vantaggio ai suoi con un bel canestro al tabellone sul 53-54 ma l’MVP dei cechi, Hrouska, punisce da tre. Ma Roma è lucida, palla sotto a Jones e quando mancano solo 2” Washington non converte da metà campo. Supplementare ma Roma ha veramente sciupato tanto…Peccato.
Primo supplementare, Lo CEZ cerca la fuga ma Stipcevic è uno dei pochi che vede bene il canestro dalla lunga questa sera, Roma -1 e poi è Gibson che impatta sempre da tre, incredibile quando Roma era 6/29! Ma quando Welsch fa 0/2 ai liberi e Rocco no, sul -1 per Roma anche Benda fa 0/2 ma De Zeeuw dorme, Hruban fa tap-in e Nymburg a +3. Ma anche i cechi fanno errori, Triche va ai liberi, sbaglia il primo e dopo rende pan per focaccia agli avversari raccogliendo il suo rimbalzo: tiro con fallo, se fosse entrato….Altri due liberi, nuovo overtime sul 69-69
Secondo supplementare, ancora lo CEZ che parte a razzo con Simmons e Washington ma sempre Stipcevic e Gibson rispondo da tre, Roma è sopra di 1 al 48° sul 74-75. Gli orrori continuano e Roma commette un’altra pesante sciocchezza, rimbalzo che Triche non controlla comodamente, sul nuovo possesso Benda si procura ancora dei liberi ma fa ancora 0/2 con De Zeeuw che fa il quinto fallo e Stipcevic che fallisce il canestro della vittoria allo scadere!!
Terzo supplementare, ironia della sorte Roma parte forte con una tripla del piccolo play croato ed e sempre Gibson a tenere a distanza lo CEZ. Ma Triche compie un’altra sciocchezza in difesa, canestro con fallo da evitare per Hrouska, lo CEZ impatta sull’80-80 ma ora la stanchezza ha il sopravvento, Ejim solo un libero su due, Gibson da 2/2 ma poi Washington prima dei crampi che lo mettono fuori gioco e dopo Simmons danno il il +3 definitivo allo CEZ, terminerà il lavoro Hrouska dalla lunetta, CEZ vincente per 89-87 in questa maratona infinita.
Cez Nymburg – ACEA Virtus Roma 89 – 87 d. 3 t.s.
Parziali: 12-13; 21-14; 11-17; 13-12; 13-13; 6-6; 14-12
Progressione: 12-13; 32-27; 43-44; 56-56; 69-69; 75-75; 89-87
MVP: Pavel Hrouska non ha il talento di Tre Simmons ma è lui che griffa la gara, presente quando serve e nei momenti più delicati. Anche Simmons molto bene come anche l’ex Washington. Per Roma bene Stipcevic e Gibson, il resto tanta voglia di fare ma poco costrutto offensivo.
WVP: Capitan D’Ercole non si vede, poco spazio ma delude ancora Ejim. Il ragazzo ha delle doti ma è anche troppo, troppo distratto.
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto