Brescia, 5 gennaio 2014 – Una Leonessa in crisi, reduce da due sconfitte di misura nelle ultime due partite e ben quattro sconfitte negli ultimi cinque match giocati si ritrova di fronte nella prima sfida del nuovo anno una Forlì che invece viaggia col vento in poppa, reduce dalla vittoria sul filo di lana contro la diretta concorrente Trieste e provieniente complessivamente da quattro vittorie nelle ultime sei uscite.
Brescia esordisce davanti al pubblico amico schierando Di Bella, Fultz, Giddens, Slay e Rinaldi. I romagnoli rispondono con Ferguson, Saccaggi, Crow, Eliantonio e Cain.
Nel primo quarto Tyler Cain fa valere subito la sua presenza sotto i tabelloni su entrambi i lati del campo e l’ex di turno ai tempi della DNA Nicholas Crow infila subito due triple sui due tentativi che si prende. La Leonessa risponde col collettivo, mettendo in mostra anche un buon Tommaso Rinaldi e resta a contatto con il match che si sviluppa in modo piacevole fino al 22-20 per i biancorossi di coach Galli che manda i titoli di coda al primo parziale.
Nel secondo quarto a prendersi la platea è Gino Cuccarolo che infila 6 punti in sequenza, gli ultimi dei quali inchiodando una bimane che gli vale i cori dell’intero palazzetto. Grazie all’energia del gigante trevigiano che piazza il suo ottavo punto personale nel secondo quarto, Brescia assesta un parziale devastante di 14-0 portandosi a condurre 34-26 a metà del quarto e grazie alle sue guardie si prende anche la doppia cifra di vantaggio sul 44-33 a 3 minuti dal termine. Negli ultimi minuti si chiudono le maglie difensive di entrambe le contendenti e la Centrale del latte si porta così al riposo lungo in vantaggio 48-35.
Il secondo tempo si apre con i padroni di casa che mettono subito un gioco da 3 punti di Federico Loschi che vale il 51-35 sul tabellone. Brescia gioca in scioltezza e Rinaldi piazza addirittura il ventello di vantaggio sul 59-39. Nel momento di maggior difficoltà e aiutati da un Tamar Slay in panchina gravato di 4 falli, i romagnoli ritrovano la verve riportandosi fino al 61-47. Quello forlivese però si dimostra essere un fuoco di paglia, i ragazzi di Martelossi non ci pensano nemmeno a far rientrare in partita gli ospiti e si riprendono il ventello di vantaggio sul 74-54 che manda in archivio il terzo parziale.
L’ultimo quarto si apre con due triple in sequenza di uno strepitoso Giddens per il 80-57 biancoblu. Ammirevoli le prove degli americani della Fulgor Libertas che da soli tengono a galla l’attacco romagnolo ma a parte i due USA Forlì mostra ben poco altro e sul 84-66 a poco più di 4 minuti dal termine ormai la partita ha ben poco da raccontare. A tre minuti dal termine Brescia è ancora avanti di venti sul 89-69. Finalmente quando manca un minuto e 40 secondi al termine sul 91-72 Martelossi si fida a dare spazio alle seconde linee inserendo l’intero quintetto di riserva. Ormai è solo caccia al centello che però non arriva grazie all’orgogliosa difesa forlivese e la partita termina così 94-75 per la Centrale del latte di coach Martelossi.
Forlì in pratica ha giocato in due con i seppur ottimi Tyler Cain che chiude in doppia-doppia con 22 punti, 10 rimbalzi, 3 stoppate e 26 di valutazione e Jazzmarr Ferguson con 25 punti, 5 assist e 22 di valutazione. La Centrale del latte invece vince grazie al collettivo con ben sei giocatori in doppia cifra e altri due che la sfiorano realizzando rispettivamente 9 ed 8 punti. Guidata da uno strepitoso Giddens per l’ennesima volta in doppia-doppia con 21 punti, 11 rimbalzi e 24 di valutazione. Di grande sostanza anche la prova di Gino Cuccarolo che sfiora a sua volta la doppia-doppia con 14 punti, 9 rimbalzi e 21 di valutazione in soli 20 minuti giocati.
Centrale del Latte Brescia – Fulgor Libertas Forlì 94-75
MVP della partita: Gino Cuccarolo
SALA STAMPA
Massimo Galli, coach della Fulgor Libertas Forlì:
“Non abbiamo mai potuti allenarci al completo. Tranne il primo quarto non siamo riusciti a mettere in difficoltà Brescia che oggi ci è stata nettamente superiore. Fin da domenica prossima bisogna cambiare registro. Mi auguro che la mia squadra sappia ritrovare la voglia e la grinta per riscattare questa sconfitta. Forse c’è stata poca voglia di crederci a vincere una partita di questo tipo, ma avevamo contro una squadra profonda che soprattutto in ottica play-off farà soffrire molti. Non mi piaceva buttare dentro i ragazzini sul meno venti così per buttarli allo sbaraglio. Sapevo che Crow ci teneva moltissimo a giocare qua e l’ho lasciato in campo. Io spero che ci sia qualche novità sul fronte del mercato. Noi abbiamo un gruppo che vuole crederci fino in fondo, abbiamo un gruppo forte che ha dimostrato di giocarsela alla pari quasi contro tutte le squadre. Mi piace lo spirito che abbiamo, per salvarci dovremo vincere almeno sei o sette partite nel girone del ritorno.”
Alberto Martelossi, coach della Centrale del latte Brescia:
“Abbiamo iniziato l’anno con una vittoria che ci voleva. Era una gara molto pericolosa perché era la classica partita dove noi avevamo tutto da perdere mentre loro nulla da perdere. Forlì se l’è sempre giocata alla pari con tutte in questo girone d’andata e a parte contro Barcellona non ricordo altre partite in cui abbia perso di venti punti. Anche noi abbiamo giocato alla pari contro tutte le squadre in questo girone d’andata a parte due nostre vittorie larghe e una sconfitta larga contro una squadra che sta andando a vincere con tutti. Non ho mai avuto motivo di dubitare di Giddens nemmeno quando aveva quel momento di difficoltà. Per noi ad oggi mi sento di escludere solo l’ultimo posto, poi per il resto è tutto ancora apertissimo”.
Tamar Slay, ala della Centrale del latte Brescia:
“A inizio stagione avevo un problema al piede e faticavo anche a camminare, riuscivo solo a tirare, ora finalmente sto entrando in un buon momento di forma e riesco ad entrare molto più spesso a canestro. Qui a Brescia tutti sono in grado di fare molti punti e di dare un contributo importante. Siamo determinati a conquistare i play-off, so che qui a Brescia sin dalla nascita della società è sempre stata centrata la post-season ma io sono abituato a gestire la pressione, l’ho sempre avuta durante la mia carriera e nella mia vita, mi piace la pressione”.
Andrea Buffoli