Gruppo A
ISRAELE – GRAN BRETAGNA 71-75 dts
Vince con merito la squadra di Joe Prunty, brava a prendere un buon vantaggio all’inizio con Johnson e a tenere sempre il naso avanti. La differenza la fanno la solidità di Achara (18+13 alla fine) e la grande difesa che contesta parecchi tiri specie a Eliyahu e Casspi (entrambi in doppia doppia ma con brutte percentuali). La gara è spezzata dal buon terzo periodo di Nissim (17 punti alla fine) che regala il vantaggio ai suoi con le sue triple. E’ il momento migliore dei ragazzi di Arik Shivek che con le triple arrivano anche al +9 a 3′ dalla fine con Kadir. Qui però Israele si arena, sbagliando l’impossibile, specie dalla lunetta, e Achara prima e i liberi di Hesson e Lawrence, valgono il supplementare. Johnson, che chiuderà con 22 punti, torna a segnare e sulla palla persa dello stoico Nissim a 15″ dalla sirena, la gara può dirsi conclusa, per la più classica delle sorprese.
BELGIO – UCRAINA 57-58
Montagne russe in questa gara equilibratissima, in cui gli ex sovietici riescono in una grandissima rimonta, propiziata nel finale da Jeter, che dopo una partita anonima completa il sorpasso alla fine con una giocata decisiva. Dopo un primo quarto equilibrato, il Belgio prende il vantaggio guidato dalle scorribande di Tabu (13 punti) ed Hervelle (9 + 9 rimbalzi). Beghin guida i suoi fino al 36-26 di metà gara. I tentativi di rimonta ucraini sono sempre smorzati sul nascere sempre dalle triple di Hervelle e Tabu, ma due triple di Zaytsev valgono il -8 al 30′. Ancora dalla lunga distanza, la squadra di Mike Fratello rientra in gara con due bombe di Mishula che ricuciono il gap (54-52) a 4’29” dal termine. Il Belgio non segna più, solo un 1/2 dalla lunetta ma non basta, Gladyr pareggia e la gara è tutta da vivere nell’ultimo minuto. Beghin (14 punti) rimette ancora il naso avanti per i suoi, poi tanta confusione tra palle perse e difese al limite. Lo sfondo prima e la stoppata poi di Kravtsov sembrano non servire a nulla per i rimbalzo offensivo belga, ma la sanguinosa persa di Moors regala 18″ e palla agli ucraini. E qui esce il talento di Jeeter che a 3″ dalla fine segna e subisce fallo, regalando la vittoria ai suoi.
FRANCIA – GERMANIA 74-80
Sorpresa della prima giornata è la vittoria della Germania ai danni della Francia di Parker, Diaw e Batum. Ancor più straordinaria impresa dei tedeschi che non potevano contare su Nowitzki e Kaman, ma che col collettivo, e soprattutto con una grandinata di triple (9/15), portano a casa il risultato. Il grande impatto sulla gara di Zirbes, la mole di gioco prodotta da Schaffartzik (12 punti e 11 assist a fine gara) e le triple di Benzing (19 punti) creano un sorprendente 14-27 dopo 10′ che fanno capire che la squadra tedesca è venuta a giocarsela. Nella seconda frazione la scossa la dà la panchina con De Colo e Lauvergne, ma un super Giffey riesce sempre a mantenere le distanze per i suoi. La Francia è brava a buttarsi dentro e subire fallo e con i liberi di Ajinca e Parker rientra in gara fino al-1. In un amen la gara si accende con triple da ambo i lati, ma è ancora Schaffartzik a sancire il vantaggio teutonico al 20′ (39-43). Pleiss e Staiger (altri due in doppia cifra) non smettono di segnare, Parker e De Colo rispondono con conclusioni pesanti e la Francia si attacca all’avversario cercando il sorpasso. Un altro passaggio a vuoto dei transalpini in un amen regala dieci lunghezze a Schaffartzik e compagni, ma le mani morbide in fase di assistenza di Diaw valgono il ritorno in carreggiata francese, con la tripla di Diot del -1 (56-57) al 30′. Ancora lui, ancora da tre va per il sorpasso, ma Giffey e Pleiss stabiliscono la parità. Da qui è testa a testa fino alla fine. Batum e Parker illudono, perchè Staiger e Benzing piazzano due triple a testa a cui non si può rispondere. I cavalieri teutonici vincono, i galletti sono cotti a puntino.
Classifica: Germania 2, Ucraina 2, Gran Bretagna 2, Francia 0, Israele 0, Belgio 0.
Gruppo B
LETTONIA – BOSNIA HERZEGOVINA 86-75
I baltici asfaltano la Bosnia senza troppi patemi, con una prestazione autoritaria in cui ognuno dei frombolieri della squadra di coach Bagatskis ha dato il suo contributo. Balcanici mai in partita davvero, tenuti in piedi dal quintetto (solo 5 punti dalla panchina e rotazione cortissima) ma che dovranno fare molto di più nel prosieguo per giocarsi le proprie chances. Dopo il 20-20 della prima sirena con Janicenoks (12 punti e 4 assist) e Wright a rispondersi, il secondo quarto è dominato da Freimanis, che da solo insacca 16 punti, più dell’intero fatturato avversario. Il lungo chiuderà con 24 in soli 17 minuti per problemi di falli. Sotto in doppia cifra la Bosnia prova a rientrare con Teletovic (18 pti) e Djedovic (19), ma è poca cosa. Il finale è scritto da Berzins e Kucsiks, ben ispirati da uno Strelnieks da 9 assist stasera.
