Bologna, 26 ottobre 2014 – Importante successo per la Virtus Bologna che bissa la vittoria di domenica scorsa con Capo D’Orlando facendo bottino pieno nel doppio turno casalingo e cancellando così del tutto la penalizzazione, portandosi in “attivo” in classifica a quota 2 punti. I bianconeri hanno dato segnali ancora di conferma di quanto fatto vedere nei primi due turni, sia in positivo che in negativo: un attacco che sa essere graffiante con le iniezioni di energia di giovani (bene anche Imbrò oggi, oltre al solito Fontecchio), la panchina ancora produttiva con Mazzola superstar (18+12 e 8/8 da due) e una difesa che ha sempre i più i connotati “valliani”. Ma anche, nuovamente, quei cali di intensità che avevano rischiato di compromettere la partita sette giorni fa e che si sono ripresentati oggi, pur se in forma ridotta e con minori patemi nel finale, e sempre subendo l’impossibile da un singolo giocatore avversario (Freeman alla seconda di campionato, Sam Young oggi). Normale che con una stagione così giovane ci siano ancora dettagli da limare, ma di sicuro il bilancio è positivo: Fontecchio conferma la sua crescita esponenziale, Ray è il leader che serve alla squadra nei momenti caldi, la second unit decide le partite e così anche le difficoltà di inserimento di Gilchrist e White possono essere meglio tollerate.
Non trova, invece, il sorriso la Pasta Reggia, giunta al terzo stop consecutivo. Gli uomini di Molin hanno perso abbastanza male, soprattutto mostrando la faccia peggiore in attacco dove, non ingannino le magie di Young (33 punti con 14/17 da due), la squadra è apparsa incredibilmente indietro. Al di fuori dell’ex NBA, che nelle sue conclusioni personali però è spesso apparso abbastanza avulso dal gioco, il resto dei compagni è stato quasi spettatore non pagante, se non per qualche buona fiammata di Howell. Attacco ingolfato che, perdendo molti palloni, ha poi concesso anche tanti punti facili in contropiede agli avversari, complicando ulteriormente il lavoro di una difesa già di per sé non scintillante. E’ ovvio che il lavoro per Molin è tanto. Le assenze a parziale giustificazione ci sono (Michele Vitali è una pedina importante) ma di certo non ci si aspettava di trovare la Juve ancora a bocca asciutta dopo tre gare.
Partita particolare per il pubblico virtussino (accorso in buon numero, circa 5000 presenze), che vede l’esordio del nuovo giovane speaker Federico Fioravanti, a seguito delle dimissioni del pilastro di casa Virtus Gigi Terrieri, dopo 44 anni di servizio e 1224 partite commentate.
Per la Granarolo quintetto con Gaddy, Ray, Fontecchio, White e Gilchrist; Caserta risponde con Mordente, Moore, Young, Howell e Scott.Partita che inizia con una schiacciata di Young a far intuire quello che sarà il suo impatto sulla gara e, sulla prime, con Caserta che sembra più fluida di Bologna in attacco. Ma le difese, rapidamente, iniziano a concedere molto poco. La Granarolo trova due buone triple da Fontecchio e Gaddy, mentre gli ospiti sfruttano molto bene la superiorità fisica sotto canestro. Virtus che dà un primo allungo negli ultimi due minuti del primo quarto, trascinati da un ispirato Imbrò (7 pt nel primo quarto per lui) che li porta sul 23-14 dopo 10’.
Il secondo quarto, poi, prosegue il trend ed è quasi per intero di firma Virtus, che non concede più nulla alle penetrazioni di Moore e Young ed in attacco riceve il contributo da tutti e 5 i bianconeri in campo, soprattutto a rimbalzo offensivo: risultato, 33-18 per la Virtus al 14′ che costringe Lele Molin al timeout.
Caserta rientra più aggressiva e le prime difficoltà virtussine si presentano col 3° fallo di White, che costringe coach Valli ad inserire Fontecchio in difesa su di un Young già a quota 14 all’intervallo, e Cuccarolo, poco incisivo però sia in attacco che a rimbalzo difensivo, permettendo così a Caserta di tornare sotto la doppia cifra di scarto al 17°, sul 35-27. La Pasta Reggia continua a mettere pressione a Bologna, ma una tripla allo scadere dei 24” di Portannese dà la carica ai virtussini che recuperano i due successivi palloni, infilando così 7 punti di fila e chiudendo il primo tempo sul 42-29.
