Mantova-Chieti 90-72 (2-0): Dura solo un quarto l’equilibrio al PalaBam, dove a distanza di due giorni gli uomini di Morea si impongono in maniera nuovamente autorevole sulla Proger e confermano un certificato stato di maturità raggiunto nel corso di questa stagione. Attraverso, infatti, una nuova grande prestazione collettiva ed il solito festival di bombe mandate a bersaglio, i virgiliani scappano già ad inizio secondo quarto (+8) ed alla pausa lunga conducono addirittura 51-27. Poca, pochissima storia, dunque, contro una Chieti incapace di reagire nonostante il rientro dalla squalifica di Soloperto ed una partita in cui manda comunque cinque uomini in doppia cifra. Sul fronte opposto, invece, è il back-court formato da Nardi e Losi a guidare il secondo punto nella serie per gli Stings, realizzando 47 dei 90 punti complessivi. Sul 2-0, ora, un solo contraccolpo psicologico potrebbe attanagliare la Dinamica: è la stessa situazione in cui si presentò a Chieti l’anno scorso nei playout, prima di subire la clamorosa rimonta biancorossa fino al 2-3, che la condannò alla retrocessione.
Treviglio–Matera 80-67 (1-1): C’è poca storia, contrariamente a gara 1, anche al PalaFacchetti di Treviglio, dove gli uomini di Vertemati conquistano meritatamente il punto del pareggio. Arriva puntuale, infatti, la reazione che era lecito attendersi dalla Remer e contro una Bawer piuttosto malconcia ed incerottata. Eppure la squadra lucana riesce almeno nel primo quarto a contenere la verve di Alessandri e compagni, tanto da lasciar presumere la capacità di poter rimanere in partita ben più a lungo dei soli primi dieci minuti. Dalla seconda frazione in poi, invece, complice qualche palla persa di troppo dei biancazzurri ed una reattività decisamente inferiore rispetto a quarantott’ore prima, la Remer si scatena trascinata dal solito ispiratissimo Carnovali, trovando buone percentuali da tre punti ed un controllo a rimbalzo che erano totalmente mancati nel primo atto. Il vantaggio toccherà anche le venti lunghezze (45-25) senza che la Bawer, seppur guidata dagli ottimi Jones e Maganza, riuscirà mai ad andare sotto la doppia cifra di svantaggio, chiudendo comunque su un onorevole -13.
Omegna-Casalpusterlengo 73-74 (1-1): Dopo due partite ed ottantacinque minuti di gioco la situazione recita 159 pari e nella volata al fotofinish stavolta hanno ragione gli uomini di Zanchi, che espugnano Verbania (sono i secondi, dopo Mantova, in tutta la stagione) e portano a loro vantaggio il fondamentale fattore campo. Ma ciò che più conta, differentemente dalle altre gare 2 di questo primo turno, è la straordinaria forza mentale e capacità di reagire della squadra lodigiana, capace a distanza di appena due giorni di rispondere alla sconfitta di misura di sabato con un’altra grande prestazione. Venti punti di Shepherd in altrettanti minuti producono il primo break rossoverde (+12) ma Spissu e compagni non si disuniscono, ricucendo parzialmente il distacco alla sirena lunga (45-37). E’ dopo la pausa, però, che gli ospiti confezionano il capolavoro, con un parziale di 15-2 che li porterà in vantaggio (47-52) e sarà interrotto sempre dal canadese di casa, con la Paffoni in grado di segnare appena nove punti nella terza frazione e di chiudere in parità a dieci minuti dal termine solo con una bomba di James sulla sirena. In apertura il play di Di Lorenzo segnerà il nuovo sorpasso, ma sarà l’unico canestro di Omegna per almeno sei-sette lunghi minuti. Casalp può scappare a +7 ma saranno Gurini e Farioli, senza che l’Assigeco sia capace di segnare negli ultimi due minuti, a riportare il discorso in parità prima degli errori finali di De Nicolao e Young. Il prolungamento è ricco di bombe su ambo i fronti (almeno due per parte) ma con gli ospiti in vantaggio sarà decisiva una rubata di Masoni su James per congelare la vittoria, cui ci penserà Young, morente con la palla in mano dopo l’ultimo fatale errore di Masciadri. Si chiude ancora con un solo punto di scarto anche la gara 2 della serie più avvincente di questo turno.
Ferrara–Ravenna 63-54 (2-0): Tutto lo spettacolo offerto dalle due squadre sembra essersi esaurito in Gara 1, visto che la seconda versione del derby regala il dominio delle difese ed un numero globale di punti che a malapena supera la metà di quelli segnati due giorni prima (100-90). Nonostante i problemi di falli di Spizzichini ed una rotazione ancora piuttosto limitata (crescono, però, i minuti di Casadei) la Mobyt è tutto sommato sempre in controllo della partita, riuscendo a limitare ad un poco confortante 4/20 dal campo la coppia di americani avversaria. Gli uomini di Giordani ne risentiranno tremendamente, con appena 19 punti segnati alla pausa lunga (33-19) ed il 16-9 con cui si chiude a favore dell’Acmar il parziale meno spettacolare di una partita già poco esaltante, servirà a ricucire solo in parte il gap tra le due squadre. La formazione estense, infatti, non perderà mai le redini del gioco, trovando nuovamente nel tiro da 3 punti (10/27) una valida alternativa all’assenza del suo totem Benfatto.
Le Gare 3 ora si spostano sui campi delle squadre peggio classificate e si disputano, con l’eccezione di quella di Ravenna, domani sera.
Donatello Viggiano