Roma, 16 novembre 2013 – Una gara che promette spettacolo quella che vedrà di fronte le due Virtus nel classico posticipo di domenica sera del campionato di Lega A a Roma. Molti i temi che potenzialmente rendono questa sfida affascinante ed attesa, forse come non accadeva da diversi anni a questa parte. I Felsinei, in gran spolvero dopo aver matato l’armata milanese all’Unipol Arena nello scorso turno, respirano la vetta della classifica dopo anni di anonimato vissuti tra troppi bassi e pochissimi alti, nell’attesa di un rilancio stabile e definitivo nel gotha del nostro campionato, posto che gli dovrebbe appartenere quasi di diritto. L’Urbe invece, reduce da una bruttissima prova contro Bonn in Eurocup e prima ancora della confortante se pur sofferta vittoria a Caserta, vuole riprendere un percorso al momento infarcito di molte contraddizioni tra appunto l’Europa ed il campionato, vissute tra buone prove e partite perse malamente a seguito di troppe disattenzioni ed errori di gestione specie nei minuti finali. Probabilmente una partita che potrà cominciare a definire meglio i contorni della sua stagione ed anche del suo roster, apparso bene assortito ma forse non completo come sembrava questa estate sulla carta.
ACEA Virtus Roma
Intanto avvicinarsi a questa gara con una prestazione così negativa, quella vista martedì sera al Pala Tiziano in Eurocup, non lascia sereno un ambiente che ha ancora negli occhi e nel cuore il capolavoro sportivo della passata stagione. Troppo freschi i ricordi di una squadra che aveva fatto sognare i propri tifosi dal nulla, quasi come se non si riuscisse a metabolizzare che questa Virtus Roma sia ora ben altra cosa. Non aiuta il fatto poi di assistere a prestazioni grigie proprio al Pala Tiziano, anche se proprio in casa al momento l’ACEA più scintillante della stagione ha dato agio di sè domando l’Alba Berlino con una gara decisamente molto ma molto positiva. Una squadra quindi che deve ancora trovare una propria identità nell’attesa incessante del famoso punto d’equilibrio nella costanza di rendimento, croce e delizia di chi deve ripartire da nuovi assetti tecnico-tattici affidati alle cure di Luca Dalmonte. Parole sagge le sue, leggere ad esempio l’intervista rilasciata a “Repubblica.it”: dimenticare ed in fretta l0 scorso anno per cancellarne l’effetto-paragone inevitabile che affiora, quando le cose non vanno poi al massimo, come contro Bonn.
Una gara strana, nella quale Roma è apparsa quasi svuotata d’energie fisiche e mentali, senza quasi mai lottare una volta che i tedeschi hanno messo la freccia passando avanti nel punteggio se non per pochi minuti della fase iniziale del terzo periodo e, cosa ancor peggiore, dilatando a dismisura i limiti oggettivi di cui soffre al momento la squadra: gioco offensivo che procede a sprazzi a causa di una circolazione della palla a volte molto macchinosa e poco propensa nel coinvolgimento di tutti e cinque i giocatori; una carenza d’energia a rimbalzo sui due lati del campo e quindi, come sovente accade in questi casi, “Io ti salverò” che invece di salvare appunto compie più danni della grandine in primavera con soluzioni in attacco isolate e fini a se stesse.

Goss in sala stampa nel post-Bonn by Alessio Teresi
Contro Bologna però, garantiscono tutti i diretti interessati, non sarà così come assicurato da un arrabbiatissimo Phil Goss in sala stampa nell’immediato post gara contro Bonn o come ribadito dal GM Nicola Alberani nelle diverse dichiarazioni che ovviamente sono stati “costretti” a rilasciare in settimana, troppo rumorosa la caduta nei modi per prenderla come un singolo episodio da parte della comunicazione. A mio modo di vedere una gara sbagliata ci sta nell’arco della stagione, allarma però se accade in questo modo ed autorizza quindi a pensare che forse a questo punto la bellissima Virtus che aveva stupito ed incantato contro Berlino fosse poco vera o autenticamente falsa. Come dicevano quindi i latini in medium stat virtus, perciò questa Virtus è sicuramente in una fase di ridefinizione degli assetti voluti dal coach dopo la rinuncia ad Ignerski ed il riabbraccio di Jones passaportato di fresco (chissà quando finirà questa situazione a dir poco grottesca nel mondo del basket europeo?), non è forse un ripartire da zero ma quasi.
