Roma, 1 novembre 2014 – Nel posticipo domenicale del campionato per la quarta giornata di Lega A va in scena la rivincita della recente semifinale della F4 di Supercoppa che circa più di un mese fa vedeva dinanzi gli allora padroni di casa della Dinamo Sassari contro l’ACEA Virtus Roma. Vinse agevolmente una Banco di Sardegna che poi s’aggiudicò il Trofeo battendo in finale Milano destando grande impressione, esprimendo un gioco spumeggiante, brioso, in perfetto Sacchetti’s Style. Oggi le cose sono cambiate, nel basket un mese e qualche giorno in più fa sì che le squadre possano anche subire delle trasformazioni radicali: Sassari sembra essersi involuta, Roma invece sembra essersi evoluta. La Dinamo sta collezionando non proprio belle figure in Eurolega, Roma solo vittorie, qualcosa è cambiato dunque e domani il campo ci dirà chi sarà ancora in up e chi in down, una gara che promette altresì tanto spettacolo tra due squadre che amano giocare.
ACEA Virtus Roma
Comincia a piacere questa Virtus. Gioca bene, tiene testa a chiunque se riesce a restare concentrata sul match (Venezia esclusa), e soprattutto rende la vita difficile a tutte le squadre che incontra. Sassari è uno scoglio duro da superare, evoca brutti ricordi recenti in riferimento alla mazzata subita al Palaserradimigni nella semifinale di Supercoppa. Ma forse, come del resto aveva dichiarato lo stesso Dalmonte, era troppo presto per misurarsi contro una macchina, quella sarda, costruita per ben figurare in Eurolega e quell’ACEA era ancora troppo, troppo acerba. Un divario apparso netto quella sera: poca intensità difensiva da parte dell’Urbe e gioco offensivo approssimativo nel quale l’arrivo da appena 48 ore di Stipcevic invece di migliorare le cose le aveva addirittura rese meno fluide.
Domani è un’altra giorno e specie questa Virtus è tutta un’altra Virtus. Striscia vincente tra campionato ed Europa, clima positivo all’interno del roster dove si percepisce un’atmosfera rilassata e dove ognuno conosce e sa perfettamente il proprio ruolo. Prendete ad esempio Capitan D’Ercole: il suo impiego quest’anno è già aumentato, non di più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso in termini assoluti ma il suo apporto in termini di foga e voglia di darci dentro è decisamente aumentata. Idem per il giovane Sandri, i suoi minuti contro Siviglia sono stati tanti e di grandissima intensità difensiva, frutto di un impegno costante e che rende soddisfatto lo stesso giocatore.
Inoltre, a dirla propria tutta, stanno crescendo quei giocatori che avrebbero dovuto appunto far lievitare le prestazioni di questa Virtus: Triche, quasi illegale in Europa; Gibson, che prende i tiri giusti al momento giusto; De Zeeuw, contro Siviglia un po’ in ombra ma in grado di dare sempre il suo apporto almeno in difesa quando i tiri non entrano; Bobby Jones, un figurino da 5 chili in meno rispetto all’anno scorso che corre, suda e lotta come quando era all’Università di Washington. Ancora un po’ in chiaroscuro Morgan ed Ejim che devono trovare un filo di continuità nel loro rendimento eppoi infine il metronomo Stipcevic che, esclusa la gara di Venezia pessima al tiro, sta realmente facendo salire il livello del proprio gioco.
Comunque sia, domani si dovrà dare il massimo perché il roster di Sassari è decisamente di spessore e di livello ma in sofferenza quando esce fuori dalla sua fantastica tana del Palaserradimigni, anche a Pistoia nel secondo match del campionato vittoria è stata ma con molta sofferenza, molta più di quello che ha detto alla fine il risultato finale. La difesa sarà la prima preoccupazione per i Dalmonte’s Boys, se si riuscirà a limitare il famigerato tiro da tre che notoriamente per gli isolani è fonte di sostentamento anche mentale, la gara potrà giocarsi ai ritmi ed al livello di sfida fisica che piace all’Urbe.
