
Marco Crespi
Siena, 5 aprile 2014 – Siena contro Sassari significa la migliore difesa del campionato italiano contro il miglior attacco, la gara potrebbe sintetizzarsi così e molto probabilmente assisteremo ad una partita a scacchi tra le due opposte panchine con una, quella sassarese, alla ricerca a tratti spasmodica della realizzazione dalla lunga distanza e con l’altra, quella senese, che metterà in campo tutte le alchimie necessarie per cercare di frenare la vena realizzativa dei frombolieri isolani.
Sassari vive e muore di tiro da 3, il gioco di Meo Sacchetti è basato infatti su un corri e tira senza soluzione di continuità, poco gioco interno, poche soluzioni spalle a canestro, ma tantissimo contropiede e ricerca del tiro immediato già dopo soltanto pochi secondi di possesso. Quando in squadra hai tiratori del calibro dei cugini Diener, o dei due Green, quando dalla panca si alzano Sacchetti junior o Vanuzzo è ovvio che la soluzione di gran lunga privilegiata sia il tiro dalla lunga distanza. Proprio le bombe hanno fatto la fortuna della Dinamo quest’anno, abbiamo ancora negli occhi l’incredibile recupero fatto in coppa Italia contro un’Olimpia dominante fino a che Drake Diener non decise di tirare fuori dal cappello a cilindro una serie incredibile di conclusioni da distanze siderali. Anche nella finale contro Siena il Banco costruì la vittoria in un secondo quarto devastante nel corso del quale bucò la retina avversaria da ogni punto del parquet, volando ad un +20 che diventò, poi, un +3 quando le polveri si bagnarono, ma la Montepaschi non riuscì a completare un aggancio messo a repentaglio con quel secondo quarto tutto di marca sassarese.
Tiro dalla lunga, dunque, questa l’arma che Marco Crespi è chiamato a disinnescare, nel precedente di campionato Siena riuscì a farlo e infatti la Mens Sana violò il parquet sardo tenendo gli uomini di Sacchetti ad un misero 20% nel tiro dall’arco, addirittura in quella occasione la Montepaschi si presentò a Sassari priva di Hackett e di Hunter, ma vinse in virtù di una condotta di gara portata avanti a ritmi blandi impedendo agli avversari di correre e di applicare il loro tanto caro corri e tira.
Domani sera Siena sarà chiamata di nuovo a mettere in campo una solida difesa e a disinnescare l’arma del tiro dalla lunga distanza, sarà importante limitare i due Diener ma anche preoccuparsi di non concedere spazio al piccolo Green così come a Calebb Green che a Milano, in finale di coppa Italia, fu devastante. La Mens Sana, dalla sua, ha un’ottimo momento psico-fisico, con tutti i giocatori che stanno rispondendo presente alle sollecitazioni di Crespi, ci si aspettano risposte dai lunghi senesi come Hunter ed Ortner, ma anche dai tiratori, che pure a Siena non mancano, con Carter ed Haynes sugli scudi.
Facile prevedere una partita frizzante e divertente anche se la posta in palio è altissima. La posta in palio, proprio di quella è necessario parlare: la corsa al secondo posto dietro all’irraggiungibile Milano è apertissima e Siena ha messo un paio di tasselli importanti escludendo in pratica Roma, con la quale ha sia il vantaggio in classifica che nello scontro diretto, e distanziando nel doppio confronto anche la pericolosa Cantù. Se, e il SE è grosso come una casa, se la Mens Sana domani dovesse battere il Banco di Sardegna metterebbe 4 punti tra se stessa e i sardi e porterebbe a suo favore lo scontro diretto con 2 vittorie su 2, in pratica Siena si giocherebbe il secondo posto nello scontro diretto con Brindisi attesa a Siena tra 3 giornate. Per Sassari il discorso è opposto ovviamente: una sconfitta pregiudicherebbe in maniera pressochè definitiva la possibilità di conquistare la piazza d’onore, mentre una vittoria rimescolerebbe le carte nella corsa ad un secondo posto mai così in equilibrio come quest’anno.
Palla a due alle 16,30 del 6 aprile al Palaestra di Siena. L’orario insolito è dovuto alla diretta in streaming di gazzetta.it.
Alessandro Lami