In questo scenario però si deve lavorare per trovare le certezze, quelle che servono in momenti come questi. Premesso che JT martedì sera sia stato ai limiti dell’osceno e ricordando che anche a Caserta si era segnalato più per le 5 perse che non per i 3 assist ed i 7 punti segnati, non si può negare che anche Hosley stia dando pochi risvolti positivi nel suo incedere sul parquet in queste ultime prove. L’ala di New York ne ha collezionate ben 6 di palle perse a Caserta, compensate in parte dai 9 rimbalzi catturati ma dovrebbe dare una risposta diversa in campo, i 2 soli punti a referto son troppo poco per un giocatore come lui e non traggano in inganno i 18 messi a segno contro Bonn, serve a questa Roma un Hosley con maggiore attenzione e cura in certi dettagli del gioco quando si è in possesso ed aiutare maggiormente in fase difensiva. Paradossalmente la nota lieta nelle somma delle due recenti sfide vengono da Bobby Jones, una sorta di cavallo pazzo che ha quasi da solo steso la Pasta Reggia al Palamaggiò e che comunque si è mezzo salvato nel disastro globale di martedì sera contro la Telekom: se le certezze arrivano da lui allora qualcosa non funziona anche se il sottoscritto ha sempre sospettato che l’ala di Compton debba solo trovare le motivazioni giuste al momento giusto, rimane pur sempre un giocatore che di media può arrivare comodamente ai 18 punti a gara, basta che trovi attorno a sè fiducia e sostegno. Se Jones trova questo contorno positivo attorno a sè, potrebbe riservare delle graditissime sorprese a questa Virtus.
Ed è proprio questo che deve evitare domenica sera l’ACEA, non avere troppe pause spalle a canestro o, peggio, fermarsi in attacco alla ricerca del numero anche per strappare un urlo di gioia e di soddisfazione da parte dei propri sostenitori se magari si trovasse sopra di qualche punto, lo spettacolo per regalare consenso sarebbe cosa buona e giusta ma è meglio in questo momento pensare a portare il fieno in cascina, eppoi questa Granarolo Bologna ad oggi non perdona se gli lasci lo spazio per colpire.
Si dovrà infine trovare maggiore coesione sotto canestro, Mbakwe ed Eziukwu dovranno aumentare assolutamente l’intensità e la voglia di strappare qualche rimbalzo in più ad un avversario che è a questo punto al secondo posto nella classifica di Lega, una media di ben 38 rimbalzi catturati in ogni sfida sino a raggiungere i 47 a Cremona, nella sudatissima vittoria esterna del campionato delle V Nere, gara da tenere ben presente per come questa Granarolo abbia carattere e voglia di vincere, costi quel che costi.
Una partita quindi che per Roma sa di svolta nonostante ci si trovi ancora a metà novembre, un match da vincere assolutamente nella quale serviranno i tiri di Baron ma anche la difesa di D’Ercole e di Moraschini, quest’ultimo nei panni di un ex che quando incontra Bologna da sempre qualcosa in più. Una gara nella quale si dovrà dare il massimo per portare a casa la vittoria, Bologna è un ottimo banco di prova.
