Pesaro – Il miracolo non è riuscito. Battere Milano per questa Vuelle al momento è un impresa al di fuori di ogni portata ed alla EA7 è bastato accelerare a cavallo tra il primo ed il secondo quarto e poi dare qualche scossone di tanto in tanto nel prosieguo per affossare ogni velleità di vittoria dei pur volenterosi padroni di casa.
Ancora una volta la Victoria Libertas deve recriminare su una difesa troppo permissiva, su una pessima mira dall’arco dei 6,75 metri e più in generale su un roster che, se anche oggi ha confermato alcune buone individualità, è drammaticamente corto, soprattutto dinanzi ad una formazione infinita come quella di Banchi che oggi ha trovato anche i primi punti stagionali di Gigli e Kangur (quest’ultimo addirittura tra i giustizieri di Pesaro con tre triple mortifere nel secondo quarto).
L’Olimpia non è apparsa impeccabile, soffrendo sorprendentemente a rimbalzo e mostrando di non essere ancora riuscita a superare il difetto più evidente di questo scorcio di stagione, ovvero una certa discontinuità che la porta pericolosamente a spegnersi più volte nel corso della stessa partita; tuttavia, se si va poi a guardare il tabellino finale, non si può non notare che la formazione di Banchi si è aggiudicata tutte le frazioni per chiudere poi con il massimo vantaggio, sintomo evidente di una squadra che comunque non ha mollato la presa fino alla fine.
In ogni caso contro questa Vuelle così lontana nel talento e nella potenzaall’EA7 è bastato accendersi a intermittenza nei primi quarti per poi viaggiare con il pilota automatico per tutto il secondo tempo in un palazzo inevitabilmente rassegnato allo scontato epilogo.
In apertura comunque la partita è vera: per una volta la Vuelle parte forte dai blocchi, mentre Milano palesa inizialmente una certa aridità offensiva che la porta nei primi minuti ad avere più falli che punti.
In effetti dopo i primi due punti di Gentile, l’EA7 si blocca per lunghi minuti mentre la Vuelle prende coraggio e raggiunge anche gli 8 punti di vantaggio (12-4) a metà del quarto; Banchi si vede costretto a chiamare time out ed al rientro in campo comincia la rimonta degli ospiti.
Il coach ex Siena al play sostituendo un Jerrels fin lì non pervenuto per un Moss che si rivela fin da subito decisivo; l’ingresso dell’ala ex Siena porta energia in difesa e più fluidità in attacco, grazie anche alle sue sapienti riaperture dal post basso che finalmente innescano le polveri di Langford e Gentile.
Dopo un avvio piuttosto falloso e spezzettato la partita diventa assai godibile; la Vuelle cerca di ribattere colpo su colpo alle folate di Milano predominando ampiamente a rimbalzo ma, nonostante una prestazione mostruosa di Anosike che lo porterà ad una tripla doppia finale, gli ospiti prendo il largo con un parziale di 12-0 ad inizio secondo quarto che si rivelerà decisivo sulle sorti dell’intero incontro.
La coperta della Vuelle infatti è corta e, se sotto canestro a tratti c’è un vero e proprio dominio (visto che anche Trasolini ben supporta lo scatenato Anosike), sul perimetro c’è troppa sofferenza per contenere i frombolieri avversari; così non solo Langford e Gentile puniscono dalla distanza ma anche Kangur si rivela decisivo con tre triple che scavano il solco fino al 33-45 a poco più di gtre minuti dall’intervallo.
La Vuelle continua a lottare nel pitturato ma tra gli esterni continua a soffrire tremendamente perché la bocca di fuoco Turner viene ridotta al silenzio dalla marcatura di Moss; così il primo tempo, nonostante qualche buona iniziativa di un pimpante Amici, si chiude sul 55-43 ospite suggellato da una tripla di Gentile sulla sirena.