Infine, ecco le parole di Dalmonte nel presentare la sfida:
«E’ necessaria una performance difensiva di qualità, giocare contro Sassari significa essere pronti a compiere un sacrificio sopra alla media e avere la capacità di costruire il nostro ritmo partita, non concedendo il proprio alla Dinamo. E’ un impegno che ogni singolo deve sentire suo con senso di responsabilità, è un’interpretazione della partita che noi dobbiamo condividere di squadra. Offensivamente dovremo creare e decidere tutti insieme il ritmo della gara, negando al Banco il gioco a tutto campo di cui è regina. Sassari è cucita perfettamente ad una filosifia di gioco ben definita che appartiene a Sacchetti, è una squadra a cui va riconosciuto talento ma anche un’identità funzionale e vincente. Ha acquisito con merito il diritto di giocare l’Euroleague, di conseguenza serviranno uno sforzo difensivo da Euroleague e un approccio mentale alla gara di altissimo livello»
Banco di Sardegna Sassari
L’Isola felice. Lo è certamente questa terra di Sardegna con la Dinamo Sassari capoluogo cestistico di regione o forse dell’intera nazione Sarda. Ma qualcosa scricchiola nonostante le vittorie che hanno issato il gonfalone dei quattro mori ai vertici del basket tricolore dopo le splendide vittorie in Coppa Italia ed in Supercoppa, in contrapposizione unica alla strapotenza biancorossa made in Milano: una metafora anche forte quella del giovane e rampante dirigente del basket italiano, Stefano Sardara, contrapposto alla nobiltà dal sangue blu autentico meneghina impersonificata dallo sguardo forte e deciso di Giorgio Armani, due figure e due mondi che si fronteggiano dopo la disfatta senese, sempre che non ci siano altri ad inserirsi tra le due “litiganti”.
Però qualcosa non va dicevo. Innanzitutto le tre pesanti sconfitte in Eurolega. Per carità, nessuno si aspettava che la debuttante al Grande Ballo trovasse subito marito, però ci si aspettava un piglio diverso o quantomeno sconfitte diverse. Quella di giovedì scorso ad esempio contro l’Unics Kazan recita un -23 mortificante nel gioco e nell’approccio: andare a sfidare una squadra come l’Unics tra le proprie mura, costruita per arrivare il più lontano possibile nella competizione sul piano del gioco è lodevole ma bisogna però avere anche la consapevolezza dei propri limiti. Gente come David Logan, che viaggia al momento a 22,4 punti di media in campionato o come la freccia nera ex-ENEL Brindisi Jerome Dyson che regala 5,7 assist e recupera ben 3,7 (il migliore nella classifica specifica), sempre in campionato devono “annusare” l’aria che tira e regolarsi di conseguenza: meno forzature, meno uno vs uno, più calma e razionalità. E se anche Egdar Sosa entra in questa logica del “faso tuto mi!”, smanioso di ritagliarsi un posto al sole, allora la vicenda si complica e non poco.
A mettere poi un po’ di pepe nella minestra c’è stata poi in settimana la grana Marco Cusin risoltasi proprio pochi giorni fa. Il centro della Nazionale che va via dalla squadra più cool del momento dando anche la sensazione di farlo sbattendo la porta toglie l’idea che a Sassari si respiri l’aria dell’isola felice. Forse il progetto di Meo Sacchetti di voler di più uno Shawn Lawal è comprensibile ma si sa, il Cuso è uno che se gli togli la fiducia e la capacità di costruirsi un suo ruolo in seno ad un roster può essere più un boomerang che una soluzione al problema, nella fattispecie chiedere ad Andrea Trinchieri due anni fa. E come dargli torto se poi alla fine gli viene preferito nel ruolo anche Miroslav Todic o l’ex-Caserta e Cantù Jeff Brooks?
Pertanto questa Sassari, partita come una nave con il vento in poppa e con il logico entusiasmo delle neofite, rischia d’incagliarsi sui primi scogli delle incomprensioni tecnico-tattiche nonostante il suo carico sia di primo lignaggio per un torneo come quello italico. Non tutti possono infatti disporre di un Rakim Sanders anche come sesto uomo, dal rendimento però ad oggi incerto, eppoi c’è la vecchia guardia tricolore Brian Sacchetti–Jack Devecchi–Manuel Vannuzzo.
Sta di fatto che Sassari è certamente la squadra favorita per domani nella sfida ma se dovesse distrarsi…
Precedenti: da quando l’armata bianco-azzurra è in Lega A, la Virtus vede le streghe come nella più cupa notte di Hallowen, 9 gare considerando anche il match di Supercoppa dello scorso ottobre e solo 2 vittorie dei capitolini e sempre tra le mura amiche, non c’è 2 senza 3?
Arbitri: Lanzarini-Rossi-Caiazza
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, ore 20:30 con diretta su RAI SPORT
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto