Pesaro – Evidentemente la Vuelle è proprio la bestia nera di questa stagione per la Sidigas perché, dopo la vittoria in terra irpina del girone d’andata, i pesaresi ottengono finalmente la loro prima vittoria interna stagionale proprio contro la formazione di Vitucci.
Per una volta, dopo tanti finali sfortunati o comunque persi in volata, la squadra di dell’Agnello è riuscita ad invertire il trend che l’ha accompagnata all’Adriatic Arena per l’intero girone d’andata ed a vincere proprio allo sprint contro una Sidigas che, dopo essere stata a -13 in apertura di ultimo quarto, aveva rimesso il muso avanti in dirittura davanti, lasciando presagire un altro finale amaro al un pubblico di casa.
Ma questa volta la Vuelle ha rotto il proprio sortilegio e lo ha fatto mettendo finalmente in mostra le tante cose che erano spesso mancate nelle partite precedenti; una continuità di rendimento offensivo e difensivo per tutti i quaranta minuti, delle percentuali finalmente eccellenti nel tiro dall’arco, un contributo concreto e prezioso da parte di tutti i suoi uomini arruolati, un finale lucido o forse soltanto un po’ più fortunato….oltre alle quasi impeccabili prestazioni di quelli che sono indiscutibilmente i due fari di questa stagione, Turner ed Anosike.
Il tabù casalingo è stato finalmente sfatato e forse ci voleva proprio la formazione di Vitucci che, oltre ad avere dimostrato di essere ancora lontana dal superare i difetti e le amnesie che l’accompagnano dall’inizio della stagione, evidentemente patisce in particolar modo il gioco della squadra di Dell’Agnello.
Il dinamismo offensivo dei biancorossi di casa sembra in effetti fatto apposta per mettere in difficoltà molti dei giocatori di Vitucci, tanto talentuosi quanto rivedibili difensori sull’avversario diretto; e così, nonostante un Ivanov eccellente nel caricare di falli i lunghi avversari ed un Dean efficace e silenzioso, la Vuelle ha meritatamente portato a casa il referto rosa.
La Vuelle non ha più Amici e deve ancora far arrivare Petty, così le sue rotazioni sono ancora più corte del solito; dall’altro lato l’ex di turno Cavaliero viene salutato dai convinti applausi del pubblico di casa.
I padroni di casa partono bene ed arrivano anche sul 12-7 quando si è appena svalicata la metà del primo quarto, grazie al solito Anosike sugli scudi; i padroni di casa hanno però grossi problemi a contenere Ivanov che, oltre a segnare 8 punti nel solo primo quarto, caria subito di due falli Trasolini, costringendo Dell’Agnello a scombinare i propri piani partita ed a mandare in campo Bartolucci.
La prima frazione si conclude quindi sul 17-19 per Avellino con Anosike e Ivanov nelle vesti di alfieri con 8 punti ciascuno.
In apertura di secondo quarto la Vuelle sprofonda anche a -8 (19-27), subendo particolarmente i colpi di un Dean ispiratissimo; le cose cambiano dopo che Dell’Agnello si decide a rimandare in campo Trasolini, ma soprattutto con le prime due triple trovate prima da Johnson e poi da Musso che riportano i biancorossi a -2 (27-29) a metà tempo.
La buona mira nel tiro dalla lunga prosegue anche dopo il timeout chiamato da Vitucci (il parziale del secondo quarto dice che pesaresi hanno tirato con un ottimo 4/7 dai 6,75 mt.) e così la Vuelle si porta di nuovo in vantaggio sul 32-30 con un’altra tripla (questa volta è il momento di Turner) e con uno scatenato Anosike che arriva in doppia cifra sia di punti che di rimbalzi già a metà partita (10+12).
Di lì fino alla pausa lunga la partita viaggia sui binari dell’equilibrio e con il ritmo serrato che ci si attendeva fin dall’inizio da queste squadre; la Vuelle continua a soffrire tremendamente Ivanov (alla fine autore di 24 punti con 7 rimbalzi e 9 falli subiti) ma si mantiene ampiamente a galla con uno Young ormai sul piede di partenza ma deciso a salutare i proprio tifosi con un buon ricordo.
Con il terzo fallo in rapida successione di Trasolini e Johnson in apertura di terzo quarto, nonché con Avellino di nuovo a +5 (43-48) dopo pochi minuti, la Vuelle comincia a vedere antichi fantasmi ma poi si sveglia dal proprio torpore trovando mattoni importanti anche dalla seconde linee; Bartolucci trova 5 punti che sono vero ossigeno, così come una tripla di Musso che riporta avanti i pesaresi sul 60-57 a circa 2 minuti dalla fine.
