Siena, 8 giugno 2014 – Cominciamo con alcune considerazioni:
– Erano giorni che la Protezione Civile aveva diramato l’allarme meteo per l’arrivo dell’anticiclone africano, a Siena erano previsti 35 gradi, puntualmente arrivati, ma la Lega Basket ha pensato bene di anticipare la partita alle 18:30. Si è così giocato in una fornace con gli spettatori a rischio sincope e i giocatori che scivolavano sul parquet per via della condensa creatasi.
– Roma esce sconfitta dalla serie, ma Luca Dalmonte può legittimamente recriminare per le pesanti assenze che hanno caratterizzato l’avventura dell’Acea in questa semifinale. D’Ercole e Goss sono mancati moltissimo ad una Virtus che a ranghi completi avrebbe potuto giocarsi diversamente le proprie chances.
– Siena sta disputando un’annata eccezionale sul parquet, i ragazzi di Marco Crespi sono riusciti ad isolarsi in un ambiente difficilissimo, ad evitare di lasciarsi coinvolgere dalle vicissitudini che tutti ben conosciamo ed hanno conquistato la nona finale-scudetto della storia mensanina, l’ottava consecutiva, impresa che nessuno ad inizio anno avrebbe potuto prevedere.
– Al di là delle assenze e delle giuste recriminazioni romane per le pesanti conseguenze di certe defezioni che abbiamo doverosamente sottolineato, bisogna ricordare che Siena e Roma si sono incontrate quest’anno ben 8 volte e in 7 occasioni ha vinto la Montepaschi a dimostrazione di una indiscussa superiorità.
La cronaca
Si finisce con i 5.000 del Palaestra che al termine della sauna di due ore di partita cantano ad una voce “La Verbena” inneggiando ai propri giocatori e con Toti che se ne va qualche istante prima della fine inseguito dal dileggio del pubblico senese, ad ennesima dimostrazione di una rivalità davvero molto sentita. Il primo quarto vede le due squadre in sostanziale equilibrio, anche se è la Virtus ad essere più pronta alla palla a due e a volare subito sul 9-1. La Mens Sana ci mette qualche minuto ad entrare in carburazione ed a rimettere la gara sui binari dell’equilibrio, è un fallo tecnico alla panchina romana che permette il primo sorpasso della Montepaschi che va al primo riposo in vantaggio di 5 punti sul 22-17. Nel secondo quarto l’Acea sembra in difficoltà con la Mens Sana che riesce a volare anche sul +10, ma le triple di Goss e D’Ercole ricuciono lo strappo che all’intervallo lungo è solo di 4 punti, sul 44-40, in favore dei padroni di casa.
Al rientro in campo dagli spogliatoi è proprio Roma la più pronta e con un 5-0 i ragazzi di Dalmonte effettuano il sorpasso che, però, sarà l’ultimo della gara e che viene subito rintuzzato da una Montepaschi che prende confidenza col tiro dalla lunga. Haynes, Carter e Janning cominciano a scavare un solco che si fa sempre più ampio anche se, ad onor del vero, i virtussini lottano con orgoglio e determinazione fino al termine della partita. Il vantaggio senese, nell’ultimo periodo, rimane stabilmente in doppia cifra per dilatarsi fino al +16 finale. E’ Goss l’anima del tentativo romano, ma quando commette il quarto fallo su Janning e gli viene fischiato il tecnico per proteste, quinta penalità, la sua partita e quella dell’Acea terminano.
I singoli.
