PORTO SAN GIORGIO – Il derby delle Marche va alla Sutor che porta in cascina due punti e la soddifazione di una vittoria fondamentale per il proprio cammino. Partita vibrante ed in bilico fino agli ultimi possessi, dove Montegranaro è lucida e non sbaglia, meritando la standing ovation del PalaSavelli.
Avvio graffiante del quintetto base casalingo che vola sul 9-2 e costringe coach Dell’Agnello a spendere un timeout dalla quale esce una VL più quadrata e paziente in attacco, mentre in difesa la zona 2-3 aiuta ulteriormente i biancorossi a rientrare in linea di galleggiamento. Dopo l’avvio emozionale i padroni di casa alzano il piede dall’acceleratore ed allargano le maglie della difesa tanto da indurre Recalcati ad affidarsi anche lui alla zona. Bene Collins anche se ferma un pò troppo la palla a discapito di Mayo e Cinciarini, che non a caso vengono riproposti tra i cinque ad inizio della seconda frazione senza l’ex Clippers e Knicks. Pesaro non sta a guardare e lavora ai fianchi gli avversari costruendo una forte supremazia a rimbalzo su due lati del campo, Anodike e Turner fanno valere centimetri e tecnica. La zona biancorossa continua a pagare dividendi ed il motore offensivo gialloblu si ingolfa, trovando raramente soluzioni convincenti contro difesa schierata. Si arranca in transizione e campo aperto quando concessi. Cresce inevitabilmente la frustazione anche nella metà campo difensiva: ne sono testimonianza i 9 viaggi in lunetta (molti dei quali evitabili) concessi agli ospiti che mettono la freccia ed eseguono il sorpasso. L’intervallo è provvidenziale per fermare l’inerzia negativa e riordinare le idee, cosa che effettivamente avviene ed è tutt’altra Sutor quella della ripresa. Il gap a rimbalzo viene sapientemente compensato dall’alternanza in campo tra Skeen e Sakic a vantaggio di Valerio Mazzola che sale in cattedra e cambia il volto della sua compagine non solo a rimbalzo, ma in difesa a 360 gradi. La contesa è splendida e giocata a viso aperto, punto a punto, con gli attacchi che prevalgono sulle difese almeno fino ad 1’ e 30’’ dalla sirena, momento in cui il tiro dalla lunga distanza abbandona definitivamente Pesaro, rea di aver smesso di attaccare il ferro nella seconda metà di gara (2/2 e 0/0 la progressione ai liberi nel terzo e quarto periodo). La mano dei gialloblù non trema e la seconda vittoria interna diventà realtà.
Sconfitta cocente per una Vuelle che, seppur decimata, è arrivata ad un soffio dal successo. La squadra è apparsa compatta e regolare nel corso di tutti i quarti di gioco, tuttavia le soluzioni in attacco, particolarmente del secondo quintetto appaiono limitate. Bene Musso e Trasolini come frombolieri nei 14 metri offensivi, impressionante la fisicità ed in generale la presenza di Young e sopratutto Anodike che racimola un 24 di valutazione con soli 9 tiri dal campo, con 6/6 dalla linea della carità e ben 3 stoppate. Il centro americano tuttavia si presentava reduce da un infortunio ed in generale è stato cercato dai compagni con il contagocce in un convulso finale dove Pesaro si affidava quasi esclusivamente alle conclusioni dalla lunga distanza. L’apporto della zona 2-3 ha supportato la squadra nella fase centrale della gara, mentre l’ultimo periodo ha visto un progressivo affievolirsi dello sforzo in difesa, con conseguente expoit della premiata ditta Collins-Mayo che troppo facilmente arrivavano nel cuore dell’area per una conclusione o uno scarico. Un paio di addizioni a roster sarebbero il toccasana per un collettivo che, tuttavia, è più avanti di quanto la classifica testimoni attualmente.