Ecco le dichiarazioni di Dalmonte a presentare il match di domani:
“Ci ripresentiamo davanti al nostro pubblico per una partita difficile, siamo consapevoli che dobbiamo avere una faccia diversa rispetto a quella con cui abbiamo giocato e finito la partita di martedì con Bonn. Bologna è la sorpresa di queste prime giornate di campionato: ha trovato immediatamente la chimica giusta grazie a una distribuzione dei ruoli ben definita, con la presenza di uomini chiave come Ware, Hardy e Walsh ma anche con due giocatori interni molto atletici. La Virtus ha fatto una scommessa, fino ad oggi vinta, su Motum, australiano di scuola americana, inoltre riesce a trovare un bellissimo incastro con tre giovani che hanno motivazioni e talento, che aggrediscono molto la partita e danno sempre un contributo positivo. In più Gaddefors, un giocatore che a me piace molto, che ha fatto esperienza anche fuori da Bologna ma è scuola Virtus. Noi dovremo avere le idee chiare su come affrontare la gara, a livello difensivo bisogna cercare di contenere i realizzatori e le fonti del gioco, senza però spendere troppo per non evitare agli altri di prendersi le luci della ribalta”.
Granarolo Bologna
C’è un aria nuova all’Unipol Arena, finalmente si ritorna a respirare aria d’alta classifica ma le cose non accadono dal nulla. Un nuovo Presidente, finita l’Era Sabatini ecco il nuovo Boss a Via Arcoveggio, Renatone Villalta con la sua maglia numero 10, eroe di tante vittorie e di tante battaglie contro le avversarie di sempre. Personaggio schivo, di poche parole Renato Villalta, ha preso questo nuovo ruolo caratterizzandolo al momento nel suo stile fatto di poche, pochissime parole e molti fatti e quest’ultimi gli stan dando ragione.
Dopo la bruttissima annata passata, vissuta ai limiti della zona retrocessione, foglio di via a chi non dava la massima garanzia di serietà e di affidabilità e spazio ad un certo Bruno Arrigoni, se non il migliore dei DS in circolazione uno tra i migliori, capace di costruire quello che negli anni scorsi tutti abbiamo potuto apprezzare a Cantù. Un professionista quindi abituato a veder rinascere grandi squadre dal loro oblìo tecnico e di risultati, era quindi logico attendersi nomi poco conosciuti ai più ed allestire una squadra vera, compatta, dotata di gran carattere ed atletismo con una buonissima dose di forza fisica, un roster che oggi potrebbe anche gareggiare comodamente in Eurocup.
Prima di tutto la conferma del coach che aveva chiuso la scorsa, traballante stagione con la constatazione del fallimento del bolognese verace in panca come Alessandro Finelli, fiducia quindi a Luca Bechi, sicuramente meno vulcanico del predecessore ma molto più a suo agio quando si deve costruire da zero un roster composto da gente che mai ha giocato assieme prima d’ora.
Dopo la squadra. Fiducia fin da subito e spazio a due ragazzi di colore che han irrorato di entusiasmo ed energia il settore dei piccoli, due schegge nere per le V Nere come Dwight Hardy e Casper Ware. Il primo, combo-guard da Pistoia con alla cintura lo scalpo della Lega A conquistata sul campo con una stagione favolosa ed il compagno, primo anno da rookie a Casale Monferrato a stupire per velocità d’esecuzione e lucidità d’azione. Entrambi spesso oltre la doppia cifra nel punteggio ma soprattutto con quell’entusiasmo e quella voglia di mettersi in evidenza al servizio però del collettivo. La conferma poi del gruppo sempre abbastanza valido di giocatori italiani come i giovani campioni d’Europa Under 20 Matteo Imbrò, con i galloni di capitano addirittura conferitigli sul campo, ed Aristide Landi ai quali si aggiunge Simone Fontecchio, un ragazzo di Pescara di soli 18 anni capace di entrare subito in campo domenica nella splendida gara vinta contro Milano ed in grado di sparare un 3/3 di grande peso specifico nell’economia del match nei suoi 14 minuti in campo.
