Lubjana, 20 settembre- Niente da fare, per andarci a giocare in Spagna il mondiale della prossima estate dovremo inevitabilmente battere sabato pomeriggio la Serbia. Come ciò possa accadere, alla luce della prestazione offerta contro la modesta ma talentuosa e molto ben allenata Ucraina, non lo sappiamo francamente.
Dopo un Europeo a lungo esaltante, la nostra nazionale subisce in meno di 24 ore un 1-2 terribile e finisce ko: due storie simili, quelle che ci han portato a soccombere contro Lituania ed Ucraina.
In entrambe gli uomini di Pianigiani hanno cullato per oltre trenta minuti il sogno della clamorosa impresa, prima di sprofondare nel baratro con il solito black out di inizio 4/4 per poi tentare il recupero in extremis negli ultimi istanti di gara.
La vittoria dell’Ucraina è sicuramente figlia della stanchezza e della mancanza di lucidità dei nostri, ma anche e soprattutto merito della straordinaria regia di Mike Fratello che ha saputo leggere benissimo la gara nei momenti decisivi, vincendola con la mossa astuta di blindare l’area con i suoi lunghi per impedire le penetrazioni azzurre e sfidando al tiro dalla lunga i nostri.
L’Italia per 3/4 di gara non è mai riuscita ad attaccare il ferro(emblematico il fatto che i primi tiri liberi per gli azzurri sono arrivati dopo 26′) e nelle rare occasioni in ciò è accaduto i palloni sono finiti inevitabilmente tra le mani della piovra Kravstov (6 stoppate).
Malgrado dieci triple messe a referto(su 32 tentativi però) paghiamo le percentuali basse delle nostre bocche da fuoco principali: Aradori segna 15 punti ma con 5-13 dal campo, Gentile e Datome 4/11 a testa e peggio di tutti Belinelli (2/19).In difesa la baracca ha retto fino a quando hanno funzionato gli accorgimenti per bloccare Jeter, il giocatore più talentuoso degli ucraini: una volta innescatosi lui(20 punti alla fine) per Italbasket sono calate le tenebre.
CRONACA:
Pianigiani parte col consueto quintetto: Aradori, Belinelli, Cusin, Datome e Cinciarini.
Mike Fratello risponde con Jeter, Gladyr, Lypovyy, Nalyazinko e Korniyenko.
Tornare in campo poche ore dopo le fatiche dei quarti di finale non è affatto facile e non aiuta l’atmosfera anestetizzata di una Stozice
Arena praticamente deserta.
L’Italia parte bene, si vede da subito la volontà di giocare insieme ma soprattutto la difesa riesce a tenere a 5 punti ‘Ucraina di Mike Fratello nei primi sette minuti, con Aradori che firma 6 dei 12 punti azzurri del primo allungo sul 12-5 del primo quarto, chiuso poi sul 17-13.
Soffrono invece i nostri lunghi, con Cusin a quota due falli dopo 3’30” e Melli che lo raggiunge dopo tre minuti del secondo quarto, costringendo Pianigiani a giocare la carta Magro.
Si svegliano gli uomini di Mike Fratello nella seconda frazione: Mishula in regia riesce a far girare la palla meglio del suo collega Jeter ed a 6’11” arriva il primo sorpasso ucraino sul 24-25 grazie ad un gioco da 3 punti di Zaytsev.
L’Italia reagisce ed riallunga ancora sul 30-25 con le triple di Datome e Aradori ma il terzo fallo di Cusin complica ancora una volta i piani di fuga italico e l’impatto dalla panchina di Pustozvonov e Mishula tiene gli ucraini in linea di galleggiamento . In attacco mancano tuttavia le penetrazioni,si cerca spesso la conclusione personale,l’Italia non va mai in lunetta in 20 minuti.
Jeter allo scadere firma la tripla del sorpasso sul 34-35 su cui si va al riposo.
Italbasket riesce ancora a reggere nel 3/4.
Si lotta punto a punto, gli azzurri con il cuore laddove non arrivano più i polmoni, ma è davvero dura battere i cambi difensivi dei colossi di Fratello e le percentuali al tiro crollano col passare dei minuti e l’annebbiarsi dei riflessi.
L’Italia resta in partita fino a 38″ dalla penultima sirena, prima del fallo di Cusin numero 4 e della tripla allo scadere di Mishula che manda l’Ucraina avanti 51-48 all’ultimo intervallo.
Così come contro la Lituania, l’Italia crolla ad inizio del 4/4 dove non riesce a segnare per oltre 5 minuti e prende un devastante parziale che porta l’Ucraina avanti di 10 (49-59) a 5’dalla fine.
Così come contro la Lituania, l’Italia tenta la rimonta clamorosa e quasi vi riesce grazie a due triple di Melli prima di pagare pesantemente dazio alla classe di Jeter ed alla fisicità di Kravstov che ad un minuto dalla fine cancella, con la sua sesta stoppata, il pallone di Cinciarini che ci avrebbe potuto dare il -3 sul 58-63.
Così come contro la Lituania, l’Italia perde, questa volta 58-66 .
Non resta che la partita di sabato contro la Serbia per sperare nel mundial iberico.
Parziali: 17-13; 17-22; 14-16; 10-15
Progressione: 17-13; 34-35; 48-51; 58-66
Alessio Teresi
Fotogallery by Ciamillo & Castoria: