Dominio.Questa e’ l’unica parola associabile alla vittoria di Milano sul campo del Laboral Kutxa di Sergio Scariolo. Una vittoria rotonda nel risultato, ma ancor più nella sostanza che ha visto i biancorossi non permettere, praticamente mai, ai padroni di casa di pensare alla vittoria.
Non c’è stato bisogno neanche del miglior Langford (comunque importante nell’inizio sprint) per condurre il match. I protagonisti si sono alternati sagacemente, mantenendo come leit motiv una difesa che, se facciamo eccezione per la prova di Pleiss (28), non ha concesso praticamente nulla.
L’avvio è tutto di marca milanese che trova subito un importante parziale fatto di logiche decisioni in attacco e precisa difesa. Il timore che Vitoria potesse approcciare aggressivamente la partita, ha stimolato il quintetto a partire con il sangue agli occhi e, senza una credibile pericolosità interna con Pleiss che è partito dalla panchina, il duo Samuels-Langford ha confezionato la prima fuga che, al settimo minuto, recitava già un quasi sconcertante +15 sul 20-5.
L’ingresso del centro tedesco ha subito cambiato l’attacco basco che è riuscito a confezionare il contro-parziale che ha obbligato Banchi al timeout. Siccome i biancorossi quest’anno non hanno negato a nessuno un parziale in doppia cifra, Vitoria rientra addirittura a contatto, mettendo la testa avanti con Pleiss nel secondo quarto.
La prima versione di Jerrells come vice-Langford non produce i risultati sperati, ma a tappare la falla ci pensa un ispirato Gentile con 12 punti, che propiziano il nuovo parziale milanese che regala la nuova doppia cifra di vantaggio.
L’enorme sforzo di rientro del Laboral è già stato respinto con perdite e alla pausa lunga Milano è avanti 50-36.
Non ci sono antidoti per fermare Pleiss. Samuels ci prova, ma è piccolo, Lawal è completamente fuori partita (più falli che minuti per lui) e Wallace si arrangia come può a livello fisico. Il tedesco è l’unico motivo per cui Vitoria riesce a stare intorno alla doppia cifra di scarto. Causeur con la tripla fa anche -6, ma Milano ristabilisce le distanze e lo step-back di Langford nel finale, riportando a 10 il distacco.
La nota di colore dell’ultimo quarto è il parapiglia che coinvolge Hackett e Pleiss che, lottando su una palla vagante, decidono di allacciarsi in un tango, prontamente separato dai compagni. La seconda versione di vice-Langford è ben altra cosa per Jerrells (17 punti) che domina senza mezzi termini la difesa avversaria, crivellando la retina da lontano. E’ lui il leader offensivo in assenza di Keith e lo sta dimostrando ad ogni partita. Grazie a lui Milano dilata il vantaggio godendosi un quarto periodo di assoluta tranquillità e una classifica che ora parla di secondo posto in solitudine a due partite dai diretti concorrenti.