Varese, 26 dicembre 2013 – Era una partita con implicazioni importanti per entrambe le squadre, alla ricerca disperata di una vittoria: Varese voleva interrompere un momento nero come non mai, la Virtus Bologna chiudere un ciclo negativo fatto di 4 sconfitte nelle ultime 5 gare. Hanno avuto la meglio, meritatamente, i padroni di casa, che si sono trovati steso di fronte il tappeto rosso dalla difesa bolognese, mai particolarmente scintillante, ma oggi, davvero, senza alcuna scusa, se non, volendo proprio trovare qualcosa, la pesantezza dei pasti natalizi, che nella realtà è più una frase di circostanza messa lì, che la realtà dei fatti. Hanno quindi pasteggiato a piacimento i varesini, in particolare Keydren Clark, maggior protagonista del 15/26 da tre punti finale della Cimberio. Per il playmaker americano, alla fine, sono stati 34 i punti, con 9/14 da dietro l’arco e anche 6 preziosi assisits, ovviamente il matador e protagonista in testa di una vittoria che, finalmente, riporta un pò di sereno in casa biancorossa. Prestazione, comunque, corale e di squadra, con tutti capaci di portare il proprio mattoncino alla causa, a partire da un sontuoso Achille Polonara (17+8 e 23 di valutazione), seguito da ruota da Hassell, lui pure vicino alla doppia doppia con 14 punti e 9 rimbalzi, e Adrian Banks, in doppia cifra con ottime percentuali di tiro. Percentuali ottime, come detto, per tutta la squadra, che ha beneficiato della non difesa avversaria per sfoggiare uno scintillante 34/60 al tiro, ovviando così alle tante palle perse (19). Poco da dire sulla gara della Virtus, invece, se non ribadire il concetto di una squadra troppo orientata all’attacco (dove le cose vanno bene, certo) ma che molto spesso dimentica come, giocando in serie A, se si concede un metro abbondante a ogni tiratore piazzato sull’arco il risultato non possono che essere i 98 punti realizzati dalla Cimberio. Analizzare le cifre offensive sembra quasi uno sterile stilema, detto questo. Sì, bene Hardy (autore di un secondo quarto pazzesco), voglioso come sempre Walsh, presente Jordan (asfaltato però, con tutto il reparto lunghi, dai pari ruolo avversari), disastroso Ware (5/17 dal campo). Ma dietro è stato il grosso problema: uno contro uno costantemente bucati, mancate rotazioni, salti a vuoto sulle finte di tiro e, al momento del tentativo a zona, piedi lenti così da concedere tiri aperti a volontà. Con la concatenazione di risultati di quest’oggi la classifica recita un mesto 11° posto, che renderà la rincorsa alla Final 8 di Coppa Italia faticosissima e, soprattutto, vanifica quanto di buono fatto nel primo mese e mezzo.
La gara ha seguito un copione abbastanza prevedibile, con Varese in fuga e Bologna a cercare di ricucire. Clark e Polonara hanno da subito fatto capire l’aria che avrebbe tirato per tutto Santo Stefano agli uomini di Bechi, segnando a ripetizione e ispirando il primo allungo (25-14) dei padroni di casa, autori di 20 dei primi 27 punti della Cimberio. Finita sotto in doppia cifra come da abitudine in trasferta, Bologna si è rimessa a giocare trascinata da un Dwight Hardy assolutamente incontenibile con 18 punti nella sola seconda frazione, incluso un 3/3 da tre punti. Parità fatta, anche grazie a difese a zona dall’efficacia altalenante, con i padroni di casa comunque abili a portare negli spogliatoi tre punti di vantaggio (49-46). Rientro in campo e nuovo allungo Varese, sempre grazie alla vena offensiva dei lombardi, ma anche con la complicità di qualche buona sequenza difensiva, a cui, certamente, la Granarolo non era preparata, visto l’andazzo della gara. Il tiro da fuori non entra, mentre Ware cerca di mettersi in proprio, dimenticandosi però del resto della squadra, e allora i padroni di casa possono appoggiarsi nuovamente a un vantaggio oltre i 10 punti, visto anche che qui, al contrario, la mira da dove conta un punto in più è da cecchino (6/8 nella frazione), con buona pace, nuovamente, delle difese a zona provate dal coach bolognese. La gara, comunque, non è finita e certamente è divertente, pur condita da errori banali. Sempre da copione, Matt Walsh prende il proscenio per la Virtus e prova a condurre in porto un’altra rimonta miracolosa lontano dalle mura amiche. Il massimo che può fare, però, a suon di canestri, rimbalzi e assists (9, 6 e 3 per l’esattezza nell’ultimo quarto) e ricucire lo strappo fino al 74-77, cioè quando Clark con le ultime due triple di serata spezza i sogni bianconeri. La rincorsa durata 40′ ha tolto troppe energie agli ospiti che non hanno più le forze per recuperare. Un canestro in attacco viene pagato con un errore difensivo, e intanto il tempo scorre impietoso verso lo zero. C’è un ultimo sussulto a 35” dalla fine (89-94), ma effimero. A Masnago si torna a festeggiare, sperando in un futuro migliore..
CIMBERIO VARESE – GRANAROLO BOLOGNA 98-89
Parziali: 27-17; 22-29; 26-18; 23-25;
Progressione: 27-17; 49-46; 75-64; 98-89;
MVP: Ovviamente Keekee Clark, chirurgico a dir poco. Nel mettere 34 punti, poi, trova pure il tempo per dispensare la bellezza di 6 assists. Si può chiedere di più?
WVP: Non si può certo dire che abbia rifiutato le proprie responsabilità Casper Ware, ma quando tiri con 5/17 (9/30 nelle ultime due gare) e il tuo avversario diretto ne mette 34, difficilmente puoi salvarti dall’attribuzione del premio di peggiore in campo.