L’esordio in casa è sempre una partita catartica, specie quando hai già perso in trasferta e lo hai fatto in malo modo. Quello che può essere considerato un vero e proprio derby del Sud, vede Caserta alla ricerca di una difficile quadratura del cerchio, dato il vasto numero di infortunati al seguito, mentre Brindisi reduce dalla bella prestazione di domenica scorsa contro Pesaro alla ricerca di una continuità che possa riportarla, come l’anno scorso, nelle posizioni che contano della classifica. Da un lato la pallacanestro ragionata di Molin, dall’altra la fisicità e l’agonismo difensivo di Bucchi, due chiavi di lettura per un match che sarà vietato ai deboli di cuore.
PASTA REGGIA CASERTA
Le dichiarazioni alla vigilia di Molin, nella conferenza tenuta nella sala audiovisivi dell’Istituto Salesiani di Caserta, a testimoniare la vicinanza del progetto squadra alla collettività e alle scuole del territorio, sono state molto indicative, sia nel leggere la sconfitta del Palatiziano che per sondare il terreno sul match di domani. Di cero non abbiamo un buon feeling dopo la gara di settimana scorsa – esordisce il coach bianconero – nonostante avessimo una grande fiducia. La squadra non ha risposto come doveva, e questo è figlio di allenamenti in cui, per arrivare a un numero accettabile di giocatori e per provare qualcosa, siamo costretti a inserire i ragazzi della giovanili, tutti bravi e talentuosi, ma che non han certo la fisicità e l’intensità che poi ritroviamo in partita. Avevamo però mille ragioni per molare e invece ci siamo sbattuti fino alla fine, provando anche a limitare i danni con lo scarto nel finale. Non è andata bene. Quello che serve alla Juve è un segnale di scossa, quasi una chiamata alle armi, allargando il nostro contesto, e i dati settimanali sono però più o meno incoraggianti, con il rientro in rotazione sia di Sergio che di Sam Young, mentre per Vitali si attendono tempi molto più lunghi. Aver recuperato due giocatori è importante, ma non è definitivo, perchè saranno guariti clinicamente ma fisicamente non possono avere lo stesso livello degli altri. E quando si è incompleti si crea nervosismo e malumore. Domenica scorsa, sapendo che eravamo in 7 (poi in realtà 6 e 1/2), sapevo quanti cavalli avevo realmente nel mio motore, mentre oggi allo stato dei fatti non so cosa posso avere da tutti, quindi non so se siamo una Maserati o una 500. Tra i problemi che erano stati sottolineati dopo il match di Roma, di sicuro il calo repentino di intensità e le tante, troppe palle perse connesse ai rimbalzi offensivi. Molin non risparmia le critiche alla sua squadra, giustificando solo in parte la carenza di forze in allenamento: c’è bisogno di maggiore responsabilità per la questione rimbalzi, non vorrei che diventasse il nostro tormentone; è vero che si può incontrare squadre che hanno un pivot stile Eurolega che spazza qualsiasi cosa passi dalle sue parti, ma la statura non è l’unica discriminante che fa la differenza. Tutti devono fare il tagliafuori, migliorando sui fondamentali, forse la zona ci ha penalizzato, ma se penso a rimbalzi lunghi e palle vaganti potevamo e dovevamo fare tutti meglio. Sulle palle perse, ci sono tante infrazioni di passi ed errori dei singoli, che dimostrano come dobbiamo ancora lavorare sull’alchimia del gruppo. Imminente è però la sfida con Brindisi, una squadra che coach Molin rispetta e vede come un test probante di altissimo profilo per definire le ambizioni dei suoi: E’ una delle squadre che a livello fisico può competere addirittura con Milano, inoltre hanno un coach come Bucchi che fa un eccellente lavoro difensivo. Chiave della gara, forse banale, sarà l’attaccare bene la loro difesa. Hanno un organico di livello superiore al nostro, hanno fatto dei cambi ma sono già riusciti a trovarsi bene. Per noi, che non saremo al 100%, dovranno arrivare risposte importanti per la risoluzione di problemi non comuni. Giochiamo però al Palamaggiò e so di avere qualcosa in più col supporto dei nostri tifosi.
Una squadra che potrà allungare le rotazioni con Sergio e con Young (anche se dall’americano ci si aspettano solo sprazzi del suo talento più a livello di singolo che di collettivo, ma che dovrà soprattutto riuscire a gestire bene il playmaking, con Moore chiamato a una riscossa dopo la gara di Roma a dir poco disastrosa, e Tommasini e Mordente chiamati a qualche minuto di responsabilità in più sul campo anche in fase di trattamento della palla. Gaines, ancora una volta, avrà le chiavi dell’attacco, con Howell, Scott e il rientrante Sergio a fare massa in vernice. Non è il massimo ma si lotterà col coltello tra i denti.
ENEL BRINDISI
La squadra di coach Bucchi è reduce da un bel successo contro Pesaro, largo e ben costruito, con un roster già apparso tonico e compatto. Di sicuro una prima sezione della gara sarà dominata da come i playmaker si fronteggeranno sul parquet, con Sek Henry opposto a Ronald Moore, due visioni della pallacanestro molto diverse, tra l’esplosività del primo opposte alle letture del folletto ex Siena Univerity. In fatto di giocatori atletici, Brindisi potrà dominare la gara, sia per centimetri ma anche per capacità di giocate di potenza, con Denmon e Turner che hanno sia ottima mano da fuori ma che possono attaccare anche in 1 vs 1, che specie con una rotazione esterni molto corta, potrebbero risultare decisivi. Se poi dalla panchina può uscire una vecchia volpe come Bulleri (bello il confronto con Mordente) e il giovane Cournooh, allora la bilancia pende decisamente dalla parte pugliese. Lotta in vernice con più kili e centimetri a favore della squadra di Bucchi, mentre Caserta potrà contare su un maggiore dinamismo in fatto di velocità di piedi. Ivanov e Mays garantiscono stazza, e per Howell sarà una giornata di grande sacrificio, specie sul bulgaro che ha anche un discreto jumper, mentre la sfida tra Delroy James e Carleton Scott vedrà di fronte due giocatori atipici e che possono spezzare in due la gara. Occhio ai minuti in uscita dalla panchina di Zerini, che se la vede con un pariruolo come Sergio che potrebbe metterlo in difficoltà se riuscisse a portarlo fuori l’arco.
Si gioca al: Palamaggiò di Castel Morrone (CE), domenica 19 ottobre, ore 18.15
Domenico Landolfo