Roma, 28 ottobre 2013 – Terzo turno dell’Eurocup ed ecco arrivare al Pala Tiziano una delle squadre più forti nel girone D ma anche forse dell’intera competizione al momento, l’Alba Berlino di Sasa Obradovic (da non confondere con l’omonimo pluridecorato coach ex-Pana, Zelimir), che tanto per mettere in chiaro le cose, ha già battuto nello scorso turno il Saragozza che è considerata l’altra squadra favorita o pretendente alla prima piazza finale nel raggruppamento. Una vittoria non larga, di soli tre punti ma che ha confermato la compattezza e la solidità di un team in crescita. Dall’altra parte della barricata è inutile o futile soffermarsi sul fatto che, soprattutto dopo la battuta d’arresto di ieri sera in quel di Avellino, Roma vuole e deve riscattarsi anche se è oggettivamente un avversario difficile quello che scenderà domani sera in campo alle ore 20:45, servirà una condotta attenta e giudiziosa per non correre il rischio di venire travolti dall’impatto fisico degli avversari, come anche i recenti accadimenti in Eurolega han dimostrato in quel di Monaco di Baviera ai danni della Montepaschi Siena.
ACEA Virtus Roma
La sconfitta di Avellino brucia. Facile i perchè, innanzitutto perché i ragazzi di Luca Dalmonte han concesso tanto, troppo in difesa agli avversari nonostante la partenza sia stata buona se non ottima; ma poi, con lo scorrere dei minuti, la Sidigas ha avuto la meglio controllando a proprio piacimento ritmo e gioco e dando sempre la netta sensazione di non subire mai il rientro dell’Urbe. Poi il pirotecnico finale, abbastanza usuale per la Virtus Roma degli ultimi tempi, quella di Marco Calvani per intenderci ma del resto, quando in campo hai gente come Phil Goss o Quinton Hosley, tanto per intenderci gente che non ama perdere neanche a carte, mai dare per battuta e sepolta l’ACEA. Purtroppo Jordan Taylor, esaltante nel secondo turno di Coppa a Mons con i suoi personali 22 punti inflitti ai belgi del Belfius, al PalaDelMauro non s’è ripetuto anzi, ha addirittura prima condotto la squadra alla rimonta per poi “condannarla” alla sconfitta sbagliando un libero importante e la conclusione da sotto che avrebbe consentito il supplementare.
Amarezza a fine gara perché, nonostante la Virtus non abbia certamente consegnato alle cronache una gara da ricordare, si poteva portare a casa magari stringendo di più le maglie in difesa, impedendo ai lunghi della Sidigas d’imperversare a proprio piacimento oppure selezionando meglio i tiri nel secondo periodo, la fase di gioco in cui l’Urbe ha sofferto parecchio in attacco mettendo a referto appena 12 punti contro i 24 della Scandone. Ma recriminare conta poco, la consolazione è che nell’ottica dei Playoffs si è perso solo di due punti e quindi al ritorno a Roma una vittoria di 3 soli punti darebbe a Roma il vantaggio in classifica.
Ma domani arriva l’Alba di Berlino e si deve usare la testa prima che le gambe e l’istinto. Acclarato che al momento questa Virtus soffre maledettamente le squadre fisiche, bisognerà di contenere il più possibile l’irruenza e la stazza del team tedesco, scorrere il loro roster per capire di cosa e di chi stiamo parlando. La buona notizia è che per la Coppa si potrà avere Bobby Jones oltre che al buonissimo Michal Ignerski di questi tempi, presente ed a suo agio in questa nuova veste di “straniero di Coppa” stile anni ’70 anche se preferirebbe trovarsi ogni domenica in campo. La sua stazza e la sua applicazione in difesa potrà giovare molto all’ACEA che dovrà però avere molto, molto di più dai due centri, Trevor Mbakwe e Callisto Eziukwu, piaciuti in Belgio ma assolutamente deficitari al PalaDelMauro specie a protezione del proprio ferro. Considerando che Dalmonte non è persona che ama perdersi in un bicchier d’acqua, non si esclude anche una zona che potrebbe evitare ai due di esporsi in modo frontale al duello, cruento e difficile da vincere, contro i centri dell’Alba ma son solo ipotesi. Correre sì ma senza esagerare, aumentando il ritmo i tedeschi potrebbero andare a nozze. Ma, aldilà della difesa che si intende debba essere molto più attenta di quanto visto ieri sera, servirà una maggiore lucidità nelle scelte offensive. Ora che anche Jimmy Baron sembra essersi scrollato di dosso la scimmia delle prime gare, aprire il campo anche per le incursioni dei piccoli non è per niente una cattiva idea, nel tentativo di mettere i fucilieri virtussini nelle potenziali migliori condizioni allo sparo a canestro. E’ in dubbio Lollo D’Ercole, ieri pochi minuti per lui purtroppo in campo e, specie in difesa, la sua assenza s’è notata parecchio.
