Koper- Come da pronostico la Grecia batte nettamente la Turchia e l’analisi tattica della gara evidenzia la superiorità delle scelte tattiche di Trinchieri su quelle di Tanjevic.
Pur priva di un giocatore fondamentale come Spanoulis, la Grecia ha vinto nettamente la sfida in regia, con uno Zisis straripante ( 11 assist per lui alla fine ) ed uno Sloukas pronto ad uscire dalla panchina per dare un contributo enorme a livello di punti( 14) ma anche come valido apriscatole della 1-3-1 messa in campo dalla Turchia nei secondi 20 minuti di gara, nel tentativo disperato di fermare un attacco greco scatenato.
Di contro Tanjevic è partito con un quintetto a dir poco discutibile, una sorta di suicidio tattico affidandosi a Guler nel ruolo di play, affiancato da Balbay, ed affidando tutti i giochi d’attacco al pick and roll per Gonlum ed alle scelte disatrose in isolamento di uno spento Turkoglou.
In difesa, di contro la Turchia non è mai riuscita a bloccare il pick and roll su un Bourousis devastante ( 21 punti a referto) ma soprattutto a fermare le aperture sugli esterni, Kaimakoglou , Perperoglou e Bramos su cui sono sempre arrivati in ritardo i cambi difensivi.
Tutto ciò si è tradotto in un pesante 10-15 dall’arco dei 3 punti greco , percentuale con la quale è assai difficile se non impossibile perdere una partita.
Le cose per la Turchia sono andate relativamente meglio solo nel secondo quarto, con la fisicità di Preldzic in regia a creare spazi per le conclusioni balistiche di un buon, ma poco utilizzato, Ilyasova, autore di 13 punti in uscita dalla panchina e la presenza sotto canestro di Acik.
I 40 punti su 61 realizzati dalla panchina turca sono sintomo delle scelte iniziali sbagliate di Tanjevic, il quale ha affossato poi definitivamente la baracca decidendo di mettere inopinatamente in regia Cetin nel 3/4 .
Questa scelta si è alla fine rilevata devastante, dal momento che proprio nel terzo periodo la Grecia ha sferrato il parziale di 23-14 che ha chiuso la contesa.
La Turchia, pur in presenza di 3 centri di livello, ha sostanzialmente pagato l’assenza di un play di livello, uno alla Tunceri tanto per capirci. La Grecia ha approfittato appieno della situazione, dominando con il quintetto piccolo, proposto continuamente da Trinchieri, accortosi della situazione, sul parquet ma riuscendo anche a prevalere a rimbalzo( 30-25) su una squadra che con un’altezza media di 2.01 aveva raccolto nelle prime due gare dell’europeo ben 40 rimbalzi di media.
Il gioco corale anteposto all’iniziativa individuale, la ricerca costante e paziente della soluzione migliore, unita ad una determinazione feroce e guerriera hanno poi fatto il resto.
Alessio Teresi
2 Comments
Mad.Bob
Si, peccato che Kutluay non era un play ma una guardia tiratrice…
FRED
Non direi, la sua specialità era il tiro ma spesso era chiamato a lavori di regia specifica.