Una gara 7 indimenticabile che rimarrà nella storia della pallacanestro italiana. Due storie da raccontare quella dell’Armani Jeans Milano che ritrova il titolo a 18 anni di stanza, quella della Montepaschi Siena arrivata ad un soffio dall’ennesimo scudetto pur sapendo che il prossimo anno dovrà ripartire dalla LegaDue. Una sfida incerta fino all’ultimo tocco di sirena, che ha fatto impazzire anche i più esperti analisti di scommesse sul basket di questo blog.
IL FILM DELLA GARA – C’erano 12.331 paganti al Forum d’Assago, un’arena infuocata che riporta alla mente i tempi d’oro della grande Milando di Meneghin e Dan Peterson. Il primo quarto porta la firma dell’Armani Jeans, trascinata da quel Jerrels che ha mantenuto in vita Milano nell’ormai dimenticata gara 6 alla Montepaschi Arena e dall’ex di turno Hackett, che permettono alle scarpette rosse di mantenere oltre dieci punti di vantaggio.
Ma qualcosa non funziona nell’assetto difensivo dell’Armani, Siena ne approfitta con un ispiratissimo Green ma ancora Jerrells ci mette una toppa portando Milano avanti 36-29 alla fin del secondo quarto.
La sceneggiatura del secondo tempo è degna di una pellicola hollywoodiana da premio Oscar. Protagonista assoluto, oltre all’icona
Jerrells, il figlio di Nando Gentile (storico play della nazionale italiana) che trascina le ‘scarpette rosse’ sino al 41 a 29 firmano una tripla e un canestro da due punti in penetrazione. Siena però non ha nessuna intenzione di darsi per vinta e grazie alla ritrovata vena di uno strepitoso Carter rifila un parziale devastante di 19 a 2 con Siena che mette per la prima volta il naso davanti a Milano, salendo a + 6 alla fine del terzo quarto.
La marea rossa del Forum ci crede ancora, Gentile & Co. recepiscono il messaggio è mettono in campo tutte le residue risorse di una stagione estenuante. Ed è proprio il carattere da guerriero indomabile del player campano a guidare la remuntada dell’Armani: 5 punti in 5 minuti con Milano che si porta a -1 (60-59) a 5′ dalla fine. Siena ristabilisce le distanze con una conclusione mozzafiato di Carter ma (il nostro mvp) Jerrells brucia ancora la retina dalla media distanza per il 62 a 59.
La favola indimenticabile di Siena, molto di più rispetto a quella vissuta da La Bari nell’ultimo campionato cadetto di calcio, finisce qui. Prima Hackett (la vendetta dell’ex), poi Moss intonano il de profundis per la Montepaschi, portando Milano sul 70-62 a sessanta secondi dalla fine. Siena prova a reagire, ma è l’ultimo canto del cigno. Un cigno bellissimo, capace di vincere ben 7 titoli di fila, di imporre la propria legge durante quasi una decade sul campionato italiano, di portare al minimo le quote delle scommesse sportive quando si trattava di giocare in Toscana.
Ed ecco invece che, come tutti i cicli vincenti, anche quello della Mens Sana è arrivato al capolinea. L’incontenibile marea rossa invade il Forum alla sirena finale. Milano torna sul tetto d’Italia, le lacrime di Giorgio Armani, il volto fiero dell’Mvp Gentile e la dignità di un quintetto, quello di Siena, che ha scritto un’incredibile pagina di sport.