Quella che va in scena al Palamaggiò è di sicuro una sfida tra due squadre che hanno deluso e non poco nel primo scorcio di campionato. Caserta nelle sue ambizioni andava al di là della salvezza, ma fino ad ora non ha dimostrato grandi cose sul campo, palesando limiti di alchimia (giustificati dagli infortuni che hanno ritardato le operazioni di assemblaggio) ma ancor di più deficit pesanti nella difesa, nel settore rimbalzi e nella costruzione di gioco, dove arrivano troppe palle perse. Nascondersi dietro l’infortunio di un pezzo importante come Michele Vitali sarebbe fin troppo facile, e Molin non ha risparmiato aspre critiche ai suoi per la brutta prestazione specie nei primi due quarti della settimana scorsa a Bologna. Dopo la prova incolore in sei effettivi di Roma, la rullata presa in casa da Brindisi e la brutta prestazione contro la Virtus, il match contro Pistoia, primo di due impegni casalinghi, rappresenta un primo spartiacque della stagione: non è più possibile sbagliare.
Pistoia in campionato non ha ancora rispettato il fattore campo, giocando e vincendo bene on the road in quel di Capo d’Orlando all’esordio, prima di due stop consecutivi al PalaCarrara, dove ha lottato con le unghie e con i denti contro Sassari, mentre ha offerto una prestazione un po’ sotto le attese contro Cremona. I due punti in classifica lasciano la squadra di Moretti ancora in linea di galleggiamento, ma il buon livello e le belle geometrie mostrate sembrano cozzare con una classifica dal record negativo, per cui la sfida a Caserta è la possibilità di rilanciarsi a pieno titolo in classifica. E di certo, per una squadra che in estate ha rivoluzionato in toto il proprio roster, forse giocare senza pressione in trasferta può essere un toccasana.
Rotazioni corte su entrambi i fronti: Caserta come detto dovrà fare a meno di Vitali, ancora lungo degente, ma in settimana anche i “vecchietti terribili” Michelori e Mordente apparivano in ritardo di condizione negli allenamenti. Saranno della gara e daranno il loro contributo, sempre stoico, puntuale e ai limiti del miracoloso, ma pensare di fargli superare ancora una volta i 20 minuti di utilizzo appare azzardato. Pistoia sembra aver recuperato in extremis Hall in cabina di regia, dopo il suo forfeit nella gara contro Cremona che ha diminuito sensibilmente le rotazioni in campo. Averlo significa dividere equamente la regia tra lui e Filloy, diversi per ritmo e incidenza del gioco, ma soprattutto dare carta bianca a CJ Williams per prendere tempi, spazi, ma soprattutto ritmo e innescarsi.
Come detto c’è bisogno di ripartire dalla difesa per la Juve, e in questo weekend sulla carta gli accoppiamenti sembrano essere favorevoli alla truppa di Molin. L’incognita vera sarà appunto Williams sulle cui piste dovrebbe essere dirottato in prima battuta Mordente, nonchè poi uscendo dalla panchina Frank Gaines. Il rookie ex Nbdl ha dimostrato buoni doti al tiro, magari in transizione, ma poco altro, ed è mancato di personalità nei momenti in cui la squadra lo aveva designato come go to guy, dunque ci si attende da lui una reazione d’orgoglio, magari partendo proprio dalla difesa, che non è esattamente la specialità della casa. Williams è bravo non solo a prendere sulle sue spalle il peso dell’attacco, ma anche a caricare e molto di falli la difesa avversaria, preferendo colpire anche e soprattutto dalla lunetta. La chiave della gara per la Pasta Reggia sarà appunto provarlo a ingabbiare con i raddoppi e costringerlo a scaricare sul lato.
