Bologna, 16 marzo 2014 – Il famoso detto dice “Quando non piove, grandina”, e la Virtus Bologna oggi potrebbe portarne gli esempi pratici mostrando il video della partita con Reggio Emilia. Un suicidio che neanche con premeditazione lo si riuscirebbe a realizzare così bene. Avanti di 10 a 3’ dalla fine. +2 a 40” dalla sirena. I bianconeri riescono nella rara impresa prima di regalare da rimessa il pallone agli avversari per il pareggio, poi a commettere fallo a 28 metri dal proprio canestro, sul 70 pari, a 2” dalla fine e ovviamente in bonus, consentendo a Cervi di segnare il primo tiro libero e poi sbagliare apposta il secondo, esaurire il cronometro e regalare ai tanti tifosi giunti nel capoluogo emiliano una vittoria quanto mai insperata, e che, forse, chiude il cerchio per quanto guarda il mancato rinvio della partita, richiesta dalla Grissin Bon per l’impegno di coppa in Russia e rifiutato invece dai padroni di casa.
Una partita giocata in maniera intensa da entrambe le squadre, entrambe a caccia dei due punti, anche se per obiettivi diversi, non spettacolare, ma con botte vere sotto canestro (in particolare tra White e Ebi) e diversi canestri fortunosi. Alla fine ha fatto la differenza anche la lunghezza del roster reggiano, al completo contro quello bianconero, ridotto a sette effettivi, di cui uno arrivato in settimana e all’esordio (Warren), stanti i problemi muscolari di Gaddefors, in campo solo per 4’ e giusto per onor di firma. Stanchezza che certamente, negli scellerati errori finali, si è fatta sentire.
Se da un lato Hardy ha fatto pentole e coperchi con 27 punti e 10/13 al tiro, incluso l’ultimo canestro Virtus per il sorpasso a una trentina di secondi dalla fine, e Walsh ha giocato una gara statisticamente mostruosa (13 + 15 rimbalzi + 7 assists per 34 di valutazione), Reggio ha avuto diversi protagonisti (cinque in doppia cifra), in momenti diversi, ma ugualmente importanti: da White, a Cinciarini (autore del canestro del primo pareggio), passando per Kaukenas (canestro del 70 pari), finendo con Cervi (suo il libero decisivo). Un successo sicuramente regalato dai padroni di casa, ma dove, non va negato, la Reggiana ha i suoi meriti.
Biancorossi che, così, continuano ad occupare il settimo posto in classifica, con due punti di vantaggio sul nono, mentre i bolognesi devono solo ringraziare le contemporanee sconfitte di Montegranaro (a -2) e Pesaro (-4), contro le quali, se non altro, c’è la differenza canestri favorevole a confortare per quanto riguarda il discorso retrocessione.
Venendo alla cronaca della partita, con Jordan tornato nei 12 al posto di King (forse memori della sua pazzesca partita all’andata) dopo mesi d’assenza e col taglio che all’inizio pareva cosa fatta, i bolognesi iniziavano cercandolo tanto ma con pochi risultati, e, anzi, dall’altra parte del campo era Cervi a far vedere i sorci verdi al giamaicano. Rapidamente gli ospiti allungavano a un vantaggio in doppia cifra, ma per poco, perché Valli svegliava i suoi, specialmente in difesa, e lo strappo veniva ricucito entro la fine del quarto con l’entrata in scena del duo Hardy-Walsh (20-23 Reggio al 10°). Il primo canestro in maglia Virtus di Warren vale il primo sorpasso, ma l’equilibrio continua a regnare anche quando Bologna prova a mettere la freccia sul +4. Un paio di brutte palle perse permettono agli ospiti di restare in scia e Bologna si porta negli spogliatoi un paio di punti di vantaggio (36-34).
Premiato Alessandro Abbio nell’intervallo, si ritorna in campo con Reggio a far bottino da dietro l’arco (due volte Silins, una Cinciarini) e Bologna a rispondere con tanti viaggi in lunetta e tenere il comando delle operazioni, salvo ricadere nei soliti banali errori che portano a palle perse e, soprattutto, a un tabellone che dopo 30’ dice ancora +1 Grissin Bon (52-53). Ma sembra il momento buono per le V Nere per prendere in mano la partita. La difesa sale di colpi mentre l’attacco reggiano batte in testa. Ebi fa +5, White la mette da tre ma Walsh risponde a da campione con 5 punti. Hardy imbuca il +7 e ancora Walsh dalla lunetta firma il +10 che a 3’ dalla fine sembra una sentenza inappellabile. Sbagliato, come già riferito. Fontecchio, sul 68-66, passa, da rimessa, la palla nella mani di Cinciarini che si invola per il pareggio. Hardy segna in tap in, ma Kaukenas pareggia troppo facilmente. Il tavolo non concede a Valli il time out ed è il prologo del disastro: Ebi perde palla e per sovrammercato ci mette pure il fallo nel tentativo di recuperarla a 2’’ dalla fine, su Cervi, col punteggio in parità e la Virtus in bonus. Il resto già lo sapete.
