Una Tezenis double face disputa un primo tempo sconcertante, rimane in balia di Trieste per venti minuti, poi reagisce nella ripresa, ribalta la sfida con un grande terzo quarto e dilaga nel finale fino ad 80-61. Troppa la differenza di talento tra le due compagini, i giuliani rimangono avanti finché reggono Wood e Hoover e Verona litiga con il canestro, poi Gandini dà la scossa, i compagni lo seguono e non si guardano più indietro. Giallo ad inizio partita, con Grande e Reati in quintetto al posto di Smith e Taylor. Tutti inizialmente pensano ad un segnale forte di Ramagli, invece più semplicemente erano stati rimandati negli spogliatoi dagli arbitri per calzini cromaticamente non regolari. I due, forse un po’ innervositi, finiscono per non entrare mai realmente in partita. Solo 7 minuti invece per un Da Ros apparso ormai fuori dai giochi.
Circa 2500 al PalaOlimpia, Verona con le novità forzate già dette in quintetto, Trieste con Ruzzier Wood Coronica DiLiegro Candussi.
Parte molto contratta la Tezenis, troppa è la voglia di dimostrare qualcosa. Ci si affida così ad iniziative singolari estemporanee, non può funzionare e Trieste con una buona circolazione di palla e le iniziative di Carra e Wood sale prima 5-10 poi 9-16. Verona risale ma è ancora distratta, il primo quarto si conclude 13-18.
Trieste paga la propria aggressività difensiva nel secondo periodo, va presto in bonus e consente alla Tezenis di riavvicinarsi faticosamente dalla lunetta. Boscagin pareggia a quota 27, Hoover però sale in cattedra contro una Verona ancora in preda alle proprie fobie e firma subito uno 0-7 per il nuovo allungo ospite a ridosso dell’intervallo. Il punteggio dice 29-34 ed è anche premiante per quanto mostrato da una squadra che tira con il 24% dal campo ed è a quota due assist totali.
Finalmente cambia musica dopo la ripresa, cinque punti consecutivi di Gandini valgono il pareggio, seguiti da un suo assist per Callahan per il 40-36. I giuliani non ne hanno più, si chiude la difesa scaligera e a metà quarto il parziale è 18-2 per un 47-36 di punteggio che sembra finalmente indirizzare tutto per il verso giusto. Verona si siede sul vantaggio acquisito e in surplace va fino al 53-42 di fine quarto.
Trieste non molla nonostante il devastante terzo periodo, Verona gioca un po’ troppo con il cronometro e si scopre non più capace di fare canestro. DiLiegro tende come sempre a sopravvalutarsi e spreca molto, non così Hoover che da tre fa 57-50 per l’ultima speranza a metà periodo. Decisivo è ancora Gandini che prima segna con il fallo poi provoca il contropiede di Boscagin, chiudendo con l’ormai abituale canestro impossibile per il 63-50. Lo stesso Hoover perde la testa e viene espulso, Verona dilaga con Taylor fino all’80-61 finale.
TEZENIS VERONA – PALLACANESTRO TRIESTE 2004 80-61 (13-18;16-16;24-8;27-19)
Sala Stampa
Dalmasson
Siamo partiti con un quintetto con 20 anni di età media ma siamo riusciti a rimanere nel match, anzi l’inizio è stato il nostro momento migliore. Siamo arrivati bene anche all’intervallo, facendo anche innervosire gli avversari, poi all’inizio del secondo tempo abbiamo pagato la situazione falli dei lunghi e Verona ha sfruttato bene la situazione. A quel punto abbiamo perso un po’ il filo e la fiducia e non siamo più riusciti a rientrare.
Vittoria meritatissima per Verona, il rammarico nostro è non essere riusciti a reggere bene la seconda parte della partita, ma fa parte del percorso di crescita. Venti punti di differenza per quanto visto sono forse troppi.
All’andata ci avevano fatto una ottima impressione, anzi per noi è la squadra più forte e forse avevamo rovesciato la partita solo perché loro l’avevano creduta vinta troppo presto. Affrontare giocatori come Smith, che l’anno scorso i nostri ragazzi vedevano in tv in Eurolega, è per loro molto stimolante. Credo Verona sia una squadra completa, con un potenziale enorme e che nessuno vorrebbe mai affrontare ai playoff.
Ramagli
All’inizio c’era grande tensione e grande preoccupazione, la settimana trascorsa ha lasciato scorie e la prestazione del primo tempo è figlia di questo. Siamo andati sotto di brutto a rimbalzo, in attacco siamo stati confusionari e ci siamo fatti prendere dal panico e dalla voglia di dimostrare cosa fossimo.
C’è voluta un po’ di tranquillità, riportare il tutto ad essere una partita di pallacanestro a differenza del primo tempo. Prendendo esempio da qualche giocatore che ha dato la svolta emotiva abbiamo preso controllo della partita, da lì il risultato non è stato più in dubbio. Avremmo quasi voluto vincerla già alla fine del primo quarto, non può mai essere così, dobbiamo capire che prima si soffre e combatte poi si può vincere.
Questa era una partita che non si poteva non vincere, metti due punti in classifica ed ora andiamo ad affrontare di fila le prime tre squadre del campionato. Sapendo che, nonostante impegno e dedizione mostrati, quanto fatto vedere stasera non può essere sufficiente. Questo trittico di ferro dirà chi siamo. I pochi minuti a Da Ros? Loro sono venuti senza il 4 titolare, hanno giocato spesso piccoli, ci siamo adattati.
MVP: ancora una serata da protagonista per Luca Gandini, giunto quasi in sordina e diventato ormai giocatore decisivo per la squadra. Da specialista difensivo si prende anche la soddisfazione di essere il miglior realizzatore della partita a quota 17 punti, ed è sempre lui a dare il via al parziale che decide la partita. Esce alla fine tra meritati applausi.
WVP: non entra mai in partita e non trova mai il canestro Tonut, che chiude 4 punti da tiro libero e 0/5 dal campo in 11 minuti.
Luigi Pergamo