Pesaro – Il testacoda finisce con la vittoria sorprendente, ma meritata della piccola Pesaro contro la capolista Cantù. Con la convincente prestazione di oggi la Vuelle dimostra, se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi, non solo di essere viva ma di essere finalmente pienamente in carreggiata nella lunga e tortuosa strada verso la salvezza.
Il restyling invernale ed in particolare l’arrivo di Petty sembrano finalmente avere messo in ordine il confuso scacchiere che Dell’Agnello ha avuto in mano per tutto il girone d’andata; la presenza di una vera e propria point guard sembra avere messo ordine finalmente tra i ruoli, con un Anosike ancora più esaltante nelle sue scorribande sotto canestro, e sembra anche avere liberato Turner da ogni pensiero che non sia quello di colpire con efficacia con i suoi uno contro uno.
Proprio Anosike e Turner sono stati i trascinatori in una partita nella quale hanno segnato più della metà dei punti dei biancorossi ed in cui la prestazione collettiva della Victoria Libertas ha rasentato la perfezione.
La Vitasnella ha lottato fino alla fine e per tre quarti di gara era stata cinica ed efficace nel suo piano partita ma poi, con ogni probabilità, ha pagato la dispendiosa trasferta turca di Eurocup e nell’ultimo quarto ha ceduto quasi di schianto, subendo in apertura un parziale di 13-2 che si è rivelato decisivo per l’esito del match.
E pensare che fino agli ultimi dieci minuti la formazione di Sacripanti si stava comportando da grande squadra, sopperendo alle fatiche di coppa con un’egregia prestazione delle sue seconde linee e punendo con cinismo e fortuna tutte le ingenuità dei ragazzi di Dell’Agnello, ma poi nel finale, quando ci si attendeva il colpo letale da qualcuna delle sue punte, la Vitasnella si è incredibilmente sfaldata sotto i colpi degli invasati Turner e Musso.
Si parte con l’asse Petty – Anosike che funziona in attacco ma soffre maledettamente in difesa i diretti avversari; non è un caso infatti che nel primo quarto i migliori di Cantù siano (da un punto di vista prettamente realizzativo ma non solo) Ragland e Uter.
E’ proprio Ragland ad ispirare l’immediato 5-0 ospite con una tripla ed un assist ma poi la Vuelle ha la pazienza di recuperare impostando il proprio piano partita e rifornendo i propri lunghi nel pitturato; la presenza di un play di ruolo come Petty, infatti, ha il pregio non solo di esaltare Anosike ma anche di rivitalizzare un Trasolini che era in fase calante da diverse settimane.
La Vuelle gioca quindi efficacemente in attacco, dove per l’appunto Anosike è servito al bacio da Petty e termina già il primo quarto in doppia cifra addirittura con un percorso netto ai tiri liberi, tuttavia in difesa è un vero è proprio colabrodo; i 31 punti segnati dall’Acqua Vitasnella alla fine del primo quarto sono emblematici da questo punto di vista, anche se va detto che fino alle ultime sciagurate azioni che hanno sancito il -8 della prima sirena (23-31), la Vuelle si era mantenuta ancora a contatto.
Al ritorno in campo Cantù si inceppa e segna 7 punti in in poco meno di otto minuti e così Pesaro, con una difesa finalmente più intensa, può rientrare anche con Petty ed Anosike in panchina a rifiatare; l’eroe del momento è Musso che con un paio di giocate di pura “garra” argentina esalta il pubblico di casa.
L’Acqua Vitasnella continua ad essere molto fallosa e concede molti tiri liberi agli avversari ma Ragland ed Uter seguitano ad esser un problema per la difesa avversaria e, soprattutto, tutta la squadra ha percentuali eccellenti nel tiro dall’arco, grazie alle quali (alcune per la verità piuttosto fortunate come quella di Gentile sulla sirena) riesce a mantenersi ancora in vantaggio alla pausa lunga (40-44).
