Si chiude il sipario sulla regular season di Gold. Prima stagione del nuovo campionato con riscontro complessivamente positivo a livello di pubblico e critica, nella speranza di poter continuare il trend nei playoff. Il gioco degli accoppiamenti ha dato sicuramente una mano, con due sfide interessanti e due accesi derby a costituire il quadro dei quarti di finale. Si parte sabato 3 maggio alle ore 20.30 a Trento, le date: http://playoff.azurewebsites.net/?page_id=1981
Gold contro Silver
Sfida tra capoliste nel primo quarto di finale. La capolista di Gold, Trento, va ad affrontare la dominatrice della Silver, Agrigento, con relativa curiosità di scoprire i reali rapporti di forza tra i due campionati.
Trento arriva ai playoff dopo aver fatto da lepre per tutta la stagione regolare. Prima una partenza sprint poi la capacità di reagire nel modo migliore al momento di difficoltà hanno prodotto un inaspettato primo posto finale. La squadra è ora pronta a giocarsi le proprie chances anche in post-season: solo un piccolo momento di paura per l’infortunio di Elder contro Biella, subito rientrata con l’americano che sarà regolarmente disponibile per gara1 assieme a Santarossa. Se i vari Pascolo, Forray e Baldi Rossi sono certezze, nelle ultime giornate Triche, dopo un avvio in punta di piedi, ha aumentato responsabilità e rendimento e potrebbe essere l’arma in più per giungere alla vittoria finale.
Agrigento ha centrato una storica seconda promozione consecutiva, aggiungendo ad un buon impianto ben plasmato da Ciani un elemento di sicuro valore come Piazza, un valido lungo come Mocavero e soprattutto Kwame Vaughn, realizzatore devastante a 22 punti di media e giocatore fisicamente di livello superiore. Il risultato è stato un campionato via via trasformatosi in marcia trionfale con tanto di striscia di 14 vittorie consecutive ed una promozione conquistata con un mese di anticipo. Un piccolo brivido anche qui, con la distorsione alla caviglia di Piazza contro Mantova, il play ex Fortitudo Bologna dovrebbe però essere della partita.
Nessun precedente in stagione, Trento in Coppa Italia affrontò Ferrara.
Il derby siciliano
Probabilmente la serie più attesa del primo turno di playoff quella di scena in Sicilia, dove l’Orlandina e Barcellona si affrontano in un primo turno caldo come il clima dell’isola. Una sfida che giunge forse prima di quanto si fosse pronosticato ad inizio stagione.
L’Orlandina si è ripresa subito da un inizio difficile, e dopo le prime tre sconfitte è seguito un campionato di vertice fino al secondo posto finale. Il mix tra la freschezza dei vari Mays e Portannese e l’esperienza di Basile e Soragna ha funzionato decisamente bene, con ogni elemento apparso ben calato nel suo ruolo. Nel finale di campionato è salito di colpi anche Nicevic, che ha impiegato un po’ a togliersi di dosso la ruggine di un anno di quasi piena inattività. A guidare il tutto coach Pozzecco, scommessa ormai vinta anche e soprattutto dal punto di vista mediatico.
Molto più accidentato il cammino di Barcellona, che ad un mercato faraonico non ha fatto seguire un rendimento all’altezza. Se il rendimento di Collins e Young si può considerare sufficiente, i compagni spesso hanno faticato a seguirli, con i vari Fantoni e Toppo ben lontani dal rendimento mostrato nei campionati precedenti. A farne le spese Perdichizzi, esonerato sostituito da un Calvani che ha invertito la rotta solo parzialmente.
L’impressione è che il derby sia stato quasi cercato dalla Sigma, sia per motivi logistici che per avere una motivazione extra, ma in stagione i precedenti dicono 2-0 per i paladini, corsari 84-79 all’andata con bis per 74-62 al ritorno al PalaFantozzi.
Nel segno della difesa
Sfida tra due delle migliori difese del campionato quella tra Verona e Veroli. Ad affrontarsi le squadre più in forma del momento, con Verona che ha perso solo due partite nel ritorno e Veroli che ha contenuto al meglio i tentativi di rimonta di Brescia e Ferentino
La Tezenis, partita anche stavolta per fare campionato di vertice, ha chiuso la stagione in grande crescendo e si presenta ai playoff sulle ali dell’entusiasmo. Smith ha superato le iniziali difficoltà e ha riscattato al meglio la stagione di Cantù, trovando una buona intesa con Taylor. A supportarli la solita certezza Callahan e un Boscagin alla miglior stagione degli ultimi anni, mentre per i playoff sarà prezioso avere al meglio un Carraretto finora in ombra.
Veroli, dopo un’estate difficile con tanto di squadra costruita all’ultimo momento, ha disputato una stagione largamente al di sopra delle aspettative venendo giustamente premiata con il sesto posto finale. La difesa è stata per tutto il campionato il marchio di fabbrica dei ciociari, mentre in attacco si sono alternati vari protagonisti, dai due americani a Cittadini e Blizzard. Il redivivo italoamericano è riapparso in Italia dopo l’ennesimo anno sabbatico, confermando le solite grandi percentuali diventando di fatto la prima punta offensiva.
Perfetta parità negli scontri stagionali, 73-61 per i padroni di casa all’andata a Frosinone e replica per 83-71 al ritorno, in entrambi i casi divario più largo del punteggio finale.
Il derby piemontese
Altro derby a completare il tabellone, a sfidarsi le due piemontesi. Una rivalità che si fa sempre più accesa, quella tra Biella e Torino, e che vedrà il suo compimento in questo quarto di finale.
L’Angelico, partita in sordina, ha mostrato fin da subito di essere una seria pretendente alle prime posizioni. Voskuil ed Hollis sono stati probabilmente la miglior coppia di stranieri del campionato, almeno dal punto di vista offensivo, con il danese a confermare quanto di buono aveva già fatto vedere a Piacenza. Dei tre campioni d’Europa under20 in maglia azzurra il migliore e più continuo è stato senza dubbio Laganà, il loro talento ha consentito a Biella di mostrare a lungo un gioco spettacolare.
Più accidentato il cammino di Torino, che giunge ai playoff con il ruolo di grande enigma. Indiscussa regina del mercato degli italiani, con gli acquisti di Amoroso e soprattutto di Mancinelli con tanto di contratto triennale, ha pagato il rendimento altalenante degli stranieri e la faticosa amalgama tra i tanti talenti. Né Steele né Bowers hanno particolarmente inciso, pagando oltremodo l’inserimento tardivo in squadra e mostrando pochi progressi dall’inizio di stagione. La confusione tecnica è stata pagata cara nei finali di partita, con troppe sconfitte al fotofinish dovute alla mancanza di un chiaro leader offensivo. Ad aggravare le cose, gli screzi tra Mancinelli e Pillastrini, con tanto di polemica pubblica su Twitter del capitano della Nazionale. Il roster sulla carta è molto attrezzato, dovesse superare questi problemi la PMS sarebbe sicuramente la favorita.
Larga vittoria biellese per 81-61 all’andata, rivincita torinese al ritorno per 90-83.
Lorenzo Peretti