Fa sei su sei la Tezenis Verona, che trova per la prima volta un avversario a metterla davvero in difficoltà ma la spunta per 77-68 su una mai doma Dinamica Mantova. Un successo di squadra per gli scaligeri, ma con Monroe a lungo messo in difficoltà da Jefferson ed Umeh con problemi di falli sono Reati, Giuri e Gandini a caricarsi sulle spalle la squadra. Ottima la distribuzione di punti, con sei elementi tra gli 8 di Gandini ed i 14 di Umeh, agli ospiti non basta il predominio a rimbalzo grazie a Jefferson (16+16) ed Amoroso e la buona prova di Moraschini e Gaddefors.
Bella cornice di pubblico al PalaOlimpia con derby ed aria di alta classifica a far da richiamo per 4087 spettatori con buona rappresentanza virgiliana, Fultz-Moraschini-Gaddefors-Amoroso-Jefferson il quintetto ospite. Verona parte con un 5-0 poi inizia ad esagerare un po’ tra perse, distrazioni e Jefferson che fa il vuoto sotto canestro e Mantova rimane attaccata con il 10-9 da tre firmato Gaddefors. Gli ospiti vanno anche al sorpasso, reagisce Verona con un 4-0 griffato Gandini per il 18-15, manca però la spinta per allungare e Landi a fine quarto fa 21-18 da fuori.
Il secondo quarto si apre con gli esterni mantovani da arrivare al ferro con troppa facilità, ma Reati è in totale fiducia e realizza sette punti per il 28-24. Umeh incappa però nel terzo fallo personale, a tenere a galla Verona pensano Gandini e Reati ma sul 33-31 arriva il solito show di Materdomini, con un incredibile fallo antisportivo fischiato a De Nicolao. Gli ospiti però non ne approfittano, arriva quindi un parziale di 8-0 per il 41-32 a due minuti dalla fine prima che Reati e Gaddefors si scambino triple per il 44-37 dell’intarvallo.
Secondo tempo con Ndoja da tre che fa il +10 ma rimarrà l’ultimo canestro per lungo tempo, Fultz tiene in partita gli ospiti con le sue entrate e Mantova torna così a 49-45. Umeh sbaglia anche dalla lunetta, la Tezenis resta cinque minuti senza segnare e viene superata da un buon Gaddefors per il 54-55. Lo svedese e l’altro ex Virtus Moraschini sugli scudi, stavolta però a fine quarto segna Gandini per il 60-58.
L’ultimo si apre con un 5-0 scaligero firmato sempre dalle seconde linee, Mantova non fa una piega e risponde subito per il 65-62. La difesa scaligera recupera palloni in serie ma Monroe sbaglia troppo nel tentativo di mettersi in partita, a quattro minuti dalla fine è ancora 69-63 in una sfida fattasi improvvisamente difensiva. Sale finalmente in cattedra Umeh, segna il 71-63 a due minuti dalla fine, l’ultimo spunto di Mantova è addirittura Moraschini da tre di tabella per il 71-66. La Tezenis va un po’ in affanno ma la difesa fa il suo dovere, arriva una stoppata fondamentale di Monroe su Jefferson, la chiude sempre Umeh per il 77-68.
TEZENIS VERONA – DINAMICA MANTOVA 77-68 (21-18;23-19;16-21;17-10)
http://www.fibalivestats.com/matches/32061/13/29/32/41OdkmrGsVta6/
AREA STAMPA
Morea: analizziamo i numeri, questi dicono che avremmo potuto capitalizzare qualcosa di più dai due punti, invece la percentuale dal campo è stato troppo bassa. Così anche ai tiri liberi, siamo spesso arrivati vicino all’area ma poi abbiamo raccolto troppo poco. Abbiamo vinto la battaglia a rimbalzo, però qualcuno ha un peso maggiore rispetto agli altri. Verona si è anche passata molto bene la palla, sia spalle a canestro con Monroe.
Detto questo, si poteva fare di più, quando potevamo prendere l’inerzia non l’abbiamo fatto, certo però Verona è rimasta quasi sempre avanti di poco. Il parziale lo abbiamo fatto quando siamo stati capaci di impedire alla difesa di Verona di schierarsi.
L’eccellenza di Verona? Faccio fatica a giudicare le squadre altrui, però Verona ha una struttura solida sotto tutti i punti di vista che si riflette su quanto accade nell’arco dei quaranta minuti.
Landi? Per me era importante poterlo utilizzare nonostante i problemi fisici, perché ci da una dimensione diversa e la possibilità di aprire l’area.
Ramagli: la prima considerazione è che c’era tanta gente, e questo è molto bello. La seconda è che cominciamo ad arrivare alla sesta giornata, il campionato entra nel vivo ed inizia a venire fuori l’equilibrio che si è sempre visto. Le passeggiate non esisteranno più, solo le partite vere in cui raschiare il fondo del barile per portarla a casa.
Questa è una partita molto positiva: l’avversario che avevamo davanti ha fatto scelte che ci ha reso difficile l’esecuzione dei nostri attacchi, le cose che a noi sono più congeniali. Inoltre un avversario molto atletico, come si è visto per gran parte della gara: a rimbalzo, in difesa in 1 contro 1, in attacco penetrando e trovando qualche buona conclusione. Partita che noi abbiamo dovuto quindi interpretare e snocciolare possesso su possesso, riuscendo a portarla dalla parte nostra.
Lo diciamo ora e non prima, in modo da non sembrare di cercare alibi: Boscagin si è fatto una distorsione alla caviglia martedì, Ndoja venerdì ha preso una botta che fosse successo a me a quest’ora stavate portandomi le caramelle in ospedale. Invece anche stavolta il nostro staff è riuscito a rimetterlo in piedi.
In questa partita scorbutica mi piace sottolineare l’impatto di chi è entrato dalla panchina e ha cambiato il trend, senza nulla togliere ai titolari sottolineo una cosa che è comunque evidente a chi ha visto la partita. La prima buccia di banana l’abbiamo schivata, quando si trovano gli strumenti per portare a casa una partita così è comunque un buon segno. Mi prendo il buono che questa partita ci ha dato e tutte le indicazioni che devono servirci per fare meglio di stasera.
Il nostro calendario è stato un po’ in crescendo, stiamo affrontando squadre sempre più attrezzate che ci hanno visto, studiato e cercano di metterci in difficoltà. Casale è così, Brescia è una squadra con tanti punti nelle mani e che sul suo campo è difficile da affrontare.
MVP: nella partita delle seconde linee difficile trovare una stella, è bravo Reati a farsi sempre trovare pronto ed a colpire la difesa avversaria con tagli ed entrate anche in una sera in cui il tiro entra meno di altre volte. Così sono 13 punti con 5/9, assieme a 3 rimbalzi e 3 assist.
Il peggiore: in una serata in cui l’impressione è che a Mantova sia mancato poco per l’impresa, forse avrebbe potuto fare di più un Landi comunque debilitato da un infortunio. Non una bocciatura completa per lui, nessuno la merita stasera.