Roma ha avuto tantissimo da Goss, soprattutto nel secondo tempo il play americano è stato una vera spina nel fianco della difesa senese, sono state le sue triple, 5/7 al termine della gara, a consentire a Roma di rientrare in partita e poi di effettuare il sorpasso sul 45-44. Bravissimo. Accanto a lui non ci è dispiaciuto D’Ercole, rientrato dall’infortunio ma forse ancora in qualche difficoltà fisica l’ex senese ha disputato una buona partita, così come un Mbakwe ancora in doppia doppia pur se meno incisivo rispetto alle altre uscite. Gli 11 punti di Baron, vero mattatore di gara-4, sono arrivati decisamente troppo tardi, mentre non sono proprio arrivati quelli di Hosley che ha chiuso a 5 punti con 2/11 dal campo una partita davvero insufficiente. Un po’ in ombra Bobby Jones che ha comunque catturato 6 rimbalzi e subito 7 falli ma senza risultare decisivo. Abbastanza impalpabile Kanacevic e poco utilizzato Mayo, mentre Tonolli, Righetti, Reali e Moraschini sono stati spettatori non paganti.
Siena ha avuto il contraltare di Phil Goss, se infatti il play americano è stato l’anima dell’Acea c’è da segnalare la serata straordinaria di MarQuez Haynes. Il folletto americano ha chiuso a 29 punti con 8/11 dal campo, 10/13 dalla lunetta, 8 falli subiti per 35 di valutazione. Il migliore in campo. Molto bene anche Carter e Janning che hanno scavato il solco decisivo con le loro bombe. Al solito solidissima la prova di Tomas Ress autore anche di due clamorose stoppate su Mbakwe e di un Nelson vero signore dell’area con ben 5 rimbalzi offensivi catturati. Ortner ed Hunter hanno avuto il loro bel daffare nel contrastare la potenza fisica di Mbakwe non riuscendo appieno nell’impresa. Solo 9 minuti in campo per Viggiano autore della solita tripla chirurgica a fine tempo e solo 16 per un Green che ci era sembrato in palla ma che nel secondo tempo è stato a lungo panchinato da Marco Crespi.
Montepaschi Siena – Acea Virtus Roma 91-75
Parziali: 22-17, 22-23, 23-16, 24-19
Progressione: 22-17, 44-40, 67-56, 91-75
Sala Stampa
Luca Dalmonte
Faccio uno straordinario complimento a Siena per la vittoria e perché gioca il miglior basket d’Italia, non parlo di forza di squadra o di valori, parlo di bellezza del gioco e Siena in questo è la migliore di tutte. Grande rispetto per loro e per il risultato del campo ma anche grande rispetto per la nostra annata attraversata da tante difficoltà ed infortuni, abbiamo dovuto affrontare molte situazioni difficili ed abbiamo svolto un grande lavoro per risolverle, siamo stati bravi. Anche stasera abbiamo giocato a testa alta, abbiamo avuto fin da subito un ottimo impatto, siamo stati bravi a rientrare e a reagire agli strappi di Siena, poi il divario è diventato in doppia cifra ed è stato impossibile rimettersi in corsa, credo comunque che il risultato numerico finale ci penalizzi un po’ troppo. Ho purtroppo delle recriminazioni da fare per le assenze di D’Ercole e Goss in questa serie che ci hanno sicuramente penalizzato, gara-1 giocata per gli ultimi 7 minuti senza Phil e Lollo, gara-2 di nuovo senza le nostre guardie, gara-3 figlia probabilmente di quella gara-2 persa malamente. Stasera abbiamo visto cosa significa per noi Goss.
Marco Crespi
Il mio maestro di cultura sportiva Tanjevic diceva ai propri giocatori: ricordatevi che le emozioni che sentite giocando i play-off ci sono persone che le cercano per una vita senza trovarle mai, quando non giocherete più le ricorderete con piacere. Ecco, io credo che stasera tutte le persone presenti abbiano vissuto emozioni forti, speciali, indimenticabili. So che questa Società ha vinto tantissimo ma sono fermamente convinto che stasera si è vissuta un’emozione che sarà bello per tutti ricordare per sempre. Ho tanta soddisfazione ed orgoglio per essere la prima squadra qualificata per la finale, e sono orgoglioso di guidare un gruppo che trasmette positività a chi vuole fare sport.
MVP: Haynes e Goss due point guard eccezionali.
WVP: Hosley ha coronato male una serie giocata altrettanto male.
Alessandro Lami