Chieti, 30 marzo 2014 – Grande prova della Proger, che regola Matera mostrando una superiorità ben più evidente di quanto raccontino le fredde cifre e rilancia la propria candidatura per un posto al sole della post-season. Superiorità schiacciante in tutti i fondamentali, per le “furie 2.0” di coach Bartocci la cui mano, insieme con i nuovi innesti, ha cambiato volto e sistema di gioco ai biancorossi. Dall’altro lato Matera ha pagato senza dubbio l’assenza di Jones ed una panchina troppo corta, di fatto reggendo il confronto appena per un quarto e con il solo Vico (impressionante losing effort) a limitare i danni. Troppo poco per sperare di contenere la voglia dei padroni di casa di chiudere in bellezza la stagione regolare davanti ai propri tifosi.
Primo quarto. Matera si illude con una buona partenza: tripla di Cantone e gioco da tre punti (non completato) di Austin, molto attivo in post basso. Chieti replica dalla media e dalla lunga con Passera e Deloach. Gli ospiti si schierano fin da subito a zona (inizialmente una box and one molto interna) e, in attacco, cercano molto un ispirato Austin, sul quale Raschi, due falli in un amen, viene subito richiamato per far posto a Cardillo. Singhiozza Matera dalla lunetta, mentre sale in cattedra l’asse Passera-Soloperto, con quest’ultimo chiamato al puntuale raddoppio difensivo, per vanificare i giochi in post di Austin, nonché a concretizzare il pick&roll, mentre la Bawer passa alla 2-3. Entrambe le formazioni provano a correre per anticipare lo schieramento delle difese avversarie, tipo di gioco che esalta le doti spettacolari di Deloach, ma gli ospiti reggono con Iannuzzi (14-11 al 6’). Gli attacchi si inceppano, Soloperto fa sforare il bonus ai teatini inducendo Bartocci a chiamare il primo minuto di sospensione. È lo stesso Soloperto a sbloccare l’empasse dalla lunetta, ma è Cardillo a salire in cattedra, con una difesa magistrale su Austin ed una tripla che chiude il primo quarto sul 19-13 per la Proger. Chieti si fa preferire nella circolazione di palla e sotto le plance, costruendo buoni tiri contro le ripetute zone alternate degli ospiti (scelta tattica o obbligata?). Matera soffre in fase di costruzione ma resta aggrappata alla partita, anche in considerazione della situazione falli (Raschi e Soloperto già a quota 2).
Secondo quarto. Lentamente Chieti impone la superiorità dei suoi lunghi: bene Comignani dal post basso, mentre Deloach continua a dettar legge in campo aperto. Cardillo è in gran forma, regala spettacolo attaccando e bruciando Austin (ridimensionato su ambo i lati del campo!) sul primo passo e materializza il primo vantaggio in doppia cifra, che Chieti dilata fino a doppiare gli avversari grazie ad un solido Shaw (alla fine risulterà il migliore per valutazione), autore di una tripla delle sue (30-15 al 13’). Gli ospiti non trovano la via del ferro, cercano allora di accorciare dal perimetro (Cantone ed Austin), ma la costruzione di buoni tiri latita e Gialloreto tiene le distanze (35-22 al 16’). A questo punto Vico prova a prendere per mano i suoi e piazza 4 punti consecutivi, mentre coach Benedetto continua ad alternare difese (ora uomo e 1-3-1), riuscendo a indurre qualche palla persa ai padroni di casa, ma in attacco si forza troppo dall’arco, senza il conforto delle percentuali (alla fine sarà 5/20), al contrario di Passera (39-26 al 19’). Al rientro dal time-out Matera prova la zona 3-2, ma viene puntualmente punita dall’angolo da un ispirato Comignani che, proprio sulla sirena, infila la tripla che fa esplodere il Palaleombroni e fissa il punteggio sul 44-30, con il quale si va all’intervallo lungo.
Bella prova corale dei padroni di casa. Male Matera, tanto in difesa, costretta ad una continua “zona” contro la quale Chieti ha buon gioco con una buona selezione dei tiri, quanto in attacco, dove il gran lavoro di Cardillo su Austin ha privato i lucani di una dimensione, costringendoli, stante il controllo dell’area da parte dei teatini, a forzare dal perimetro.
