Roma, 5 novembre 2013 – Quarta sfida in Eurocup e dopo la bella prova offerta in casa contro l’Alba Berlino, la Virtus vola in terra di Aragona, contro un Saragozza spinto da normale e campanilistica pressione, che cerca di assicurarsi un posto al sole del basket iberico dopo le esaltanti gesta del Bilbao. L’approccio a questa sfida è completamente opposto da parte delle contendenti: Roma se vince mette una grossa ipoteca sul passaggio del turno e cancella la sconfitta contro Cantù con relativa prova poco esaltante davanti al proprio pubblico, dopo aver strapazzato la squadra più forte del girone; per la Cai invece la vittoria significa restare aggrappati alla qualificazione dopo le due sconfitte subite sia dai tedeschi dell’Alba che dagli altrettanto teutonici del Bonn, prendendo magari slancio dai 36 punti di scarto rifilato al Manresa domenica in Liga ACB.
Virtus Roma
Una curva disegnata su di un grafico geometrico classico, con punti di flesso in basso ed in alto alla ricerca di un’asintoticità tendente ad un livello di prestazione costante, ecco cosa sta cercando Roma in questa prima fase della stagione. Globalmente si potrebbe dire che questa ricerca sia ancora in fase di stallo mentre la curva disegna la sua traiettoria, nel frattempo si sono visti picchi di alti con lampi di bagliore profondo sempre in coppa, contro il Belfius e contro Berlino ma in campionato, sia ad Avellino che contro Cantù, è andata in scena una Virtus dai picchi in basso, quasi come se avesse un abito sulla scena italica. E capita quindi di vedere sprazzi di ottima difesa ma troppi errori in attacco; lucidità di lettura per qualche colpo ad effetto ma assenza preoccupante di grinta e determinazione in area dove gli avversari al momento banchettano come vogliono; disattenzioni madornali difensive ed offensive nei finali dei singoli periodi con giocate eccellenti alternate a distrazioni imbarazzanti.
Equilibrio, bisogna trovare l’equilibrio. Mercoledì la sfida di Saragozza cade, come si suol dire, a pennello perchè l’avversario è speciale (attenzione però ad un viaggio lungo ed estenuante, un giorno per trasferirsi ed uno per tornare a casa, ndr), un campo quasi vergine a livello europeo per un pubblico caldo, appassionato ma il Cai non sembra la “Invincible Armada”, specie dopo la sconfitta dello scorso turno a Bonn. Una buona squadra sì, con delle individualità sicuramente interessanti con anche transfughi del nostro campionato come Tabu, Shermadini, Sanikidze e Stefansson, quest’ultimo ex Virtus Roma che evoca ricordi di una finale scudetto persa contro Siena nel lontano 2008. Ma questa Virtus deve concentrarsi di più su se stessa andando a lavorare sui limiti che vedono ad esempio oggi un Mbakwe in ripresa, con la sua doppia doppia contro Cantù ma che non possono però fermarsi solo ai numeri in crescita del giovane rookie per arginare il gap a rimbalzo di cui soffre la squadra. Si deve cambiare atteggiamento, se la gara contro Berlino ha ratificato un’ottimo gioco di aiuti e recuperi in difesa, si deve aumentare la concentrazione quando si deve andare a lottare a rimbalzo con questa attitudine che al momento si vede poco al cospetto di squadre più decise e “cattive”. Ignerski, Hosley, Eziukwu e chi si trova in quella zona specifica del campo deve dare di più, eguagliare la tigna vista contro l’Alba e renderla automatica.
Per il resto, le gerarchie si stanno vedendo, in crescita Baron mentre c’è meno spazio quantitativo per la truppa italica come Moraschini, D’Ercole e Righetti. Appare forse un pò stanco Goss, in difficoltà sin dall’inizio nel ruolo di colui che avrebbe dovuto contenere Jenkins domenica e forse anche un pò mortificato da questa scelta da parte di Dalmonte, che forse avrebbe dovuto gestire la guardia canturina con maggiore attenzione in zona difensiva, affidandolo subito alle “cure” di D’ercole, il risultato lo si è visto. Ma gli errori fan parte del gioco, ora occorre chinare la testa e lavorare, ripartire da Saragozza per affrontare al meglio la prossima trasferta di Caserta.

