Cucciago (CO), 4 gennaio 2013 – La Pallacanestro Reggiana degli ex Cinciarini, Brunner e Kaukenas, dopo un primo periodo equilibrato, fa intravedere la possibilità di giocarsela alla Mapooro Arena, come al solito molto affollata, contro l’Acqua Vita Snella Cantù priva di Marco Cusin, costretto ai box da una lesione muscolare all’inguine.
Il parziale del secondo periodo di 19-11 in favore dei padroni di casa è quello che risulterà decisivo per l’aggiudicazione della vittoria finale. Un secondo periodo in cui Rimas Kaukenas si mette in proprio, accentrando troppo il gioco su stesso in virtù di belle conclusioni che trovano spesso il fondo della retina, mettendo a referto 9 dei miseri 11 punti messi a segno dalla sua squadra.
Un dato inequivocabile che dimostra l’inesorabile sgretolarsi per un approccio emozionale sbagliato, delle piccole certezze accumulate dagli ospiti durante il primo periodo, in cui è essenzialmente il loro collettivo a tentare di contrastare le giocate dei padroni di casa, sempre pericolosi dalla lunga distanza, in avvio, con Jenkins e Aradori.
Nel secondo periodo è la fisicità di Adrian Uter a farla da padrone su entrambi i lati del campo, sia in fase offensiva che in fase difensiva, Top scorer dei suoi con 6 pts. nel periodo. Sono le triple di Gentile e Aradori a creare il primo solco nell’incontro a favore della Pallacanestro Cantù, che va all’intervallo lungo con un bel vantaggio di 11 pts. (35-24).
Nel terzo periodo assistiamo ad un tentativo di rimonta degli ospiti, che sembrano aver trovato un buon assemblaggio dal punto di vista emozionale, meno tesi ma determinati a non tradire le attese della vigilia che hanno fatto loro fiutare l’odore del successo. Si rimettono in gioco grazie alle due triple di Troy Bell. E’ sempre l’individualità a prevalere sul gioco collettivo.
Cantù, grazie alle magie di Stefano Gentile e di Abass, dalla lunga distanza, ristabilisce in modo fortunoso le debite distanze mentre le squadre continuano a litigare con il ferro in modo clamoroso, a volte, anche da sotto. Così che la “precarietà” del gioco ospite, incentivato dalle buone difese bianco blu, con Marconato, a “sporcare” buoni rimbalzi in favore dei suoi, è restituita a se stessa. Il periodo si chiude sul 53-42 in favore dei padroni di casa.
Kaukenas e Filloy dalla lunga, riportano Reggio Emilia a due possessi pieni di distanza, ma è un fuoco di paglia perché sono Marconato e Gentile a riportare avanti Cantù sul 59-50. E’ l’arbitro Calbucci, a questo punto, che cerca di agevolare il rientro degli ospiti in gara, con delle chiamate obiettivamente opinabili, penalizzando palesemente Stefano Gentile, costretto ad uscire dalla contesa per 5 falli.
La sventatezza di un James White irriconoscibile, regala agli avversari, sul finire del match, due possessi “mortali”. Cantù mette a referto una sfilza di tiri liberi che le consentono di inanellare una serie di punti che la proiettano verso la conclusione del match in perfetto controllo, per una vittoria che la porta in vetta alla classifica, almeno per una notte, in beata solitudine.
Acqua Vita Snella Cantù – Grissin Bon Reggio Emilia 73-65
Parziali: 16-13; 19-11; 18-18; 20-23
Progressione: 16-13; 35-24; 53-42; 73-65
Sala stampa
Sacripanti
Credo che la partita di stasera abbia dimostrato che questa squadra riesce sempre a farsi trovare pronta anche nel momento di assorbire l’innesto Marconato, senza modificare la propria identità di gioco. Noi abbiamo difeso bene contro il pick and roll, rimanendo incollati agli attaccanti e mantenendo sotto controllo la partita. Potevamo evitare alcune palle perse, ma del resto abbiamo giocato contro una buona squadra ben allenata, che schiera un veterano come Kaukenas, che gioca con la foga di un ragazzino. Oggi ci ha aiutato molto, l’esplosività offensiva di Stefano Gentile. Fondamentalmente, oggi abbiamo messo un ottimo mattone difensivo per portare a casa la vittoria. In questi giorni non siamo riusciti ad allenarci con grande qualità, a causa dei numerosi acciacchi che ci hanno colpito: oltre a Cusin, anche Gentile e Jenkins non sono al meglio della forma, un motivo in più per gioire e preparare al meglio la difficile trasferta di Parigi in Eurocup.
Menetti
Vorrei cominciare facendo i complimenti a Cantù che è riuscita a rimanere in vantaggio per quaranta minuti ed ha meritato di vincere questo incontro. Noi abbiamo giocato i primi due quarti sotto tono e questo ha inciso sull’intera partita. Questa gara ha rappresentato per noi un grande banco di prova e, in generale, direi che la mia squadra può considerarsi rimandata. Siamo stati particolarmente bravi a rientrare in partita ogni volta che l’Acqua Vita Snella aumentava il suo vantaggio. Una volta però arrivati a -5 subentrava la fretta di realizzare qualcosa a livello individuale. In un campo come questo un atteggiamento del genere è deleterio, perché bisogna evitare di prendere tiri avventati per la troppa voglia di riprendere in mano il match. Bisogna comunque riconoscere un grande merito a Cantù, che ci ha tolto il tiro perimetrale ed è riuscita a realizzare canestri magici nei momenti più importanti dell’incontro.
Mvp: Stefano Gentile, una prova mostruosa dell’ ex Caserta.
Wvp: James White, tanto talento sprecato.
Serafino Pascuzzi
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