
Il cantiere adiacente alla Bonifika Arena
Rieccoci fuori dalla Bonifika Arena, dopo una giornata di bordo-mare (giá detto che qui di spiaggia nisba), ed avvistamenti di giocatori a Portoroz.
Con la piena luce il cantiere lato-palazzetto sconcerta ancor di più: non solo è cosí indietro nei lavori da far sembrare la Sagrada Familia un esempio di tempestività; non solo circonda di recinzioni di cantiere le uscite dell’Arena, contro ogni regola estetica e di sicurezza; ma – qualsiasi cosa sia – non ha nessuna parentela, per altezza e dimensioni, con le strutture vicine. Chissà se la commissione edilizia che lo ha approvato è andata a scuola dalle nostre…
Tra i tanti italiani diretti alla partita incrociamo ancora Meo Sacchetti, che Diener, alla fine dell’incontro con la Turchia, è corso ad abbracciare; scena curiosa, Gregor Fucka si protende all’interno della baracca/biglietteria, in cerca del suo accredito…
All’interno, pochi ma simpatici tifosi turchi, con bandiere rosse con mezzaluna a profusione e sorprendente proporzione femminile; il folletto-animatore oggi è vestito di blu, ma continua a non filarselo nessuno.

Cusin schiacca, by Ciamillo&Castoria
Palla a due e Cusin spende il primo fallo dopo 1’13”, sullo 0-0, ed il secondo a rimbalzo di attacco a 2’00 sul 2-2: temiamo che contro i colossi turchi esploda il problema dei lunghi tamponato contro i russi, problema ieri oggetto di uno scambio di battute con Dino Meneghin: “Dino, allora, per rimediare alle assenze ti cambi e giochi?” – “certo, ho chiamato anche Flaborea!”.
Invece entra Nicolò Melli e fa la partita: 4 subito a referto, presente su entrambi i lati, ciò che subisce lo restituisce con interessi a tasso di usura. Evidentemente il diktat di Pianigiani è “palla dentro”, Nicolò è il primo in doppia cifra, la Turchia è davanti ma per poco: Gentile pareggia, Beli piazza una tripla sulla sirena ed il palazzo al completo intona l’orrendo e caratterizzante po-po-popopo sulle note degli White Sripes.
Rientrando in panca per il primo riposo i nostri sono accolti da Vitali a metà campo ad incitarli: sará forse che si mette in partita cosí, fatto sta che quando Luca entra per il fantasma di Datome si sbatte da 4, recupera in attacco regalando uno schiaccione a Melli e trova il +9 dalla media, scatenando l’entusiasmo che ci vede perfino (vergogna imperitura), abbracciare la mascotte. Roba da radiazione dai palazzi di tutta Europa…
Ancora Vitali e Melli ci spingono a più 10, a lungo sul tabellone resta scritto 40-30 perchè gli attacchi girano a vuoto, 3 nostri rimbalzi d’attacco non portano nulla, poi la Turchia si riavvicina. In prossimità della sirena Beli disfa e rimedia: prima perde banalmente la palla e spende un fallo di frustrazione su Turkoglu; poi si fa consegnare la boccia a -10″ ed estrae una pura magia buttandosi indietro, mandandoci all’intervallo lungo sopra di 10 quando cominciano i giochini scemi del folletto e ci avventuriamo nella profezia degna de “le ultime parole famose” della settimana enigmistica: “vedrai che Datome nel secondo tempo fa il partitone”…
Ripresa, voliamo a +15 coi recuperi, agevolati da Cusin sotto che però spende il terzo fallo e poco dopo il quarto su un fischio discutibile. Rientra Melli, non è più quello del primo tempo, ma non ce n’è bisogno perchè esplode Aradori: tripla, da due, altra tripla del +15….Quando Cincia mette il +18 e Boscia chiama timeout, Beli si prende il centrocampo per chiamare il pubblico che risponde compatto.
Aradori continua lo show (saranno 17 nel quarto, roba che in nazionale non si ricorda da decenni), e restiamo sopra di 19;

