Seconda partita della seconda giornata degli ottavi di finale, disputata nell’arena di Madrid. Match parecchio atteso vista la nota rivalità tra queste due squadre, non solo dovuta al famoso scontro del 2010, ma che ormai da anni crea tensioni tra le due nazionali. Nella fase a gironi gli ellenici sono stati più convincenti rispetto alla squadra di coach Djordjevic, ma in una partita come questa i pronostici contano ben poco. Infatti è stata una partita emozionante, vissuta da tutti i giocatori come fosse una finale e in cui i serbi sono riusciti a mantenere la lucidità e a mostrare tutto il loro talento, che fino ad oggi era rimasto inespresso.
Primo quarto che conferma tutte le aspettative: ritmi altissimi e grandi giocate personali. La Serbia mette subito la testa avanti e la manterrà per tutta la prima frazione, grazie ad una fase offensiva veloce e aggressiva conclusa con precisione, ottimo inizio di Kalinic che regala punti e una schiacciata con fallo e relativo poster a Bourusis. La Grecia non sta a guardare e rimane li con il punteggio, Printezis e Calathes quelli con più punti a referto nei primi dieci minuti. Il primo quarto si gioca alla pari, ma finisce con i serbi in vantaggio di 3 punti.
Nel secondo quarto l’andamento è lo stesso, tanta intensità e una Serbia che riesce sempre a dare qualcosa in più. I greci si affidano inizialmente all’esperienza di Bourosis, Kaimakoglu e Mantzaris che risultano essere gli unici terminali offensivi; entra in partita anche Giannis Antetokounmpo che alterna buone e pessime giocate, cercando di alzare un po’ il ritmo dell’attacco spesso ottiene solo palle perse. Le triple di Bogdanovic e i jumper di Krstic mantengono le distanze, ma a un minuto dalla fine del primo tempo un tiro da tre del leader ellenico Zisis dona il primo vantaggio alla squadra di coach Katsikaris. Negli ultimi secondi Kalinic realizza un’altra grande schiacciata con fallo su un ottimo assist di Teodosic. Sulla sirena la Serbia guida 46-42.
Rientrati dagli spogliatoi la Grecia parte con decisione e riesce di nuovo a raggiungere la parità sul 50-50, ma i serbi in pochi minuti allungano per la prima volta il loro vantaggio, tutto questo grazie ad un contributo positivo dato da tutti i giocatori del roster. La Serbia concluderà la partita con quasi tutti i giocatori a referto e ben cinque in doppia cifra, questo era mancato nelle precedenti gare di girone. La partita si spacca sui tre tiri liberi guadagnati e realizzati da Teodosic che, con grande esperienza, approfitta del ritardo di Calathes per conquistare il massimo vantaggio di +9. Con lo stesso distacco si concluderà anche il terzo quarto in seguito al layup di Calathes.
Nell’ultimo periodo la distanza non scenderà mai sotto gli 8 punti in favore dei serbi, che allungano subito grazie ad uno strepitoso Bogdan Bogdanovic. Il giocatore classe ’92 dimostra una freddezza tutt’altro che banale oltre al talento di cui ormai tutti sono a conoscenza, chiude questa partita a quota 21 punti. La Serbia non deve fare altro che mantenere il vantaggio e così fa, gestisce ottimamente il match (a parte l’evitabile fallo antisportivo di Bjelica a 3 minuti dal termine, avanti di 15 punti) e da sfavorita si conquista l’accesso ai quarti di finale.
Serbia – Croazia 90-72
SERBIA: Bogdanovic 21, Raduljica 16, Teodosic 13. Bjelica 10 rimbalzi.
GRECIA: Calathes 14, Zisis e Printezis 12.
Parziali: 23-20; 23-22; 18-13;26-17.
Luca Buzzi Reschini