Terzo quarto che si apre con i botta e risposta tra Mazzola e Young, che continua ad arricchire il proprio bottino, tenendo sempre sui 13 punti il differenziale. Al 25′ la Virtus si lascia trascinare dalla bagarre e i primi a rimetterci sono Ray, azzardando scelte troppo individuali e perdendo palloni, e Fontecchio, che si perde mentalmente e commette il 4° fallo, costringendolo così a scendere in panchina. Caserta sfrutta il momento di defiance dei bolognesi e si riavvicina sul 48-40. A riaccendere la fiamma bolognese ci sono il quasi perfetto Mazzola (per lui già doppia doppia nel terzo quarto), preciso dalla media e sempre presente a rimbalzo, ed Imbrò che, piazzando un parziale di 6-0, riportano sul +14 la Virtus. Nei minuti conclusivi la Virtus è brava a gestire il vantaggio, nonostante alcune scelte dubbie della terna arbitrale, e a tenersi sul 56-45 a fine terzo periodo.
Nell’ultimo quarto la Virtus sembra rivivere il dramma di 7 giorni prima. Gli uomini di Valli rientrano in campo troppo morbidi, non tornano in difesa ed in attacco si affidano alle individualità. Caserta, invece, è più aggressiva e approfitta di qualche fischio generoso sui contatti per tornare a contatto sul 64-61 a 5′ dalla fine, con time out obbligatorio di coach Valli. Risposta positiva da parte dei ragazzi felsinei che con 4 punti consecutivi di un White fino a quel momento totalmente assente e la mano chirurgica di Mazzola (autore di una stoppata pregevole su Young) si riportano sul +7 (70-63) a 3′ dalla fine. Si riaccende anche Allan Ray, sottotono sin dalla fine del primo quarto, che, con 7 punti rimette due cifre di distanza tra Granarolo e Pasta Reggia (77-67) a 1’30”, dando l’impressione di aver smorzato qualsiasi speranza di rimonta ai ragazzi di Lele Molin. E così è; gli ultimi 180” servono soltanto ad aspettare il suono della sirena che decreta il 78-71 per la Virtus.
GRANAROLO BOLOGNA – PASTA REGGIA CASERTA 79-73
Parziali: 24-13; 19-15; 14-16; 23-28;
Progressione: 24-13; 42-29; 56-45; 79-73;
MVP: Valerio Mazzola (18, 8/8 da 2, 0/1 da 3, 2/3 ai tl, 12 rim, 1 stoppata). Partita ai limiti della perfezione sia in attacco che in difesa. Ha tenuto sempre la squadra con la testa avanti quando ce n’era bisogno.
WVP: Frank Gaines (11 pt., 2/6 da 2, 1/4 da 3, 4/4 tl). Forse Molin si aspettava qualcosa di più da lui. Assente quasi per tutto il primo tempo. Gli si accende qualche fiamma nel 3° e 4° quarto ma quando ormai la partita sembrava segnata. Risponde di nuovo negativamente quando Caserta si è avvicinata sul 64-61. Ha ancora molto da lavorare e da maturare.
SALA STAMPA
Giorgio Valli: “Parto con una nota, cioè Cuccarolo si è fatto male ieri alla caviglia e oggi gli faceva molto male. Non pensavamo fosse una cosa così seria. Ha provato a stare in campo un po’ per dare il cambio ai lunghi ma faceva fatica. Abbiamo vinto con la prova di squadra e degli italiani, 3 in doppia cifra. Non era facile giocare contro una squadra esperta, con tanti elementi dell’anno scorso. Li abbiamo tenuti al 42% e quindi abbiamo fatto una buona prova complessiva nonostante i momenti di stanchezza. Anche sul +3 per noi non abbiamo mai mollato trovando due bei canestri. Dobbiamo migliorare ancora, ad esempio nei liberi ma penso ci siano cose più gravi di questo su cui sicuramente dobbiamo lavorare. Oggi non era facile anche mentalmente eppure ce l’abbiamo fatta. Dobbiamo rimanere concentrati, migliorare nel cercare e mettere in ritmo Allan Ray. Possiamo farlo con il lavoro e l’impegno. Non siamo proiettati verso niente di diverso dopo queste due vittorie. Il ciclo di novembre sarà terribile ma speriamo che per noi non sia “il mese dei morti”. Volevo offrire al pubblico casalingo la faccia di gente che “sputa sangue” nei momenti di difficoltà e finora ci stiamo riuscendo. Sono soddisfatto per questi due successi ma ora abbiamo le mission impossible a Cantù e poi a Pistoia. I falli di White e la stanchezza di Mazzola mi hanno spinto a usare Fontecchio da 4, sicuramente se non fosse stato carico di falli cosi presto avremmo potuto giocare un po’ più sereni.”
Lele Molin:
Audio PlayerGiacomo Fiumi