Anche per Pistoia un accoppiamento molto problematico da fronteggiare. Sam Young ha dimostrato che in forma è un lusso per il campionato e da solo può fare quel che vuole. La truppa di Moretti ha sì due ali come Milbourne e Brown, ma nessuno di questi due ha la fisicità e la mobilità dell’ex Pacers, Di sicuro coach Moretti vorrà, magari con qualche difesa più ragionata, portare il punto di riferimento casertano lontano dai suoi confort spot, nonchè provare a dirigere il gioco su altri accoppiamenti a lui più favorevoli. Questo perchè, così come Caserta, anche la Giorgio Tesi non ha un pivot dominante, ma si affida a Linton Johnson (eterno promesso sposo della Juve e che all’ombra della Reggia ha trovato la sua anima gemella), che se la vedrà contro Howell. Finora l’ex pivot tra i migliori del campionato filippino, ha mostrato due volti degni del personaggio della saga di Batman: cancellando la gara di Roma per il suo stato fisico, ha dimostrato cose molto negative contro Brindisi, dove Mays ha fatto quel che voleva (suscitando anche la dura contestazione del gm Atripaldi in conferenza stampa) e i netti miglioramenti della Unipol Arena, dove assieme a Young è stato tra i pochissimi a strappare la sufficienza. La prova del nove avviene contro un giocatore eclettico ma molto mobile, che gli potrebbe creare grattacapi su rimbalzi lunghi, atletismo e in esperienza, dove l’ex Avellino è qualcosa da studiare.
Più equilibrato il duello in ala forte tra Scott e Milbourne. Entrambi alternano momenti in cui si fanno trovare pronti a colpire ad altri nei quali sembrano sparire dal campo. Ancora non inquadrabili appieno, seppur il buon Carleton è già da un anno alla corte di Molin, possono spostare e non di poco l’equilibrio e l’inerzia del gioco con la loro energia e i piedi veloci. Di sicuro gran parte della sfida passa dalla cabina di regia e qui Caserta ha da chiedersi se davvero Moore (e lo sporadico Tommasini) bastino per affrontare la serie A. Il folletto ex Siena University alterna assist al bacio a palle perse sanguinose, spesso quando la gara scotta, ma cosa più deleteria sembra andare in tilt in alcuni frangenti che lo portano a forzare. In questo incide e non poco un innalzamento anomalo del suo minutaggio oltre i 30 minuti ad allacciata di scarpe, ma se Tommasini sembra essere ancora acerbo e a Mordente non può essere chiesto in aggiunta al suo sacrificio anche quello di portare la palla, le soluzioni sono davvero poche. Pistoia ne ha ben tre, che si gestiscono bene minuti, spaziature e tiri. Hall garantisce una gestione tutto campo, ma sia Filloy che Cinciarini sono più che alternative. E il dato statistico della memoria ci sovviene che gli ultimi due, in qualsiasi categoria, ma specie nelle minors di qualche anno fa, han sempre fatto male a Caserta, specie al Palamaggiò e specie dall’arco dei 6,75. Clienti scomodi.
La gara quindi che ci si aspetta sulla carta è molto equilibrata. Chi saprà gestire il ritmo probabilmente la porterà a casa, e non è escluso che Moretti chieda ai suoi magari di forzare qualcosa in più in stile Sassari, magari provando anche a capitalizzare errori con rimbalzi offensivi e transizione primaria. Caserta ha dalla sua un pubblico che, seppur amareggiato, vuole aspettare la squadra almeno per le prossime due gare e che saprà farsi sentire, ma è innegabile che una sconfitta ulteriore getterebbe altro fumo su una squadra che non sembra nata con i migliori auspici. Tra le note di colore, detto già del “casertano” Johnson, Pistoia non ha mai vinto al Palamaggiò, mentre Caserta, Molin e soprattutto Moore hanno qualcosa da farsi perdonare per quell’ultima giornata dello scorso campionato quando Wanamaker & co. seppere estromettere la Juve dai playoff con una partita magistrale. Altri tempi, altre storie.
Si gioca al: Palamaggiò di Caserta, domenica 2 novembre, ore 18.15