Diviso tra la parte atletica affidata alle sapienti cure di Tonio Pietracito ed i primi dettami tecnici di Giampaolo di Lorenzo e Vito Console , è giunto quasi alla prima settimana il lavoro della rinnovatissima Bawer Matera. Nuova per dieci decimi, l’Olimpia di questa stagione ha comunque una sua precisa identità: quella delle motivazioni dei suoi giovani e di un coach che torna in Basilicata sette anni dopo aver centrato a Potenza la sua prima promozione. Saranno ben cinque i ventenni in rampa di lancio, tutti con un già importante pedigree alle spalle ed una notevole predisposizione al lavoro confermata anche nei primi giorni di preparazione.
Attendendo Josh Greene, classe 1992 da Cal State, la cabina di regia è nelle mani di Marco Cucco che torna al Sud dopo le significative esperienze di Siena e Firenze e l’europeo under 20 di Creta. Una manifestazione già vinta da Matteo Fallucca, pronto alla stagione della definitiva consacrazione dopo una importante annata al piano di sopra di Jesi, con cui ha affrontato anche il più giovane di tutti. Quel Lollo Baldasso che sceglie Matera per la prima esperienza lontano dalla nativa Torino, volendo essere protagonista su quel parquet che già l’aveva visto festeggiare la promozione in Gold due stagioni fa. Tre under nel giro della nazionale sicuramente già pronti per l’uso, perchè in possesso di indiscusse qualità offensive che potranno elevare in maniera anche decisiva il potenziale della Bawer. Tutto condito dall’energia e l’esplosività di un debuttante a questi livelli come Gabriele Giarelli, ala ’93 ma già capitano e protagonista in Dnb con la maglia di Montecatini.
Assodato che molte delle fortune passeranno dall’asse play-pivot formato da Josh Greene e Jordan Richard (giocatore verticale che abbina intimidazione e spettacolo, ma non disdegna il tiro dalla media) la squadra ruota attorno all’esperienza di tre giocatori che questo campionato lo conoscono ormai a memoria. Non è un playmaker, anzi, ma da Daniele Bonessio è partito il progetto tecnico di Di Lorenzo, che mai era riuscito ad allenarlo prima. Qualità di leadership hanno permesso all’ala romana di acquisire importanti esperienze in piazze calde ed esigenti nonostante un’età ancora giovane, unite ad una doppia dimensione sui due lati del campo che coincide perfettamente con l’identikit ideale del tecnico napoletano.
Quello che assomiglia tanto al primo Bruno Cerella che proprio alle dipendenze di Di Lorenzo spiccò il volo. Toccherà nuovamente a lui “svezzare” un gruppo giovane e motivato di cui fa parte anche il materano Stefano Miriello, ma l’ultimo precedente di Casalpusterlengo invita a dormire sonni tranquilli. A guidare il gruppo con l’ex Jesi ci sarà un attaccante di razza con abbondante esperienza di categoria alle spalle come Valerio Circosta, tiratore cui le responsabilità non hanno mai fatto paura. Mentre tre anni dopo Anagni torna in Silver anche Juan Caceres, già capace di dimostrare in passato in Dna come farsi rispettare anche contro avversari con più chili e centimetri. Un gap che Matera si troverà a dover colmare spesso, ma in maniera perfettamente consapevole. Perché difficilmente nei sette anni di carriera Di Lorenzo ha optato per un vero uomo d’area. L’ha fatto quando lo spostamento di mezzo metro della linea dei tre punti ha allargato gli spazi, ma per il resto si continuerà ancora a vedere una squadra capace di correre e divertire in contropiede e con ali in grado di giocare indifferentemente due ruoli e sfruttare vantaggi in post basso. Una duttilità che tornerà molto utile anche in difesa, dove frequenti cambi difensivi serviranno a tenere sempre massima l’intensità. Attitudini già chiare ed indispensabili per una Bawer che pagherà sicuramente qualcosa in termini d’esperienza (23 anni l’età media), ma altrettanto pronta, però, a mostrare fin da subito tutte le sue peculiarità. Volendo vincere la sua più grande scommessa: andare nell’A2 che verrà trascinata dallo spensierato entusiasmo dei suoi già esperti giovani.
Donatello Viggiano