Milano stacca il biglietto per le top 16 con una giornata d’anticipo. L’essenza di questa partita arriva dalla giocata decisiva, una palla rubata da Jerrells a Rakim Sanders. L’ala del Bamberg aveva preso un troneggiante rimbalzo offensivo con ampie possibilità di tap-in, ma la mano del giocatore più discusso sino ad ora, ha rubato il pallone più importante della stagione biancorossa. Da quel momento è partita la festa.
Il Bamberg dimostra subito che sarà una lunga serata per il Pala Desio, firmando un parziale di 7-0 in apertura che restituisce la partenza sprint dei biancorossi in terra germanica all’andata. Milano fatica enormemente a trovare ritmo sia in difesa che in attacco e si affida al solo Langford per rimanere in partita. La difesa fa acqua da tutte le parti e Velickovic abusa di ogni avversario che si trova davanti, generando buoni tiri per sè e per i compagni.
Con qualche giocata offensiva estemporanea e un paio di buoni giri difensivi, Milano torna a contatto, anche senza apparenti meriti, mentre gli ospiti chiudono la prima frazione avanti solo di tre lunghezze.
Nel secondo quarto cambia decisamente la musica, perchè la squadra di Banchi comincia ad alzare il volume della radio sotto il proprio canestro (solo 11 punti concessi), mettendo maggiormente le mani addosso agli avversari e non permettendogli alcuna buona soluzione. E’ il solo Gavel a colpire da lontano con insospettabile regolarità per tutto il corso della gara, ma quando Lawal s’iscrive alla partita e mette a segno il 2-2 dalla lunetta, si capisce che potrebbe essere la sua serata.
La sua verticalità e capacità di volare sopra il ferro sono ormai note e, se all’inizio con Chiotti la vita per i lunghi ospiti era piuttosto facile, c’è ben altra musica con il nigeriano a presidiare il ferro.
Controlla ogni invito e si permette il lusso di segnare anche in attacco con buona continuità.
Nel terzo periodo le sue schiacciate e i suoi recuperi difensivi permettono a Milano di sigillare il canestro e fare le prime prove tecniche di fuga.
La squadra di Fleming non ha la minima intenzione di gettare la spugna e trova una serie di buoni attacchi con un sontuoso Sanders e Smith finalmente in ritmo per riportarsi in partita.
Gentile e Langford perdono due buone occasioni per mettere la testa degli avversari sotto la sabbia, così ci si avvia ad un finale di gara punto a punto. Negli ultimi minuti le difese sembrano incapaci di stoppare gli attacchi, il Bamberg vola a +4 e ha nelle mani di Smith la tripla per seppellire la partita. L’errore dell’americano è lo sparo dello starter per la rimonta finale milanese. Gentile prima forza una brutta tripla, poi si rende autore di tre liberi di grande freddezza per portare Milano avanti di un punto a 16 secondi dalla fine.
L’ultimo possesso è per gli ospiti che hanno la possibilità di rovinare la festa del PalaDesio. Smith si libera parzialmente della buona difesa di Melli e scocca un tiro in allontanamento dai cinque metri. Si vede subito che sarà corto, ma l’EA7 è posizionata male a rimbalzo e Sanders arpiona un rimbalzo ad altezze siderali, come ha fatto per tutta la durata del match.
Sembra che un suo appoggio al vetro sia imminente, ma la manina di un Jerrells decisivo (anche con due ottime penetrazioni nel quarto periodo), deruba l’avversario e fa spirare il cronometro.
E’ vittoria per Milano, con i giocatori che contengono a malapena l’euforia e si radunano al centro del campo per un urlo liberatorio.
EA7 Emporio Armani Milano – Brose Basket Bamberg 74-73 (20-23, 17-11, 14-18, 23-21)
MVP: Gani Lawal. 17 punti, 10 rimbalzi, 3 stoppate e 5-5 ai liberi. Era la sua serata e ha rivoltato il match come un calzino.
WVP: Casey Jacobsen. Per l’ennesima volta si dimostra un mezzo giocatore. Toltogli il tiro da tre punti è inutile e stasera l’ha dimostrato.