La foto ufficiale del Saragozza dal sito della Eurocup
Cai Saragozza
Una squadra ambiziosa quella aragonese, decisa a farsi valere dopo anni di anonimato come l’altra squadra della regione, il Bilbao anch’essa da quest’anno impegnata in Eurocup ed avversaria di Sassari nel girone B.
Reduce dalla sua miglior stagione di sempre , il CAI Saragozza debutta quest’anno in Eurocup per proseguire nel suo percorso di crescita. Con la denominazione Club Baloncesto Zaragoza ha partecipato al campionato spagnolo sempre tra il 1981-1996 vincendo due Copa del Rey nel 1984 e nel 1990. In quegli anni ci sono anche 12 partecipazioni nelle vecchie competizioni denominate Saporta e Korac con la sua miglior stagione nel 1991, quando ha raggiunto la finale di Coppa Saporta, uscendo però sconfitta contro il PAOK Salonicco. Nel 1996 c’è stato il fallimento e quindi la fondazione della nuova squadra, CAI Zaragoza appunto, ripartendo dalla seconda divisione nel 2002. Risalita in Liga ACB nel 2008, ha vissuto stagioni altalenanti tra retrocessioni e piazzamenti a centro classifica. La scorsa stagione è stata, come scritto prima, la più importate: quarti di Copa del Rey e per la prima volta playoffs, fermato poi dal Real Madrid in semifinale ma non prima d’aver eliminato il Valencia in Gara 3, con ben 19 punti nella gara cruciale della serie di Michael Roll.
E proprio la stessa ala forte ex-Anversa, americano cresciuto in UCLA, fa parte di un sistema di gioco messo in piedi dal sagace ed esperto coach Jose Luis Abos, con un CV di tutto rispetto nel basket iberico e con anche un anno di esperienza all’estero come assistant coach a Wake Forest nel 1999-2000. Una squadra che concettualmente appare simile alla Virtus Roma di Dalmonte dove il gioco d’attacco è distribuito in egual misura tra tutti quelli che scendono in campo. Infatti lo stesso Roll porta a casa in Eurocup una media di 9,3 punti a gara come esattamente Joseph Jones, ala-centro navigato reduce dal campionato israeliano e la vecchia conoscenza del nostro campionato, Viktor Sanikidze, che cerca un rilancio alla propria carriera, un pò arenatasi a Siena tra malanni e problemi tecnico-tattici lo scorso anno nonostante il double Coppa-Campionato portato felicemente a casa.
E di vecchie conoscenze del nostro campionato ci sono tra le fila del CAI anche il fulcro del gioco offensivo, Giorgi Shermadini, connazionale di Sanikidze e vincitore dell’Euroleague dello scorso anno con l’Olympiacos. L’ex anche di Cantù e Maccabi fattura 13 punti a gara con 5 rimbalzi ma soprattutto impone una dimensionalità ben precisa alla squadra, intenta ad avere comunque un equilibrio marcato in campo e non solo nella pericolosità al tiro ben diviso tra più realizzatori: si pensi alle percentuali identiche che recitano 52,5% dal campo sia da due che da oltre l’arco.
Sempre di ex conoscenze della Lega A si parla con Johnathan Tabu, che viaggia a 71,4 dalla lunga e dell’ex anche di Roma Jon Stefansson, duttile come sempre quando c’è da metterla dentro e di difendere duro sulla combo-guard potenzialmente pericolosa avversaria, poco da descrivere quando ci sono loro di mezzo. Completano poi il roster il croato Damjan Rudez, discreta ala vista muoversi bene anche negli europei sloveni e la coppia iberica Pedro Llompart e Tomas Pere. Il primo è la classica guardia iberica dal buon tiro da 3 (57% al momento), mentre il secondo è una giovane speranza che sta ritagliandosi minuti importanti nel pitturato.
Si gioca: PABELLON PRINCIPE FELIPE – Av. Cesario Alierta 120, 50013 Zaragoza, Spain. Ore 20:30, diretta TU su RomaUnoTV
Fabrizio Noto/FRED