Ha preso ufficialmente il via, con l’inizio della preparazione pre-campionato, la stagione 2014-’15 della Proger Chieti, l’ultima del pur giovane e virtuoso esperimento della Lega Due Silver, avviata, il prossimo anno, all’unificazione con la Gold nella nuova Serie A2, il secondo campionato italiano! Logico che le Furie, così come le altre partecipanti, abbiano come unico e dichiarato obiettivo la conquista di un posto in cadetteria, per quello che sarebbe un risultato storico e prestigioso per la città: Chieti latita, infatti, da cotanto proscenio da oltre trent’anni, dai tempi della gloriosa Rodrigo!
Programmazione. L’approccio ad una stagione così importante non si improvvisa, ma si programma, gettando le basi attraverso il consolidamento della società, la piena integrazione nel tessuto sociale cittadino e territoriale, definendo gli organigrammi con sinergia e chiarezza, disegnando un progetto tecnico, una precisa identità ed assicurandosi, infine, un roster competitivo ed in grado di ben interpretarlo. Ben lo ha capito il presidente Di Cosmo, il più lesto di tutti a smaltire tanto la sbornia della conquista dei playoff sul filo di lana, pochi mesi or sono, quanto la mezza delusione di una eliminazione patita sì dalla squadra più forte, ma dando la sensazione di cedere il passo senza neppure provarci: il giorno dopo la sconfitta in gara-3 già tracciava il bilancio della cavalcata appena conclusasi, in modo lungimirante indicava nel radicamento e nell’affluenza di pubblico (il secondo della categoria) i frutti più sapidi dell’annata precedente e fissava gli obiettivi per quella a venire. Passava, quindi, all’azione, confermando l’ala operativa della società (il GM Brandimarte ed il DS Paolucci) ed individuando, con essa, il coach designato a riportare i colori della città in A2 nella prestigiosa figura di Massimo “cedro” Galli, reduce da un’emozionante avventura al piano di sopra conclusasi, dopo aver stupito e divertito, sfiorando un’insperata salvezza in quel di Forlì (poi ripescata). Lo staff al completo, quindi, ha assemblato i giocatori idonei ad incarnare la filosofia cestistica del Cedro nazionale: un roster nuovo, giovane e capace, almeno sulla carta, di ingolosire gli esigenti palati dei cestofili teatini.
Il colpo di scena. Il pallone non aveva ancora sfiorato il parquet del PalaLeombroni, ma in casa Proger le emozioni già fioccavano come neve in un inopinato anticipo dei rigidi inverni teatini!A roster praticamente chiuso e preparazione appena iniziata, quella che doveva essere la punta di diamante della squadra, la guardia tiratrice, il go-to-guy designato, Eric Devendorf, scuola Syracuse e già un sontuoso pedigree europeo, veniva giudicato non idoneo alle visite di idoneità sportiva! “Qui si parrà la tua nobilitate”, recitava il Sommo, e la società, chiamata a correre rapidamente ai ripari, nel momento di difficoltà ha saputo tirar fuori dal cilindro un colpo di mercato da maestro, firmando uno dei mattatori della stagione Silver appena conclusasi: Adam Sollazzo (G), quasi due metri di pura energia già sprigionatasi in quel di Ravenna: 20 punti, il 52% da due punti, l’80% dalla lunetta, conditi da 5,6 carambole e 1,4 assistenze, terzo marcatore assoluto del torneo! Certo, un atleta ben diverso dal suo sfortunato ed effimero predecessore: giocatore “da corsa”, penetratore, atletico, saltatore, in grado di dare minuti di qualità in più ruoli, votato anche a sfruttare la statura nel gioco in post. Alla bravura di Galli, ora, il compito di adattarsi disegnando nuove soluzioni tattiche: il talento, certo, non gli farà difetto…
Rivoluzione. La costruzione delle nuove Furie è avvenuta nel segno del più spinto rinnovamento, un restyling globale che ha visto la conferma dei soli Di Emidio (P, 191, 1993), peraltro ancora convalescente da un intervento chirurgico ad una spalla, e Cardillo (A, 196, 1985), acquistato lo scorso anno a metà stagione e rivelatosi un prezioso raccordo, già assurto a “veterano” della squadra e promosso capitano. Roster, peraltro, completamente ridisegnato, portando alla corte di coach Galli l’under Monaldi (P, 185, 1993, 9,7 p, 2,4 a da Reggio Calabria), chiamato al ruolo di metronomo della squadra; Saffold, l’altro americano (A, 198, 1991, 17,3p, 7,9 r, 1,8a da Batumi, Georgia), atletico e realizzatore, il “totem” Ancelotti (C, 213, 5,6 rimbalzi per gara a Corato); Palermo (G, 191, 1991, 10,6p, 5,2 ad Orzinuovi, DNB), ottimo atleta e tiratore; inoltre i giovani De Angelis, ala del ’94 da Corato, già diversi minuti regolarmente in campo la scorsa stagione, Di Giacomo (A,201, 1994) in prestito dalla Virtus Roma via BCC Vasto, Paesano (A-C, 203, 1993 da Ferentino), a completare una panchina giovanissima ma promettente.
Piano tattico. L’impressione immediata, leggendo la rosa a disposizione, è quella di una decisa “impronta galliana”. Rispetto allo scorso anno, la squadra appare più agile e dinamica, più “a trazione posteriore”, con due ali quasi intercambiabili (Saffold e Cardillo), Ancelotti chiamato a far valere la sua mole presidiando il pitturato, formando un asse giovanissimo e tutto italiano con Monaldi. Sollazzo avrà nelle mani la sorte di molte partite, chiamato a moltiplicare le soluzioni offensive sia mettendosi in proprio, sfruttando la sua rapida penetrazione ed anticipando schieramenti ed aiuti, o portando il proprio marcatore in post basso, dove può sfruttare l’inevitabile mismatch, la sua abilità a rimbalzo o anche come passatore (esordì al college come point guard…), cercando l’uomo libero sui raddoppi o gli scarichi.
Pregi e difetti. Così disegnata, la squadra pare avere un’identità ben precisa, fatta di dinamismo e rapidità. Difesa, contropiede, capacità “diffusa” di andare a rimbalzo, assenza di punti di riferimento per gli avversari, freschezza atletica, perimetralità: tutte doti che sembrano abbondare tra le Furie e che coach Galli tradizionalmente ama plasmare e convertire in moneta sonante. D’altro canto, Chieti si è assunta il rischio calcolato di schierare a referto due under nel delicato ruolo di play, costruendo l’asse portante del quintetto con un pivot sì già testato nella categoria, ma pure molto giovane e migliorabile. La panchina, impreziosita da Palermo, è, se possibile, ancor più giovane ed inesperta, per quanto appaia ricca di talento ancora inespresso. Così, sulla carta, la Proger sembra un mustang da domare, ricca di potenzialità, ma deficitaria in scaltrezza, atletica ma con qualche centimetro in meno. Cedro è questo: prendere o lasciare!
Obiettivi. In un torneo in cui accederanno ai playoff solo quattro squadre, Chieti avrà un solo, dichiarato obiettivo: tenersi alla larga il prima ed il più possibile dagli ultimi tre posti per poter così conquistare l’accesso alla Legadue unificata. Il progetto tecnico chiamato a perseguire lo scopo è sicuramente ben delineato e, per certi versi, affascinante. Se il pubblico saprà ancora una volta fare quadrato e recitare appieno la sua parte in termini di presenze e calore, il team Proger sarà già a metà dell’opera. Certo, lo spettacolo non mancherà al Tricalle! Il resto, come sempre, lo dirà solo il campo…
Marco Calvarese