Verona, 15 dicembre 2013 – La Tezenis supera anche l’esame da grande e trova la quarta vittoria consecutiva. In un PalaOlimpia finalmente carico di entusiasmo cade per 78-77 la Sigma Barcellona, sconfitta da un canestro di Smith a una manciata di secondi dalla fine. Vittoria dal grandissimo valore con i gialloblù che reagiscono a tutte le avversità, da un primo quarto da incubo in cui gli ospiti volano a 28-14 al canestro di Pinton che sembrava regalare la vittoria a Barcellona. Smith e Taylor si svegliano proprio nel momento decisivo dopo una partita difficile, non fa lo stesso Collins ed alla Sigma non basta un immarcabile Young.
Quasi 3000 spettatori con il richiamo del bigmatch a funzionare in parte, solito quintetto per Verona mentre Barcellona priva di Natali parte con Collins Maresca Filloy Young Fantoni.
Sembrano voler mettere subito il marchio sulla partita gli ospiti, che cercano molto Fantoni e vanno subito 11-6. Verona è solo Smith che carica subito di falli Collins, è però impreciso dalla lunetta ed il gap si allunga al 9-20 firmato Young. La mini reazione scaligera è subito spenta dal solito Toppo formato PalaOlimpia, mettono il punto esclamativo Maresca e Pinton ed il primo quarto finisce 14-28.
Sembra proprio non essere serata per la Tezenis, che anche quando riesce a togliere ritmo agli avversari e controllare i rimbalzi inizia a sbagliare canestri facili. Reati con la solita tripla fa 26-36 ma replica subito Barcellona con un controparziale di 7-0 che porta al nuovo massimo vantaggio. La Sigma sembra in totale controllo, può praticamente fare a meno di Collins e si va all’intervallo sul 34-47 ed una sensazione di impotenza.
Verona alza il ritmo in difesa ma disfa in attacco quanto costruito, soprattutto con un Taylor inguardabile che si fa pure fischiare tecnico dopo che la Tezenis era risalita a 40-50 con la difesa d’area. Arriva l’immediata compensazione e ne fa le spese un Collins non certo meritevole della grande T, Barcellona sembra in confusione ma Verona non ne approfitta fino in fondo. Young è immarcabile ed anche fortunato in un paio di occasioni, la Tezenis comunque cresce e il quarto si chiude con il canestro di Boscagin per il 51-56. Verona ha concesso agli avversari solo nove punti nel quarto.
Da Ros e Maresca si scambiano canestri in apertura di ultimo periodo, poi Collins inventa per il 55-64 di Toppo che fa male. Verona adesso ci crede, a cinque minuti dalla fine un segno di vita di Taylor vale il 60-64, poi Smith penetra tra le maglie della difesa ospite per il -2. Young e Maresca prendono in mano l’attacco ospite ma la Tezenis non si arrende nemmeno dopo un’incredibile stoppata del primo a Smith con susseguente tecnico a Ramagli per il 66-71. A due minuti e mezzo Filloy fa 68-74 da tre, sembra il ko ma incredibilmente Smith, Boscagin e Taylor firmano un 8-0 di parziale per il sorpasso. Sul capitano c’è anche il quinto fallo di Young, sul più bello la difesa di casa si perde Pinton che riporta da tre avanti gli ospiti, Smith a 15 secondi dalla fine segna in entrata il 78-77 per il tripudio finale.
TEZENIS VERONA – SIGMA BARCELLONA 78-77 (14-28;20-19;17-9;27-21)
Sala Stampa
Ramagli
Le partite tra le buone squadre si decidono con l’intensità, è quello l’unico segreto. I valori tecnici alla lunga finiscono per equivalersi, magari a volte alcuni li esprimono meglio, quindi l’energia e l’intensità fanno la differenza. Vi do un solo dato: nel primo tempo noi 15 punti in area loro 27, noi 27 loro 7. Questo ci ha permesso di riaprire la partita, un conto è farlo contro una squadra di minor caratura, un conto contro una squadra come Barcellona.
Gli ospiti stasera han dimostrato la caratura della loro squadra, un avversario che arriva senza Natali e con Collins con problemi di falli e arriva all’ultimo tiro. Questo campionato alla fine dirà il loro valore, entrambe quelle viste stasera sono alla ricerca del miglior livello per motivi di chimica e performance fisica.
Finora tutte le partite strette le abbiamo perse, vincerne una e farlo in modo così rocambolesco aiuta. Restare per una volta senza amaro in bocca dopo Capo d’Orlando era importante, per questo una vittoria del genere può avere un valore emotivo importante, aiutarci a capire che le partite strette le possiamo vincere.
Dobbiamo imparare ancora molto dal punto di vista dell’intensità, come si è visto nel primo quarto. Non sappiamo ancora che a volte bisogna spingere a fondo sull’acceleratore, senza paura di andare fuori giri. Abbiamo avuto freddezza nei momenti decisivi, magari ci siamo presi dei rischi con la scelta di Smith di attaccare subito anziché arrivare fino alla fine, ma è stato giusto per lui seguire il suo istinto e portarci avanti se c’era la possibilità
Nelle nostre difficoltà di attacco alla zona spesso c’è molto più di mentale che di tecnico, bravi anche gli avversari a variare molto e non darci riferimenti. L’emotività è una nostra nemica e talvolta ci danneggia, bravi a superarla e non farci scappare la partita.
Perdichizzi
Abbiamo giocato sicuramente una partita intensa, venire a Verona e giocare una sfida così con tutti i nostri problemi è una buona riposta. In termini di atteggiamento, presenza e mentalità la squadra ha dato tutto, poi nel finale può mancare la lucidità dopo avere una sfida del genere.
Un peccato aver perso una grande occasione che ci eravamo costruiti bene, resta la consapevolezza di avere lottato e giocato la pari anche in sei e mezzo e di essere rimasti comunque avanti 37 minuti. Poi nel finale hanno deciso gli episodi, l’essersi dimenticati Smith dopo essere andati a +6, cosa che può capitare dopo che hai dato tutto.
Smith
Abbiamo giocato contro un grande avversario, preparando bene la partita con il dovuto rispetto che questo avversario merita, questo ci ha portato la vittoria.
Nell’ultima azione il coach mi ha dato la responsabilità, io ho visto Barcellona molto aperta ed ho deciso quindi di tentare di prendermi subito i due punti.
Rimaniamo con i piedi per terra, continuiamo a lavorare in palestra come abbiamo fatto nel periodo nero, questo si è visto durante le vittorie. Così faremo pure questa volta.
MVP: si ergono tutti protagonisti a turno per Verona, le giocate e i punti decisivi li fa Boscagin. Nel primo tempo è tra i principali motivi se Barcellona non scappa via definitivamente, nel secondo segna il canestro del pareggio con quinto fallo di Young. In mezzo tanta difesa e tanta leadership, a tabellino 13 punti e 3 rimbalzi.
WVP: non era al meglio e si vede Andre Collins, che incappa subito in problemi di falli e chiude addirittura senza canestri dal campo in 25 minuti. 0/4 da tre e 5 assist quanto riesce a produrre, in una partita da lui comunque interpretata con umiltà ed intelligenza ma nella quale esce perdente dal duello con Smith.
Luigi Peretti
Foto da www.scaligerabasket.it