L’ultima frazione comincia sul 64-61 per i padroni di casa i quali, in un amen, si ritrovano sul +13 (74-61) con un momento di vera e propri trance agonistica di Musso e Pecile; l’Adriatc arena è in visibilio e calda come forse non è stata mai quest’anno ma a questo punto arriva, forse inevitabile, la reazione della Sidigas.
Con un parziale di 18-4 nel giro di sei minuti gli irpini invertono l’inerzia della partita, anche perché Trasolini e Bartolucci sono fuori per falli ed Ivanov continua a fare sfracelli nel pitturato avversario, mentre anche Cavaliero dice la sua con un paio di triple “ignoranti”.
Si arriva alle curve finali con Thomas che riporta in vantaggio i suoi a 1:50 dalla fine e la Vuelle sembra ancora una volta avere finito la benzina con qualche maledetto minuto d’anticipo; ma questa volta accade l’imprevisto con Turner che mette a segno tre penetrazioni di puro talento contro la difesa schierata, mentre dall’altra parte Ivanov macchia la sua partita con un sanguinoso 0/2 ai liberi.
Le magie di Turner hanno portato i padroni di casa sull’84-79 a quaranta secondi dalla fine e sull’ultimo attacco ragionato della Sidigas Musso recupera un prezioso pallone lancia in contropiede Anosike, che così può suggellare la propria prestazione da 18 punti e 22 rimbalzi (sic!) tra il tripudio del pubblico di casa.
Finisce così 88-82, con una squadra finalmente rinfrancata da una vittoria da dove ripartire per raggiungere una difficilissima salvezza.
Victoria Libertas Pesaro – Sidigas Avellino 88-82
Parziali (17-19; 24-22; 23-20; 24-21)
Progressione 17-19; 41-41; 64-61
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/65/65912.html
Mvp: difficile scegliere tra la prestazione in stile Moses Malone di Anosike e le tre magie finali con cui un illuminato Turner (peraltro anche miglior marcatore dei suoi) ha portato la Vuelle di forza verso la prima vittoria interna della stagione, sicché per una volta lasciateci attribuire questo platonico riconoscimento con un ex aequo
Wvp: sono stati tanti i giocatori della Sidigas che hanno lasciato un’impronta impalpabile sulla partita, ma fra questi si distingue in negativo un Richardson mai utile alla causa in 32 minuti di utilizzo.
Spogliatoi
Dell’Agnello: ci siamo dati la risposta che volevamo dare dopo l’ultima brutta prestazione di Venezia e l’abbiamo fatto soprattutto con il giusto atteggiamento; poi direi che abbiamo disputato anche una buona partita, se vogliamo anche parlare di vera e propria pallacanestro. Nella partita di oggi noi avevamo due priorità: contenere il post basso dei loro lunghi, che sono grossi il doppio dei nostri, e contemporaneamente limitare il loro tiro da tre; nel secondo tempo abbiamo inevitabilmente un po’ mollato sul post basso ma direi che il piano partita alla fine è riuscito. Comunque ripeto che abbiamo giocato una buona partita; d’altra parte anche contro Brindisi eravamo stati piuttosto positivi ma questa volta il finale ci ha premiato, anche perché in attacco ci siamo sempre districati bene fino alla fine, con una buona circolazione di palla e con tanti ribaltamenti di lato che li hanno messi in difficoltà.
Vitucci: abbiamo pagato una scarsa lucidità nei minuti finali, sprecando due attacchi importanti quando eravamo punto a punto; però non posso dare la colpa solo agli episodi perché abbiamo palesato per tutto il match una certa difficoltà a livello difensivo, soprattutto nel settore dei play. Per cercare di alzare l’intensità difensiva nel secondo tempo siamo andati spesso senza play di ruolo ma poi abbiamo pagato con qualche palla persa che nel finale può essere stata decisiva. In ogni caso abbiamo ancora una volta dimostrato di avere poca coesione a livello difensivo ed abbiamo subito eccessivamente i loro 1 contro 1; lo dico con grande rispetto per Pesaro, anche perché ci hanno battuto due volte su due e quindi hanno dimostrato ampiamente di saperci mettere in difficoltà, ma per il futuro dobbiamo assolutamente cambiare registro. Non è neanche giusto dire che dobbiamo cercare di guardare avanti perché, prima di tutto, dobbiamo guardare dentro noi stessi per farci qualche esame di coscienza su come sono andate le cose sino ad ora.
Giulio Pasolini