Una tragedia. Ricorda molto quella avvenuta a Buccino quando rimasero coinvolti un allenatore, due dirigenti e un giocatore delle giovanili della Juvecaserta. Stavolta, sfortunata protagonista è stata la squadra femminile dell’Uni Gyon, compagine ungherese. Il pullman della squadra si è scontrato contro un’autovettura, un incidente mortale che è avvenuto nei pressi di Sopron, in terra magiara. Dalle notizie che arrivano dai principali siti, il dirigente del club Peter Tapodi e il coach Akos Fuzi sono deceduti. Inutile il trasporto di quest’ultimo all’ospedale. Inoltre una delle giocatrici della squadra, la 19enne serba Natasa Kovacevic, una delle più brillanti stelle della giovane pallacanestro balcanica, che aveva appena giocato il mondiale giovanile con la sua nazionale, ha dovuto subire l’amputazione di un piede. E’ andata relativamente alle altre ragazze, per fortuna. Due vertebre fratturate per l’americana MacKay, più grave il massaggiatore Szabolcs che è in terapia intensiva e la cui prognosi resta riservata. Le altre ragazze (Czirjak Noemi, Dobos Agnes, Penzes Kinga, Kovacs Krisztina, Semsei Barbara, Mansare Manty, Lakloth Anna, Koch Dora) hanno piccole fratture, abrasioni escoriazioni e simili, ma stanno bene. L’altra serba Ivanovic è anche in buone condizioni ma molto addolorata e vicina alla compagna di nazionale.
Sono tragedie che non vorremmo mai essere costretti a raccontare e che, basta un click sui social, in pochissimo tempo stringono tutto l’affetto e la passione di chi ama questo sport verso atleti, allenatori e dirigenti che forse mai abbiamo conosciuto o conosceremo, ma che condividevano la nostra stessa passione per quella palla a spicchi, quel canestro e quello squittire di scarpe sul parquet, che fanno riflettere e parecchio alle volte su argomenti a cui pensiamo poco. Rest in Peace, l’unica cosa che possiamo aggiungere.
Domenico Landolfo