La partita non è mai in discussione con l’Efes che controlla sempre il ritmo e il punteggio, alternando sul proscenio la grande quantità di protagonisti che può annoverare nel proprio roster.
Milano, dopo un discreto primo tempo, si disunisce molto presto, porgendo il fianco agli avversari con troppe palle perse.
Si parte subito con un 5-0 dell’Efes e una Milano decisamente confusionaria in attacco. Jerrells sembra totalmente fuori sincronia con i compagni e non trova il fondo della retina, così i turchi, grazie agli assoli di Savanovic, scappano sino al +8 sul 10-2. Il canestro di Samuels, con una bella virata sulla linea di fondo, fa prendere un pò di coraggio ai biancorossi, che si nutrono della furia offensiva di Langford per riportarsi in partita.
Vicino al ferro, i centimetri di Barac ed Erden sono difficili da contenere, infatti Banchi propone ampi sprazzi di zona fronte pari, per provare a guastare le circolazioni offensive avversarie. L’unico a perforare la retina da lontano è Scotty Hopson che, nel primo tempo, non sbaglia praticamente nulla, chiudendo a dieci punti.
L’inizio di secondo quarto vede la rimonta milanese, fatta innanzitutto d’intensità difensiva sugli esterni che non riescono mai a rifornire i propri lunghi. Si arriva addirittura al pareggio a quota 29 con un canestro di Samuels, prima che l’Efes non piazzi l’8-0 di controparziale, propiziato da Vasileiadis.
Gentile tiene a contatto i suoi con un’ottima soluzione dal post basso e, anche se il ferro rigetta l’ultimo tiro di Langford, le squadre vanno al riposo con Milano in ritardo di 7 lunghezze sul 42-35.
Il secondo tempo è una non competitiva in favore dei turchi, che scappano via molto presto senza più voltarsi indietro.
Alla ripresa delle operazioni, dopo l’intervallo, si apre il Kostas Vasileiadis show che, con tre triple nello spazio di pochi minuti, apre il solco definitivo tra le squadre. Milano perde un quantitativo spropositato di palloni, passando addirittura tre azioni, senza nemmeno provare a tirare verso il canestro. Dall’altra parte, nonostante la formale assenza di Planinic dal campo, la palla viene gestita in modo molto più sapiente dalle mani di Gordon, che gioca una partita sontuosa. Prima mette in ritmo i compagni con gli assists e poi realizza canestri chirurgici per dare il cambio a un Savanovic che, dopo il primo tempo sfavillante, si è un pò fermato.
I biancorossi spariscono presto dal campo non mordendo mai in difesa e mostrando un attacco ben poco organizzato. Wallace è in evidente ritardo di condizione, Jerrells si sblocca solo nel finale a buoi scappati, mentre Langford viene spento da una difesa avversaria che ha, in lu,i il sorvegliato speciale. Gentile è l’ultimo ad abbandonare la nave, ma se nel primo tempo si era vista una buona lotta da parte della squadra di Banchi, il secondo tempo mostra ancora una squadra troppo distratta e poco intensa, per aspirare a traguardi importanti.
Efes Pilsen Istanbul – EA7 Emporio Armani Milano 87-67 (25-17, 17-18, 24-17, 21-15)
MVP: Jamon Gordon. Partita sobria, ma dominante. Innesca i compagni quando li vede in ritmo e si mette in proprio, quando si devono risolvere le situazioni più intricate. In difesa è un demonio.
WVP: CJ Wallace. Dovrebbe aprire il campo con il suo tiro da tre punti, ma l’1-5, oltre alle difficoltà fisiche, lo confinano a un ruolo di scarsissima incisività.
(Foto da euroleague.net)
Simone Mazzola