La partita praticamente finisce qui perché al ritorno in campo Milano trova nuovi protagonisti, mentre la Vuelle perde tutto il suo spirito battagliero; gli ospiti continuano imperterriti a punire da tre (alla fine chiuderanno con un ottimo 14/25), trovando punti anche da Jerrels e Lawal, che si vanno ad aggiungere ad un Langford tanto letale quanto silenzioso.
A 4 minuti dalla fine del terzo quarto sono proprio 5 punti filati della guardia americana a portare l’EA7 al massimo vantaggio sul 49-70.
Nell’ultimo quarto i milanesi alzano un po’ il pedale dall’acceleratore e così Turner può rimpinguare il suo bottino, unico tra gli esterni di casa a trovare alla fine qualche punto, Milano arriva così al traguardo con le braccia alzate in un’atmosfera da pieno garbage time in cui ormai anche Anosike e Trasolini hanno alzato bandiera bianca e Dell’Agnello lascia spazio alle sue seconde linee.
Per i padroni di casa si tratta della nona sconfitta consecutiva ma le sfide decisive saranno quelle che li aspetteranno nei prossimi turni, dapprima con lo scontro diretto in quel di Cremona e poi con l’incontro interno di S. Stefano contro Reggio Emilia, contro cui si spera di ottenere la prima vittoria interna.
Per Milano il banco di prova non è stato forse dei più probanti ma comunque ha permesso a coach Banchi di interrompere un trend negativo di sconfitte in trasferta e di prendere atto di una crescita graduale del proprio gruppo a livello di qualità offensiva e di presenza mentale nel match.
Victoria Libertas Pesaro – Emporio Armani EA7 Milano 73-94
Parziali (20-23; 23-32 ; 14-21 ; 16-18 )
Progressione 20-23; 43-55; 57-76
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/65/65867.html
Mvp: impossibile non dare il premio di mvp a Langford, bomber silente capace di colpire con continuità il canestro avversario con percentuali eccellenti, ma altrettanto doveroso è menzionare il losing effort di Anosike, capace di essere in doppia doppia già dopo i primi venti minuti ed autore alla fine di 15 punti, conditi da 17 rimbalzi e 11 falli subiti
Wvp: i problemi principali delle Vuelle stanno nel reparto esterni, come dimostrano le prestazioni incolori di Pecile, Young e Musso; quest’ultimo in particolare, con l’arrivo di Johnson e lo spostamento a sesto uomo, sembra avere smarrito la sua verve e nella partita di oggi ha messo in mostra un atteggiamento preoccupantemente remissivo.
Spogliatoi
Dell’Agnello: ogni qualvolta Milano ha deciso di spingere è venuta fuori tra noi e loro una differenza fisica e tecnica quasi imbarazzante. Noi abbiamo disputato due buoni quarti ma quando c’è uno strapotere fisico e tecnico di questa portata è difficile trovare dei temi tecnici nella partita. Chiaramente noi non possiamo permetterci di tirare 1/18 da tre e allo stesso modo non possiamo permetterci di non avere il massimo da ciascuno dei nostri giocatori; invece oggi tra gli esterni abbiamo avuto troppe mancanze, anche se poi non era forse questa la partita dove avrebbero potuto fare la differenza. In ogni caso non dobbiamo demoralizzarci, perché dalla partita di oggi possiamo trarre buoni spunti per i prossimi incontri, che saranno ben più decisivi per noi ed anche forse alla nostra portata.
Banchi: è stata una vittoria che ci serviva fortemente, per la necessità di rimanere attaccati al gruppo delle squadre di testa, che al momento sta viaggiando a pieno regime e sta mettendo in mostra una qualità di gioco migliore della nostra. Noi anche questa sera abbiamo dimostrato di non essere ancora in grado di mantenere un sufficiente standard di qualità per tutti i quaranta minuti. Per fortuna stasera siamo riusciti a reagire con tempestività ad un pessimo inizio ma poi, salvo i minuti finali, non siamo mai riusciti a chiudere definitivamente il match. Note positive sono state sicuramente l’esordio di Kangur ed il quasi esordio di Gigli, anche se poi per loro il cammino di inserimento nei meccanismi della squadra è solo all’inizio.
Giulio Pasolini