E’ meritatamente il Brasile di coach Ruben Magnano l’ultima squadra qualificata per i quarti di finale di Spagna 2014. Il tecnico di nazionalità argentina interrompe finalmente, dopo due sconfitte, il tabù che l’aveva visto eliminato dai suoi connazionali al termine di una gara che invece si era messa male per i verdeoro.
Contrariamente alle abitudini del girone eliminatorio, infatti, parte molto concentrata l’albiceleste che dopo una sostanziale parità iniziale (10-10 a metà quarto) trova come al solito sull’asse Campazzo-Prigioni la chiave per l’allungo. Le due bombe consecutive spaccano l’equilibrio (18-12) e proprio l’ex Tau Vitoria ancora dai 6,75 dà addirittura il +8 al primo riposo.
Un caldissimo Giovannoni segna da lontano ( col fallo) sette punti in un amen, ma Prigioni è già a quota 13 (24-27) e Gutierrez apre la scatola da 3 punti (27-32 al 18′). Nonostante la cattiva serata di Scola e l’impercettibile contributo offensivo di Nocioni ed Hermann, paga la scelta di Lamas di proteggere l’area tanto che al riposo lungo saranno appena sette i punti concessi al trio Nenè-Varejao-Splitter.
Garcia segna il -3 in contropiede, ma la chiusura è ancora per Prigioni che galleggiando in area segna l’ultimo canestro del primo tempo.
Dopo l’intervallo lungo non si segna per due minuti e mezzo, ma ci pensa un long two di talento di Marquinhos a sbloccare la situazione.
L’Argentina sbaglia anche da sotto e Scola fallisce anche quattro liberi, così gradualmente la superiorità fisica brasiliana si comincia a sentire . Si avverte soprattutto a rimbalzo d’attacco, dove Varejao tocca per Splitter che dopo 3.30” firma il sorpasso (37-36). Marquinhos col fallo completa il 7-0 prima dell’appena secondo- ed ultimo- canestro dal campo di Scola, ma complice anche il quarto fallo di Prigioni Lamas davvero non trova alternative offensive ai suoi playmaker.
Barbosa segna il +9 ma è ancor più importante la bomba dell’mvp Neto in immediata risposta a Campazzo. Il play di riserva va decisamente meglio di Huertas ed in zingarata nell’area ripristina il +7 che Hermann aveva ridotto con la bomba. Marquinhos, anch’egli da lontano, porta il vantaggio in doppia cifra (57-47) ed Hermann sbaglia invece sulla sirena un altro tiro comodo.
L’inerzia è ormai totalmente cambiata, servirebbe almeno il miglior Scola ma al contrario l’Argentina crolla e solo Safar con due bombe prova a riavvicinare i suoi (66-55) ma è l’ultimo sussulto. Il finale è solo brasiliano, fino al tondo +20 finale.
Brasile – Argentina 85-65 (13-21; 33-36; 57-49)
Brasile: Machado ne, Neto 21, Hettsheimer ne, Taylor 4, Garcia 5, Huertas, Barbosa 10, Giovannoni 8, Varejao 7, Nenè 7, Vieira 13, Splitter 10. All. Magnano
Argentina: Scola 9, Gallizzi ne, Mata, Campazzo 11, Prigioni 18, Laprovittola, Gutierrez 6, Delia 2, Hermann 5, Nocioni 4, Bortolin ne, Safar 10. All. Lamas
Donatello Viggiano