Avevan fatto parlare in settimana per il loro mercato che doveva essere la chiave di rilancio in vista playoff, a conti fatti Avellino non ne trae giovamento più di tanto, ma d’insieme riesce a dar manforte alla sua prestazione e a prendersi lo scalpo di una Reyer troppo dipendente dalle prestazioni di Andre Smith. Vujacic, all’esordio ma apparso in condizione discreta, ne mette 7 a referto giocando una gara ordinata, ma oggi non basta.
Marce alte in avvio da ambo i lati, Smith, Lakovic e Cavaliero si rispondono dal parcheggio del Paladelmauro, facendo intendere da subito le loro intenzioni, col quintetto di Avellino subito tutto a referto con Thomas e Ivanov a creare grattacapi in vernice ed il solito Hayes a fare il bello e il cattivo tempo sfruttando il suo fisico. Avellino vola con la grande energia di Cavaliero e una serie di triple in transizione che sembrano indirizzare la contesa, ma Markoski mette sul parquet il buon Vujacic che subito risponde con la conclusione a bersaglio a 6,75 che tiene botta per i suoi. Smith nel traffico subisce fallo e dalla lunetta scrive 26-20 alla prima pausa.
Anche Avellino fa esordire Goldwire e Achara, che non incidono però come nelle attese. Ancora la premiata ditta Vujacic-Smith rimette in equilibrio il punteggio dopo un inizio letargico dei lupi, svegliati dalla sola schiacciata di Thomas. Si segna molto meno, ci sono palle perse da ambo i lati e a farla da padrone è la panchina veneziana, con Peric subito attivo e propositivo e il solito Luca Vitali a fare pentole e coperchi. Sull’acuto di Smith ci sarebbe anche il sorpasso ma sulla sirena il buon Lakovic con la tripla sigla il 37-36.
La ripresa è vivace e spumeggiante. Le squadre si rispondono inseguendosi colpo su colpo e nessuna sembra avere intenzione di cedere. A fare la differenza in questo frangente è Thomas, che annichilisce Crosariol in vernice e propizia il +7, ma Smith, nonostante gravato di qualche penalità di troppo e Taylor “on fire” in questo frangente, non permettono mai alla figa di concretizzarsi. E’ il 27′ quando Venezia perde la bussola e, di fatto, buona parte della partita. Brutte scelte in attacco, con qualche forzatura dall’arco e un atteggiamento molle in difesa, permettono alla Sidigas di fare il vuoto. Il pick and roll che premia Thomas e Iavnov diventa devastante ed in un amen il vantaggio arriva in doppia cifra. Solo Smith reagisce e con 5 punti nel finale prova a tenere duro sul 62-55.
Venezia non ci sta e trova linfa anche in Luca Vitali, ma qui l’umo che non ti aspetti, Goldwire, riesce a muovere il tassametro delle triple biancoverdi. Sull’orlo del baratro, dopo che Cavaliero ha riportato i suoi a +10 con una tripla ignorante a 5′ dalla fine, Taylor prende per mano la sua squadra e la riporta fino al 70-68. L’ex reggio si sente caldo e spara anche la tripla del sorpasso, ma stavolta il ferro lo beffa e la schiacciata di Thomas è un punto esclamativo pesante che manda in visibilio il pubblico. Thomas è protagonista ancora, perchè inizia a divenire il totem di riferimento, ma soprattutto perchè è bravo a prendersi i falli di Smith che lo mettono fuori dai giochi. Un canestro di Hayes vale il +5 su cui, a 2′ dalla sirena, Venezia chiama timeout. Vitali e Linhart, uniti al fallo sistematico, producono il massimo sforzo fino al 78-74, ma la freddezza di Cavaliero dalla lunetta permette ai lupi irpini di vincere la gara, col finale di 82-78.
SIDIGAS AVELLINO – UMANA VENEZIA 82-78
Parziali: 26-20; 11-16; 25-19; 20-23
Progressione: 26-20; 37-36; 62-55; 82-78
Tabellini
Mvp: Thomas e Smith, devastanti in ogni fase del gioco. Bene anche Cavaliero, decisivo alla fine e il duo Hayes-Ivanov che colpisce nella fasi salienti della gara. Per Venezia si salvano un po’ tutti, con Vitali, Taylor e Linhart a bersaglio.
Wvp: Achara e la panchina avellinese per i padroni di casa, mentre per Venezia delude Crosariol