Terzo quarto. Il cliché non cambia: Matera insiste alternando “zone” ma Chieti continua a trovare valide soluzioni sull’asse Passera-Shaw ed anche grazie all’atletismo di Soloperto (un po’ in ombra, ma alla fine ennesima doppia doppia!). al minuto 23 è massimo vantaggio interno, sul +17. Vico non si rassegna ed inizia uno show personale fatto di punti (da manuale il suo arresto e tiro), assist (alla fine saranno 5) e falli conquistati (il terzo di Soloperto e perfino uno “sfondo” da Shaw!). Matera risale fino al -10 (51-41 al 26’), al Tricalle inizia a serpeggiare la paura e Bartocci chiama un opportuno time-out. Torna in auge Austin ma Chieti corre subito ai ripari rigettando nella mischia Cardillo, subito in grado di limitare le sue sortite: davvero una grande prova! Deloach, leader innato, coglie il momento difficile e sale sugli scudi, prima con uno splendido lay-up, poi, dopo un’altra bomba del fondamentale Shaw, con l’azione più spettacolare dell’incontro: palla rubata, contropiede solitario e chiusura con schiacciata ad alto coefficiente in perfetto stile “all star game”. In un sol colpo si chiude il terzo periodo conservando la doppia cifra di vantaggio, si manda il pubblico in visibilio e, soprattutto, la squadra si scrolla “la scimmia”. All’ultimo mini-intervallo il tabellone recita 61-51 Proger.
Quarto quarto. Bartocci manda in campo le sue “certezze” di giornata: Cardillo, Shaw (ora da pivot) ed un ispirato Comignani, che apre le danze con 5 punti consecutivi. La nebbia è ormai diradata, il risultato pare in ghiaccio, ospiti di nuovo in TO. Nulla cambia, però: da un lato Vico fabbrica pentole e coperchi e, quando si siede per rifiatare, si spegne la luce e deve tornare subito in campo; dall’altro Deloach ha un passo inarrestabile e, se latitano gli aiuti (mediocre la prova dei lunghi ospiti), arriva al ferro come un treno (76-60 al 35’). Matera torna a zona e riesce a rubare qualche pallone, ma continua a forzare troppo e, quando un contropiede ben orchestrato si infrange sulla stoppata di un Cardillo ormai in trance, iniziano a scorrere i titoli di coda. Iannuzzi si procura un bel gioco da tre punti che vale il -10 per i suoi, ma ormai manca un minuto al termine … la zone-press chiamata da Benedetto nulla può contro la buona circolazione delle “furie” e prima Cardillo con una tripla, poi Passera in contropiede suggellano il finale: 82-67.
I padroni di casa possono festeggiare una bella vittoria con i propri tifosi i quali, nel profondo, covano il sogno di non essere ai saluti e di prolungare la stagione. La Proger c’è, con il nuovo assetto ha più talento, più equilibrio e profondità, sperando non sia troppo tardi…
Proger Chieti – Bawer Matera 82-67
Tabellini:
Proger Chieti: Gialloreto 3, Comignani 12, Raschi 2, Di Emidio, Passera 9, Cardillo 14, Deloach 16, Soloperto 14, Shaw 12. All. Bartocci
TL 9/12, T3 9/21, R 39(33 D, 6 O, Soloperto 10, Shaw 9), A 16 (Shaw 5).
Bawer Matera: Vico 20, Iannuzzi 11, Rezzano 5, Ma ganza 4, Toscano 2, Cantone 11, Austin 14. All. Benedetto
TL 8/12, T3 5/20, R 27 (20 D, 7 O, Rezzano e Cantone 6), A 13 (Vico 5).
MVP: Shaw, silenzioso ma sostanzioso, 12+9+5, davvero tanta roba!
Giocatore chiave: Cardillo, catapultato in campo quasi da subito e contro una rogna di nome Austin, lui riesce a limitarlo tantissimo nella sua area e ad attaccarlo e bruciarlo, perfino, dall’altra parte del campo! La sua miglior prova stagionale.
Chiave tecnica: la maggior profondità della Proger; determinante l’apporto della panchina in termini di punti e difesa!
Chiave tattica: tante e nessuna, in una gara quasi a senso unico in cui Chieti ha prevalso in tutti i fondamentali. A nostro avviso la scelta di Matera, dettata forse dalla necessità di limitare i falli commessi (vista la pochezza della panchina), di ricorrere quasi costantemente alle difese a zona ha finito per esaltare le proprietà di circolazione di palla dei padroni di casa, la maggior lucidità nella selezione dei tiri dalla lunga, la maggior qualità dei lunghi biancorossi, capaci di partecipare appieno al gioco di squadra.
Marco Calvarese