Segnali importanti questi, lo sa bene Luca Bechi che di giovani ne ha visti ed allenati parecchi in questi anni specialmente a Biella, per lui Roma ha ricordi dolcissimi come quei quarti finali vinti al Palalottomatica in Gara5 nel 2009 con i rossoblu a volare in semifinale contro ogni logico pronostico. Ed anche in questo caso, come 4 anni fa, Bechi punta su di un altro svedese, ieri era Jonas Jerebko, oggi si chiama Viktor Gaddefors che finita la sua avventura in Irpinia sta iniziando a mostrare un tasso di pericolosità e concretezza dentro l’arco semi sconosciuta nelle scorse stagioni. Spazio poi alla coppia di lunghi, una coppia di lunghi tosti, rapidi ed atletici che sta dettando legge o quasi in Lega con Shawn King che viaggia a 7.6 palle strappate in aria e ben 2 stoppate di media ad incontro con 8 punti, coadiuvato da Jerome Jordan, meno bello a vedersi ma tremendamente efficace con 7,6 punti a gara e 4,2 rimbalzi.
Poi c’è l’australiano Brock Motum, ex-Philadelphia ’76 in pectore dal quale è andato via ad agosto per tentare la carta Europa, sarà molto importante che Roma lo limiti da tre perchè il suo 40% non sarà strepitoso come il 58% del compagno Hardy dalla stessa distanza ma se messo in ritmo può veramente fare male, esattamente come Stefano Gentile due settimane fa con Cantù. Infine il leader carismatico di questa squadra, Matt Walsh. Voluto da Bechi che lo aveva allenato nel 2012 all’Azovmash, campionato ucraino, questo lungagnone che gioca da ala, che sembra non meritare un soldo di fiducia quando lo vedi muoversi in campo, fila a ben 17,6 punti di media a gara e cattura anche 7,6 rimbalzi. E’ lui il pericolo pubblico numero uno, forse il solo a poter seguire le due frecce nere Hardy-Ware nella costruzione di un canestro dal nulla, spesso da situazioni intricate e per niente facili da gestire. Un autentico Globetrotter del basket globalizzato: NBA, Grecia, Spagna, Ucraina, Belgio e Slovenia e, scusandomi se non ricordo in quale altro paese abbia giocato, quel sano pizzico di follia e di visionarietà da Hippy anni ’70.
Una bella realtà insomma questa Granarolo, uno sponsor dal sapore antico proprio per ritornare a vivere quei fasti del passato, un avversario che Roma se vorrà battere dovrà dare fondo a tutte le proprie energie psico-fisiche e non è detto che oggi possa bastare dato il livello di fiducia che ha questo gruppo, esempio le vittorie in campionato quest’anno contro Sassari e Milano, distrutte fisicamente ed atleticamente e per non parlare dell’impresa di Cremona, dal 28-7 del primo periodo alla vittoria al supplementare.
Precedenti: Sulle 41 sfide giocate a Roma, i padroni di casa si sono imposti 23 volte, evidente quindi un discreto equilibrio nello storico delle gare.
Si gioca: Pala Tiziano, domenica 17 novembre 2013, ore 20:30 – Diretta RAISPORT 1
Arbitri: Sahin-Borgioni-Biggi
Fabrizio Noto/FRED
2 Comments
Davide
Ho paura che stasera ci massacrano. Roma non ha la testa giusta, oltre ad essere colpevolmente debole sotto il ferro, dove bologna domina. Loro ricordano per lo spirito messo in campo la roma dell’ anno scorso, noi siamo ridiventati la rometta a spasso pe trastevere, tanta energia per ballare e fare festa e compitino svogliato la domenica. Peccato.
FRED
Non sarei così negativo Davide. Al momento l’unica gara contro l’avversaria forte è stata dominata contro Berlino…
Attendiamo, resto fiducioso.