Nicolò Melli, protagonista. By Ciamillo&castoria
preoccupano solo i falli e Datome, che a dispetto della profezia continua ad essere il sosia brocco del super-Gigi di ieri.
Tripla di Gentile a chiudere il quarto (ancora, sono 8 punti sulle tre sirene, gran bel segno..) e dalla regia (argh! Come una qualsiasi partita NBA!) parte la musica degli White Stripes, e folletto con cheerleaders chiamano la ola; nel paradiso del trash entrano alla grande anche i 4 pittati di tricolore giá visti ieri, che collocati in posizione strategica hanno preparato perfino fogli con messaggi per le cheerleaders. Poi dicono degli italiani che tampinano le straniere, i soliti luoghi comuni…
Gli è che la partita ormai è indirizzata, ed è il momento di Gentile: triple, entrate, smorfie al pubblico ed agli avversari, e ventello per il “tutti a casa” condito da un alè-oo di quelli che non si sentono più negli stadi. E se qualcuno vi dice che avrebbe pronosticato 90 punti segnati per la seconda vittoria azzurra, sappiate che potrebbe inventarsi davvero qualsiasi favola…
Esaltati dal 2-0 che supera qualsiasi più rosea aspettativa, decidiamo di procacciarci i biglietti per Grecia-Russia, a seguire. Detto fatto, e dopo una rapida cena circondati da finnici festanti e non necessariamente sobri (eufemismo…), rieccoci in tribuna, ad ammirare le docenze di Spanoulis.
Torcida russa nel solito quadrante da cui stavolta ci teniamo a debita distanza, curva greca con bandierone, tanti spettatori travestiti da seggioline vuote.
Brutta partenza russa, Spanoulis farebbe tirare libero anche me, ed è 8-2 Grecia. Da lì, però, misteriosamente è monologo russo: parziale 19-8 ed è 21-16.
Dopo la prima pausa c’é partita, Spanoulis predica, Bouroussis fa a sportellate con Sokolov – di gran lunga il giocatore più brutto del torneo -, il solo Shved manca all’appello, a 6′ dall’intervallo lungo è contro-sorpasso Grecia 30-29.

La Nazionale Greca prima di GRE-RUS
Si va a strappi, ora molto più Grecia, anche con Spanoulis a riposare; Shved fa danni, troppe perse e alla sirena è 41-34 ellenico.
All’intervallo ci tocca sorbire il folletto che pretende di tirare da centrocampo e le sue gag con la mascotte, roba da chiedere il rimborso del biglietto. Per fortuna la partita riprende; o meglio, riprende per la Grecia, perché la Russia dá la sensazione di essere rimasta negli spogliatoi, come all’inizio: 10-2 trainato (guarda un pò!) Spanoulis, e il tabellone dice un 51-36 che sa quasi di condanna. Infatti le maglie rosse si disuniscono, non meritando la Torcida che non tace neanche sotto di 20.
Quando siamo già pronti ad uscire, si sveglia Shved: tardi per riaprite la gara, ma abbastanza perché Trinchieri richiami Spanoulis dal bar dove si era ormai accomodato; richiamo che costa assai, perchè sulla prima azione il Prof. si scaviglia, ed esce subito (alla fine lascerà il campo a piede nudo e con borsa del ghiaccio).
Del momento di sbandamento approfitta uno Shved finalmente sveglio, che mette 13 punti di fila e riporta la Russia è -8 a 1’30”; ma ormai è davvero troppo tardi.
Cosí, dopo due giorni la classifica che non ti aspetti: con la Grecia, anche Italia e Finlandia sono 2-0; la Turchia ragionevolmente è fuori (dovrebbe sconfiggere sonoramente Grecia e Russia, da non credere), la Russia potrebbe rientrare battendo la Finlandia, oltre a Svezia e Turchia. E noi? vincendo sabato con Ranniko & c. saremmo addirittura secondi qualsiasi cosa succeda, con due preziosissimi punti “a rimorchio” nella seconda fase, e la vista sui quarti.
Adelante!
Maurizio Zoppolato

Datome, Belinelli e Poeta. By Ciamillo&Castoria