Recalcati l’aveva ribadito più volte in sede di presentazione: il derby è una gara da circoletto rosso sul calendario, una gara da vincere a tutti i costi…e i suoi ragazzi l’hanno vinta. Il successo è benzina che va a confluire nel serbatoio di una squadra sicuramente in crescita dove rotazioni e gerarchie sono in fase di definizione, da qui l’impressione che il collettivo possa salire ancora di livello e contribuire più o meno omogeneamente alle varie situazioni di gara. La partita odierna, ad esempio, ha portato alla luce il contributo essenziale di Valerio Mazzola in un momento dove altri compagni non rappresentavano una forza competente a contenere Anodike sia a rimbalzo che in situazione di pick and roll. Inoltre il # 14 ha fornito quattro preziosissimi rimbalzi in attacco che con la partita in ballo hanno fatto la differenza. Anche Mitrovic come tiratore specialista dalla panchina è apparso più che credibile con nove punti in dodici ergonomici minuti. Da sistemare gli equilibri di squadra in quanto capitan Cinciarini è parso un po’ sacrificato, particolarmente quando è Collins ad iniziare (ed in molti casi a finire) l’attacco. Mayo in qualità di secondo violino è semplicemente devastante con ventun punti conseguiti con appena tredici tiri: prova inconfutabile di come sia imprendibile particolarmente quando è sollevato dall’incarico di portar palla con la difesa che l’aspetta al varco.
Sutor Montegranaro – Victoria Libertas Pesaro 95 – 90
Parziali: 27-23; 15-24; 21-18; 32-25
Progressione: 27-23; 42-47; 63-65; 95-90
MVP Collins, ovviamente. Litiga più con le sue percentuali che con i difensori di Pesaro. I suoi centimentri e la sua versatilità saranno un rebus per molte difese quest’anno.
Sala Stampa:
Recalcati “Prima di tutto faccio i complimenti agli avversari, hanno fatto un’ottima partita e ci hanno messi in difficoltà. Noi non siamo stati efficaci come volevamo, ma molto è merito loro. Siamo cresciuti nell’arco della gara, siamo partiti bene, forse troppo, poi ci siamo rilassati; Pesaro si è dimostrata una squadra che vuole giocarsi tutte le sue carte indipendentemente dagli avversari. Noi nel secondo tempo siamo cresciuti, abbiamo perso pochi palloni, nota molto importante, e lavorando meglio a rimbalzo abbiamo trovato migliori soluzioni in attacco. Dobbiamo essere severi nei nostri confronti, e guardare gli errori fatti in difesa, ma chi è venuto a vederci penso si sia divertito grazie anche ai tanti spunti offensivi. Abbiamo vinto, siamo molto contenti. Era importantissimo, giocavamo in casa, e quando fai i conti alla fine una vittoria così è fondamentale. Speriamo che Collins giochi sempre a questo livello, ne abbiamo bisogno, può trascinarci. Non è un caso che abbiamo perso meno palloni, la sua presenza dà sicurezza a tutti. C’è bisogno che acquisisca la condizione migliore. Oltre che uno stimolo per tutti, dargli la palla è una sicurezza. Lui ha molto spesso la palla in mano nella nostra pallacanestro, e i compagni devono abituarsi a questo. Sarà importante che oltre che la nostra guida offensiva diventi anche la nostra guida difensiva. La risposta della panchina è stata positiva: nel primo tempo oggi è stata molto efficace, ci ha consentito di avere i titolari più freschi nel finale”
Collins “Penso di aver giocato bene, nonostante abbia sbagliato anche tiri che avrei dovuto segnare. La chiave è stata la difesa nei momenti decisivi che ha impedito loro canestri facili, come ne avevamo concessi in precedenza. Se il coach mi chiede di giocare io sono contento: a Bologna mi sentivo pronto, quella gara con ogni probabilità ha contribuito a fare chiarezza in me e mi ha aiutato a fare bene oggi. Per il futuro, dobbiamo riuscire ad essere consistenti in difesa e a rimbalzo per giocare al meglio soprattutto in trasferta”
Dell’Agnello “Montegranaro ha vinto ma credo che, moralmente, noi non abbiamo perso. Siamo contati e venerdì abbiamo sospeso l’allenamento perchè eravamo rimasti in nove. Questa è la nostra realtà. I ragazzi hanno disputato un match gagliardo, qualcuno potrebbe avere da ridire sulla nostra difesa, ma nella situazione in cui siamo è difficile poter allenare questo aspetto. Per esempio Trasolini e Anosike durante la settimana, il tagliafuori non sono abituati a farlo, perchè davanti hanno dei giovani. Credo che la chiave del match sia stata nell’ultimo quarto, con quei tre rimbalzi in attacco consecutivi che ci ha preso la Sutor. In quel momento Montegranaro è rientrata, ma più di così non possiamo fare. Perdiamo questo derby con tanto dispiacere perchè si è persa una grande occasione e in mano non ci rimane niente. Purtroppo non abbiamo alternative e oggi eravamo in 6”