L’evidente stanchezza ed il notevole differenziale di centimetri e chilogrammi ci impediscono di agguantare l’ultimo posto per il mondiale spagnolo.
Pronti, via ed è subito sofferenza. Bjelica ci fa tanto male sia al ferro che fuori dall’arco e Krstic, reduce dall’incubo Marc Gasol, prende quota velocemente. Timeout: la parola a coach Pianigiani “Ce la facciamo ad andare al ferro? …Ed a stare con la testa in difesa?”.
Si riprende e il Cincia va dentro con successo, ma Krstic sull’opposto versante fa valere i suoi centimetri e provoca il secondo fallo di Cusin.
Siamo già esausti: Beli e Gigione chiedono loro stessi il cambio, entrano Melli da 5 e Vitali da 4, non vanno sotto. Ma sono gli altri 14 metri, quelli d’attacco, che ci fanno soffrire: sempre con i piedi fuori dall’arco, utilizziamo i blocchi per muoverci verso le linee laterali, mai dentro. I nostri dirimpettai, invece, sono chirurgici dai post (medio e basso) dove creano vantaggi e raddoppi e ruotano la palla a piacimento. Ne consegue uno sconfortante 11-27.
Inizia la seconda frazione e si nota un ottimo piglio dei nostri su due lati del campo: buono l’adeguamento di Pianigiani che mette Datome e Melli a marcare davanti (e bene), i lunghi serbi mentre, dall’altra parte, cerchiamo il cuore dell’aria con più continuità.
Difesa avversaria e palla si muovono ed è sempre un bene. Saliamo di colpi, Gentile e la sua notevole personalità ci spingono ad un buon break: gli accopppiamenti con Bogdanovic e Kalinic fruttano 7 punti (quasi tutti dalla lunetta), per un ottimo 12-2 di parziale. Le energie scarseggiano ed è evidente quando Cinciarini, in contropiede solitario, viene rimontato di due metri e stoppato da Kalinic. Tornati comunque abbastanza vicini da riaccendere le speranze di tutti i tifosi, Micic mette una bomba da casa sua con la mano in faccia di Aradori (25-39). Il nostro numero 10, nel frattempo rientrato, cerca di entrare disperatamente in partita ma le sue conclusioni non vedono mai il fondo della retina.
Il finale di tempo ci vede ancora tanto, troppo dietro (27-41).

Cinciarini, by Ciamillo& Castoria
Datome e Belinelli battono un colpo dalla lunga, sembriamo finalmente in grado di avvicinarci definitivamente anche se la bomba di Nedovic ci ricaccia indietro (35-49). Arrivano altri 5 punti ancora con Belinelli (altra bomba) e Cinciarini in campo aperto. Timeout serbia: il Beli, frustratissimo, getta l’asciugamano a terra. La ripresa del gioco è shock: due bombe serbe riportano le distanze in abbondante doppia cifra, ma non molliamo ed a testa bassa andiamo a segno con Cinciarini e Cusin.
Quest’ultimo rovina a terra dopo un contatto con Bjelica mentre Cinciarini si butta dentro e trova il -11 (44-55) , entra Melli che si rimette a fare a sportellate con Krstic ma non cambia nulla in campo nè sul tabellone.

Belinelli, altra prova opaca by Ciamillo&Castoria
Il quarto decisivo si apre con il canestro di Stimac al quale risponde il capitano da distanza siderale. Ci sbattiamo tanto ma abbiamo un inferiorità evidente sotto le plance (sarà 26-42 a favore dei serbi il computo totale), e la salita si fa sempre più ardua. In una partita a così basso punteggio bisognerebbe essere infallibili o quasi, ma siamo alla terza partita in 48 ore e la lucidità, oltre che le gambe, è comprensibile che latiti. Nonostante questo Datome fa impazzire Bjelica facendogli commettere 2 falli in due minuti, ed è insieme a Gentile il nostro attacco. Tuttavia non abbiamo una forza competente a limitare Kristic che alza la parabola ed insacca. Gigione lucra (stavolta proprio all’ex centro dei Nets), un altro fallo e dalla lunetta sigla il -8 (62-54) e di lì a poco finisce la nostra partita. Kalinic e Markovic, appena rientrati in campo insieme a Bogdanovic, ci sparano in faccia 6 punti consecutivi: da quel momento in poi si gioca facendo trascorrere il tempo a risultato oramai acquisito.

Gentile, ci ha provato by Ciamillo&Castoria
Non possiamo non ringraziare i nostri ragazzi, giornalisti o tifosi non fa molta differenza, per aver raggiunto i quarti di finale di questa competizione continentale ed averci fatto sognare. Nessuno di noi nè alcuno degli addetti ai lavori avrebbe mai scommesso in un percorso netto nel primo girone, meno che mai si sarebbe potuto immaginare che, battuto Spagna Grecia e Turchia non saremmo, come minimo, arrivati in fondo. Forse abbiamo dato tutto contro la Spagna? Ed anche se fosse? La nostra nazionale onora una bandiera ed un movimento, ha dato tutto in tutte le partite come ogni italiano si aspettava che facesse. E noi tutti, ne dobbiamo essere (e ne siamo) orgogliosi.
Serbia Italia 76-64
Parziali: 27-11, 14-16, 14-17, 21-20
Progressione: 27-11, 41-27, 55-44, 76-64
Luigi Pergamo

Cusin schiaccia, by Ciamillo&Castoria

Datome in controtempo by Ciamillo&Castoria

Aradori in entrata Ciamillo&Castoria