ALBA Berlino
E’ la Regina del basket teutonico o quantomeno la più popolare anche fuori dai confini nazionali, l’unica ad aver vinto ad esempio un alloro internazionale , una Coppa Korac nel 1995, perciò anche la più conosciuta nel Paese e che vanta nel suo roster spesso giocatori di spessore. Presente anche l’anno scorso in Euroleague, vincitrice di 8 scudetti e ben 7 Coppe di Germania, l’ALBA ha messo insieme una squadra competitiva con la ferma intenzione di riprendersi il titolo della BBL, capace certamente di strapparlo ai rivali del Bamberg.
La stella è decisamente David Logan, giocatore versatile e duttile, capace di tirare dal campo con percentuali elevatissime ma, nell’insieme del gioco, il perno attorno al quale si muove tutta la banda: lui detta i ritmi, lui conclude, lui si prende carico anche di rallentare l’incedere della gara quando le necessità del momento lo impongono. Limitare lui significa vincere la partita, poco ma sicuro anche se, visto come realizza dal campo e come si muove per sfuggire alle marcature avverse al momento appare, per la Roma di queste ultime prestazioni, impresa abbastanza complessa anche se non impossibile. Da quando s’è visto passare nel 2006 da Pavia tanta acqua è passata sotto i ponti ma il nostro è maturato esponenzialmente, nonostante l’anno scorso al Pana non abbia brillato in modo eccessivo, merito dell’ambiente berlinese che deve avergli giovato tanto se segna in Coppa 20 punti di media a gara circa.
C’è poi molta Germania nell’ALBA, tanti buoni prospetti come il centro Jonas Wohlfarth o come l’altro centro Akeem Vargas, senza dimenticare Jan-Hendrick Jagla, giocatore non più freschissimo ma sempre affidabile e bidimensionale, in grado di punire dall’area ma anche dalla linea dei tre punti. Il settore dei lunghi viene poi completato dalla solita vecchia conoscenza del nostro campionato, l’ex-scommessa milanese Leon Radosevic e da quel Levon Kendall, sottovalutato da molti talent-scout tempo addietro, non più giovanissimo e quindi uomo di spessore e di sapienza cestistica a questi livelli, asso da calare ad esempio contro il Saragozza per portare a casa la vittoria. Infine, ma non per importanza, Alex King, naturalizzato tedesco che Obradovic mette sempre nello startin’ five in questa Eurocup, giocatore duro e spigoloso, molto concreto e difficile da superare di solito nell’uno contro uno.
Chiudono poi il roster, per rilevanza e specificità, l’americano Cliff Hammonds ed il macedone Vojdan Stojanovski assieme all’altro americano Reggie Redding ed al tedesco Timor Bar. Un set di guardie assolutamente ben assortito, capace di scambiarsi compiti e ruolo come vuole Obradovic perché questa squadra è veramente una squadra dove, nel momento in cui si materializza una difficoltà, chi si alza dalla panchina deve entrare in campo per risolverlo, proprio come accaduto contro il Saragozza. E’ difficile stabilire chi si metterà in evidenza dei quattro durante il match perché Obradovic desidera appunto che diano sempre il massimo, se qualcuno sbaglia, c’è da fuori chi può entrare per migliorare la situazione. Ad esempio, nei due matches vinti in Coppa contro Bonn e contro Saragozza, sempre Hammonds in quintetto ma poi ad ergersi come protagonista è stato una volta Stojanovski e l’altra Redding, capito?
Un avversario complesso quindi per la Virtus Roma con la speranza che possa riuscire nell’impresa di contenerlo e chissà, anche di regalare una bella serata di basket ai propri tifosi.
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, Martedì 29 ottobre, ore 20:45
Arbitri: Jose Ramon Garcia Ortiz (ESP), Ioannis Foufis (GRE), Mario Majkic (SLO)
Fabrizio Noto/FRED