Granarolo Bologna – Grissin Bon Reggio Emilia 70-71
Parziali: 20-23; 16-11; 16-19; 18-18;
Progressione: 20-23; 36-34; 52-53; 70-71
MVP: Veramente difficile trovarne uno per Reggio, un po’ perché in tanti hanno fatto cose positive, un po’ perché, in fin dei conti, gli uomini di Menetti si sono trovati impacchettata una partita che, 99 volte su 100, andrebbe in archivio tra le sconfitte. Premiamo allora, ben volentieri, la coppia italiana Cervi – Cinciarini, che, oltre a segnare 3 punti decisivi negli ultimi secondi, mettono assieme partite di assoluto spessore.
WVP: Scagliarsi contro Fontecchio, giovane finito in mezzo ad una stagione immonda, per l’errore nel finale non sarebbe giusto, così come buttare la croce su un Warren appena arrivato e, come è normale che sia, spaesato (pure poco aiutato dai compagni). Si va con Ndubi Ebi allora: un errore come il suo negli ultimi due secondi è assolutamente inaccettabile a questi livelli, per di più al termine di una gara discreta ma niente più.
SALA STAMPA
Giorgio Valli: “ Non meritiamo certo la sconfitta. Reggio è stata certo più cinica ma ha avuto anche più culo. Sono molto deluso per il club e i tifosi ma sono arrabbiato perché oggi facciamo la figura dei cretini che in settimana non preparano la partita. Avevamo chiesto un time out, sull’ultima azione, che il tavolo non ci ha concesso. E così siamo qui a parlare della figura da cretini che abbiamo fatto, perché con quel time out Ebi non avrebbe fatto fallo sull’ultima azione. Certo siamo stati polli anche noi, perché +8 a 2’ dalla fine una partita la devi portare a casa. Però noi lavoriamo duro in settimana, con dei giocatori che si prodigano per la causa e finiamo per fare la figura dei superficiali. Io dico che come facciamo i professionisti noi anche al tavolo lo devono essere. E ripeto che mi dispiace tantissimo per il presidente che è arrabbiato e per i tifosi che domani apriranno il giornale e diranno ‘ecco, un’altra sconfitta della Virtus’. Se oggi fossimo stati un po’ più esperti e ci fossero stati dati gli strumenti, forse la saremmo andati a vincere al supplementare e di sicuro Reggio non avrebbe vinto al 40’. Non è comunque tutto da buttare. Alla fine ho preferito giocare senza Jordan perché Ebi era più adatto contro la zona, mentre Warren veniva da giorni in cui ha girato il mondo. All’esordio nel campionato italiano, onestamente, mi aspettavo di peggio.”
Max Menetti: “Due punti fantastici al termine di una brutta partita 48 ore dopo la gara Samara. Siamo riusciti ad essere lucidi negli ultimi 5’ minuti anche quando siamo andati sotto di 10 e ora abbiamo finalmente una settimana intera per goderci le vittorie e preparare al meglio la sfida a Sassari. In pochissimi giorni abbiamo fatto Milano – Samara – Samara – Virtus vincendone 3 su 4: non possiamo che essere soddisfatti. Ma anche la prossima gara con Sassari è importante, se non l’altro per vendicare la Coppa Italia. A un certo punto ho fatto notare agli arbitri la differenza falli e mi è stato risposto che non stavamo attaccando il ferro, che magari era anche vero, ma non si può negare che ci sia stato un divario netto nella gestione dei falli in favore di Bologna. Ognuno, per vincere una partita, deve tirare fuori qualcosa in più facendoci diventare così una squadra tosta che può avere le occasioni giuste per fare grandi vittorie. Ho cercato di ruotare i ragazzi il più possibile perché sapevo che sarebbe stata una partita tirata fino alla fine e volevo farli arrivare in fondo senza il fiato corto. Inoltre, abbiamo tanti finalizzatori ma pochi costruttori e questo ci limita senza dubbio, così come le tante partite ravvicinate: Kaukenas, White, Bell, non sono più ragazzini. Proviamo a fare del basket energetico con l’obiettivo di vincere, se poi, come nei primi 15’ di oggi, arriva anche il bel gioco, beh, tanto meglio, ma oggi bastano e avanzano i due punti.”
Nicolò Fiumi