Nella sfida tra due grandi del basket europeo, forse più passato che presente, la Lituania conferma le buone prestazioni mostrate contro l’Italia e grazie ad un sontuoso Maciulis, ad un superbo Kleiza e alla solita regia di Kalnietis, riesce ad avere ragione di una Croazia combattiva, che però resiste solo 20′. Un parziale di 15-3 alla ripresa delle operazioni tramortisce i biancorossi che non scenderanno mai sotto i 14 di distacco. In finale va la squadra più completa e forse quella che gioca con più classe, per la giovane formazione di coach Repesa c’è ancora da lavorare ma la strada è quella giusta. A segnare la gara ci pensano oltre a un Kleiza che si abbatte come uno tsunami sulla squadra balcanica, con 22 punti e 11 punti a fine gara, sono però anche le bombe di un Maciulis d’alta forgia, che chiuderà con 23 punti, 6/10 dal campo (4/6 da tre)e 6 rimbalzi, mentre Kalnietis ci mette del suo, con il solito ordine in regia, per 18 punti e 4 assist. In casa croata, forse il migliore dei suoi è Tomic, che lotta senza freni e chiude con 7 punti e 6 rimbalzi, mentre il top scorer è Bogdanovic che chiude a quota 15.
Soffre, lotta, suda e si sbuccia i gomiti, poi miracolosamente la recupera con un secondo tempo assurdo, guidata prima dal suo leader Tony Parker, ma nel finale spinta da tutti quanti i suoi cosiddetti gregari che saranno decisivo: è questa la super Francia di Collet, che batte la Spagna, troppo supponente nella ripresa e legata alle percentuali dei suoi singoli. Dopo un primo quarto equilibrato, chiuso 18-14 con lo splendido alleyop di Fernandez, gli iberici prendono il largo con le triple di Rodriguez e San Emeterio, fino anche al +13. Qui però il talento è il talento di Parker a tenere a galla i suoi, con 14 punti all’intervallo che valgono il 34-20 alla pausa lunga, che rispetto alle percentuali bassissime è gran cosa. La ripresa è altra storia. Il carisma di Diaw e Diot con due triple riaprono la gara sul -6, prima della nuova ondata giallorossa ancora ispirata dalle schacciate e dalle bombe di Rudy. Sembra fatta ma Tony Parker si mette in proprio e accorcia la distanza con una tripla per il -3. Sembra riaperta, anche perchè Gelabale mette 5 punti molto importanti per i suoi, ma ancora Rudy Fernandez, stavolta dalla lunetta e poi una conclusione dalla lunga di Llull rimettono 6 lunghezze di distanza tra le formazioni. De Colo e Gelabale costruiscono un 5-0 che apre la rimonta in apertura di quarto periodo, ma Rudy incanta, prima con la bimane, poi con la tripla quasi no look. Diaw risponde con la stessa moneta, ma prima Rodriguez e poi ancora Fernandez, sempre dai 6,75 riportano la squadra sul +7. Sembra fatta ma qui sale in cattedra Florent Pietrus, che prima con un appoggio al vetro e poi con una tripla estemporanea riporta i suoi in scia. La Spagna si disunisce e subisce ancora il penetra e scarica francese con Batum che colpisce. Parker pareggia ed inizia il punto a punto. Gasol regala 1 punto di vantaggio ai suoi, Ajinca pareggia dalla lunetta, e nè Parker, nè Calderon, nè Claver imbucano la palla della vittoria. Nel supplementare tanta confusione, l’eroe è Diot, che segna i liberi decisivi che danno la vittoria, mentre gli iberici sono troppo impulsivi con forzature e tiri superficiali. In finale ci va la Francia, con Parker che chiude con 32 punti, epico.
Domenico Landolfo