Verona, 24 maggio 2014 – Cede di schianto sul più bello la Tezenis Verona, che gioca la più brutta prova stagionale e perde 53-73 contro Capo d’Orlando. Volano in finale i siciliani, apparsi superiori lungo tutta la serie e particolarmente in una gara4 mai in discussione. Gli orlandini dominano a rimbalzo con 17 offensivi, impediscono qualunque trama in attacco scaligera rimediando ad una serata al tiro che non sembra indimenticabile. Finisce comunque tra gli applausi per entrambe le squadre, Boscagin e compagni fanno un passo avanti rispetto alla scorsa stagione ma devono ancora rimandare i sogni di gloria. Il giudizio finale non può che essere positivo.
Vince più che mai il pubblico, che sostiene la Scaligera per 40 minuti e a fine partita applaude sportivamente l’avversario vincitore. Un bello spettacolo per una squadra che ha finalmente riportato grandi folle al PalaOlimpia.
4097 spettatori, ultima grande cornice stagionale. Verona parte con più intensità ma sciupa troppo in contropiede, il vantaggio scaligero si rivela fin da subito effimero. Gli ospiti trovano la mano da fuori, chiudono la difesa scappano sull’11-17 poi corretto a fine quarto da Boscagin.
Sbandano i gialloblù ad inizio secondo quarto, Da Ros è croce e delizia con due infrazioni di passi consecutive che spingono gli ospiti trascinati da Mays sul 13-23. Si fa dura per Verona che lascia troppi rimbalzi offensivi agli scatenati esterni ospiti, più reattivi anche sulle palle vaganti. Quando le entrate di Taylor la riportano a contatto arrivano cinque punti di fila di Mays, al riposo è 26-34.
Nicevic e Soragna rilanciano gli ospiti sul +11, con Verona che non fa praticamente più canestro. Significativa una clamorosa stoppata di Archie a Smith in contropiede che toglie il fiato alla Tezenis che a metà periodo precipia a 30-43 dopo tecnico a Taylor. La difesa ospite è un muro invalicabile, Callahan è l’unico a tentare qualcosa me è troppo nervoso, all’ultimo riposo è 39-54 e partita che sembra indirizzata.
Timida e tardiva reazione gialloblù in apertura di quarto periodo, Archie e Soragna rimettono le cose in chiaro, dopo tre minuti è 46-64. Verona non ha né gambe né testa per provarci, si va sul velluto fino alla sirena finale.
TEZENIS VERONA – UPEA CAPO D’ORLANDO 55-73 (13-17;13-17;13-20;16-19)
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Pozzecco
Gioco da quando ho quattro anni, non ho mai avuto così tanta gratitudine come stasera, quello che hanno fatto oggi non lo dimenticherò mai e volevo solo dire questo.
Foti: ho visto un grande cuore di tutta la squadra, anzi immenso. Solo una cifra, 17 rimbalzi d’attacco, finora avevamo lasciato agli avversari il controllo stavolta decisamente no.
Complimenti grandissimi a Verona squadra e città, squadra che ci ha dato del filo da torcere, siamo stati accolti benissimo e alla fine ci han lasciato festeggiare in campo.
Ramagli
Gara che si sintetizza in due dati: tra contropiede e rimbalzo d’attacco abbiamo prodotto 28 punti in gara1 e 29 in gara3, 8 in gara2 e 9 in gara4. Questo mostra il diverso livello energetico tra le partite che abbiamo vinto e quelle perse nettamente.
Non è il tempo di fare analisi e valutazioni, è il momento di riconoscere il merito dei nostri avversari e fare l’in bocca al lupo per il loro ultimo duro e difficile impegno.
Ringrazio in prima istanza la squadra, che ha messo assieme una stagione di grande voglia, livello e dedizione, partita brutta stasera ma vanno resi loro tutti i meriti che hanno. Ringrazio lo staff tecnico, i medici, i fisioterapisti, il direttore sportivo, fare i complimenti a questo club che ormai è tra i più seri della categoria e ha messo un puntino nella mappa della pallacanestro italiana. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza.
Io sono uscito dal campo rammaricato ed amareggiato, ma vedere 4000 persone salutare e ringraziare chi ha concluso questa stagione è punto di partenza per il nostro futuro.
MVP: rebus irrisolvibile per Verona l’atletismo di Archie, che condiziona l’attacco scaligero chiudendo tutte le penetrazioni e stoppando chiunque si avvicini al ferro. Propizia il primo allungo, 14 punti e 7 rimbalzi nel diffuso attacco ospite.
Il peggiore: serata no per Jerry Smith, sempre ben marcato e controllato e mai in grado di arrivare al ferro. Il conto finale dice 2/10 dal campo, non bastano 4 assist.
Lorenzo Peretti