Nel terzo quarto nelle fila della Vuelle si sveglia finalmente Turner, capace di segnare 11 punti in pochi minuti; l’Acqua Vitasnella però resiste al comando grazie alle seconde linee, con Abass e Rullo a trovare punti forse insperati ma importantissimi per chiudere la frazione ancora avanti sul 65-62; sono stati in ogni caso 10 minuti di grande intensità in cui la Vuelle ha prodotto il maggiore sforzo per vincerla, anche se sembra che Cantù abbia le forze per portarla a casa.
Così invece non sarà perché in apertura di ultimo quarto arriva la svolta che infiamma il pubblico di casa; in casa canturina si spegne improvvisamente la luce e così, mentre da un lato si perdono in fila una serie di palloni in maniera sciagurata, dall’altro Anosike e Turner trascinano di forza la Vuelle sul 75-67 quando si è circa a cinque minuti dalla fine.
Il time out chiamato da Sacripanti riesce a tamponare l’emorragia e, complici quattro tiri liberi sbagliati da Turner e Pecile, Ragland ed Aradori riescono a riportare i brianzoli a -1 (77-76) a poco più di un munito dalla fine.
Il pubblico di casa teme l’incredibile beffa ma poi, quando le squadre sono sull’80-78 a 12 secondi dalla fine, a Musso la mano non trema dalla lunetta e così la Victoria Libertas può celebrare una vittoria tanto prestigiosa quanto vitale nella corsa alla salvezza.
Victoria Libertas Pesaro – Acqua Vitasnella Cantù 82-79
Parziali (23-31; 17-13 ; 22-21; 20-14)
Progressione 23-31; 40-44; 62-65
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/65/65926.html
Mvp: pu non arrivando questa volta in doppia cifra nella sua specialità preferita, i rimbalzi, Anosike si conferma anche oggi la colonna portante di questa Victoria Libertas, con 25 punti ed un 36 complessivo di valutazione che la dice lunga sull’importanza del centro di origini nigeriane nella formazione di dell’Agnello
Wvp: Leunen e Jenkins hanno mancato completamente la partita, ma se l’ala ha l’attenuante, riconosciutagli anche da Sacripanti di qualche problema fisico, la guardia ex Brescia è stato a dir poco impalpabile per tutti i 25 punti in cui è stato nel match, fino ad essere lasciato in panchina dal coach per quasi tutto l’ultimo quarto.
Spogliatoi
Dell’Agnello: tolto il primo quarto, in cui siamo stati oltre modo impacciati e timorosi per il resto della partita siamo riusciti a limitare molto efficacemente uno dei migliori attacchi del campionato nonché la migliore formazione in assoluto nel tiro da tre. Tra i loro esterni abbiamo sofferto solo un po’ di Ragland, ma su di lui avevamo un po’ la coperta corta perché dovevamo pensare a contenere le sue penetrazioni da un lato ed a limitare il pick and pop con il bloccante dall’altro. Posso dire che oggi finalmente abbiamo una vera squadra rispetto a 3-4 mesi fa; merito dell’arrivo di Petty ma anche del fatto che i nostri “giovanotti” in questo periodo hanno maturato tanta esperienza. Già da un mese a questa parte la squadra sta migliorando a vista d’occhio e non mi riferisco solo ad Anosike, che è quello più in evidenza di tutti, ma anche agli altri.
Sacripanti: è stata la nostra seconda brutta prestazione consecutiva dopo la sconfitta rimediata in Turchia in Eurocup. In tutta onestà direi che qualche scusante l’abbiamo, come un Leunen che non stava bene, un Cusin appena rientrato dall’infortunio ed infine un Abass che si è girato la caviglia proprio quando stava sostituendo egregiamente lo stesso Leunen. La verità però è che Pesaro ha avuto molta più energia di noi ed alcuni dei miei giocatori non sono arrivati pronti mentalmente alla partita; a mio avviso la Vuelle attuale è ben più forte di quello che dice la sua classifica e quindi ha meritato sicuramente questa vittoria, ma noi, se vogliamo continuare a lottare ad alto livello, dobbiamo migliorare di testa ed a libello di concentrazione. Come ho già detto oggi ho avuto pochissimo da alcuni dei miei giocatori; ho visto degli errori grossolani, come palle perse in maniera assurda, e questa è stata la spia di una partita in cui non siamo stati pronti mentalmente.
Giulio Pasolini