Questa è l’EA7 che attendevamo da anni: cinica, solida, spietata e con un’identità difensiva ben definita. Questi sono gli ingredienti dell’autoritaria vittoria dei biancorossi in casa del Bamberg.
Tutte le bocche da fuoco perimetrali dei tedeschi sono state disinnescate da una difesa attenta degli esterni e dagli aggiustamenti tattici di grande acume messi in campo da coach Luca Banchi. Non è stata una Milano sempre bella e armoniosa, ma è stata continua mentalmente e difensivamente per quaranta minuti, quello che serve per vincere partite in trasferta in eurolega.
L’inizio fa subito ben sperare, perchè il 6-0 fulmineo costringe immediatamente Fleming al timeout d’emergenza. La pausa giova sicuramente ai tedeschi, che piazzano un controparziale di 12-0 per portarsi avanti grazie, soprattutto, al tiro da tre punti. Gentile non si scompone e conduce sapientemente i suoi alla rapida rimonta, con soluzioni vicino a canestro e intelligenti conclusioni dal perimetro.
Si viaggia sui binari dell’equilibrio, sebbene si veda in campo un Samuels troppo molle e svogliato per essere un ex giocatore NBA. Il centro giamaicano sbaglia conclusioni da vicino e si fa infilare un paio di volte da Ford in agilità, garantendo al Bamberg di essere sotto di due lunghezze alla prima pausa.
Jerrells si ricorda presto che questo è il campo dove ha siglato il suo carreer high e comincia a penetrare a canestro con buona efficacia. Melli mette un paio di bombe e Milano fa le prime prove tecniche di fuga, tenendo il ritmo basso e non permettendo mai a Jacobsen di guardare apertamente il canestro. Nel finale di tempo arriva la prima spallata, con la penetrazione al ferro di Jerrells e la rubata di Moss sulla rimessa, con conseguente canestro a fil di sirena per un +10 di grande impatto morale.
E’ sempre Gentile a condurre Milano, anche dalla punta, portando palla. I suoi pick and roll sono di difficile soluzione per la difesa del Bamberg, che non trova, in quaranta minuti, un antidoto. Pian piano si risveglia anche Samuels, con un paio di correzioni a rimbalzo e una schiacciata che dimostrano quanto sia un giocatore diverso, nel momento in cui riesce a finire con convinzione.
Il Bamberg, ovviamente, non rimane a guardare, anche quando piomba a -12 e, pian piano, rosicchia punti agli avversari, aumentando i giri in difesa. Wright mette a segno qualche giocata d’intensità vicino al ferro, Ford cattura un paio di rimbalzi importanti e il pubblico comincia ad accendersi. Si arriva sino al -2, quando Haynes mette una cruciale tripla che ricaccia indietro gli avversari. La difesa biancorossa continua a mordere, ma Langford spreca almeno due occasioni di fuga con inutili forzature. La leadership di Gentile si sente e si vede, perchè nonostante le difficoltà di Keith, lo cerca anche nell’azione successiva, mettendolo in ritmo per il canestro del +7. Poco dopo arriva un altro canestro di Keith per il +9 che sancisce la fuga definitiva verso la vittoria. A propiziare questo parziale è stato sicuramente David Chiotti, che ha messo insieme tantissime giocate difensive di rara intelligenza, aiutando nel pitturato e uscendo, all’occorrenza, anche sui tiratori da tre punti persi dalla difesa. E’ riuscito a realizzare anche due importanti canestri sulla linea di fondo, che hanno firmato in calce la vittoria dei biancorossi.
La girandola finale di liberi ha fissato il risultato sul 62-76, garantendo a Milano, non solo una cruciale vittoria, ma anche una confortante differenza canestri in vista del ritorno.
Brose Basket-EA7 Emporio Armani Milano 62-76 (18-20, 15-23, 18-13, 11-20)
MVP David Chiotti. Non ce ne voglia Alessandro Gentile e la sua prestazione praticamente perfetta, ma la vera chiave del quarto periodo milanese è proprio il centro ex Casale. La sua mobilità sui pick and roll e negli aiuti ha chiuso ogni via a canestro degli avversari. Se poi in attacco si fa trovare pronto sulla linea di fondo per due canestri importanti, è proprio la sua serata.
WVP: Casey Jacobsen. Doveva essere il pericolo pubblico numero uno e invece si è dimostrato un giocatore monodimensionale. Senza il tiro da tre punti, non è in grado di rendersi pericoloso a livello offensivo, risultando dannoso per i suoi.
Simone Mazzola