FYR MACEDONIA – MONTENEGRO 80-81
Un derby vietato ai cardiopatici, così come ci si poteva attendere. Non basta ai macedoni un 10/21 da tre, perchè i 4 punti nel finale di Rice, precisissimo dalla lunetta, valgono il successo. Non bastano i 23 di Mccalbeb e i 19 di Stojanoski. A deciderla è la panchina montenegrina, che produce di più, contando su Bjelica (12) e Vucevic (9). Dopo una gara punto a punto, con vantaggi limitati, ad aprire il quarto periodo è il jumper di Gechevski per il 69-64 macedone. Ilevski (ottima la sua prova con 10 punti e ben 5 assist) con una tripla, Stojanoski col jump e Samardziski col lay up costruiscono il 76-68 che illude la Macedonia. A 6′ dalla fine non si può smettere di giocare e Sehovic con la tripla fa male. Rice si butta dentro e fa male, Sekulic dà ottimo apporto e la rimonta è fatta, 78-77 a 1’44. E’ sfida tra i due play americani. McCalebb segna, Rice risponde subendo fallo e segnando dalla lunetta. In uscita da un nuovo timeout un brutto passaggio di Ilievski consegna la palla agli avversari, viene speso fallo su Rice che con un altro 2/2 firma il sorpasso che sarà anche il finale. Mccaleb prova l’ultimo tiro per la vittoria ma sbaglia, si avventa sulla palla Chekovski ma non riesce a imbucarla. Finisce così col Montenegro che la spunta.
SERBIA – LITUANIA 63-56
In un match molto equilibrato, la Serbia riesce ad avere la meglio sulla Lituania, sfruttando i 20 punti e 9 rimbalzi di Nenad Krstic e la buona prova di Bjelica che chiude con 13 e 8. Lituania da rivedere, con basse percentuali dalla lunga distanza e dalla linea della carità e non bastano i 17 di Kalnietis. Sfida già segnata dopo un primo quarto dormiente dei baltici, schiacciati dalla prontezza di Nedovic, Bjelica e Bogdanovic (20-10). Sono i muscoli di Darius Lavrinovic a rimettere almeno mentalmente in corsa i suoi, ma i punti di Katic e la solita verve di Bjelica fanno ancora la differenza. Kalnietis sale in cattedra e riporta i suoi fino al -6 dell’intervallo, addirittura una sua bimba e un’altra di Seibutis scrivono persino la parità ad inizio terza frazione, ma qui il duo Krstic-Nedovic sale in cattedra e di fatto chiude i giochi, alternando soluzioni perimetrali a conclusioni sotto misura. Bjelica con le triple e i falli subiti riporta il vantaggio in doppia cifra, un ottimo gap che verrà gestito nell’ultimo quarto. La Lituania è dura a mollare, trova all’improvviso in sequenza le triple di Kleiza e Maciulis e, col jump di Kalnietis, è di nuovo a -5, ma qui sono 6 punti in fila di Krstic a chiudere i conti definitivamente, mandando la partota agli archivi.
Classifica: Serbia 2, Montenegro 2, Lettonia 2, Lituania 0, Macedonia 0, Bosnia Herzegovina 0.
Gruppo C
GEORGIA – POLONIA 84-67
Senza alcuna storia il match che apre questo girone. I polacchi soffrono parecchio la pressione avversaria, perdendo troppi palloni, non la mettono mai dalla lunga distanza e per Sanikidze e compagni è fin troppo facile. Il 14-2 di parziale in chiusura di secondo quarto regala un comodo 39-22 da difendere nella ripresa che è un vero Everest per Gortat (12+8 alla fine) e compagni. Saranno alla fine 23 (3/5 da tre e 8/11 complessivo) per Sanikidze, 18 punti per Markoishvili e una buona prova di sostanza per Shermadini (13+9).
SPAGNA – CROAZIA 68-40
I campioni in carica asfaltano una troppo giovane e fragile Croazia, che oggi è apparsa senza idee, senza quel gioco fluido e quella cattiveria agonistica (blocchi di Tomic a parte) che è il marchio di fabbrica delle squadre slave. Minimo sforzo, massimo risultato per gli iberici, che con un 15-0 in apertura firmato Rudy (15 punti alla fine per lui, sempre determinante) e ispirato dalla batteria eccezionale di playmaker Rubio (7 assist). Gasol fa tanto lavoro in area, subendo fallo e chiudendo con una tranquilla doppia doppia, le triple di Calderon e Mumbrù e il gioco a tratti spumeggiante, irridono quasi una Croazia troppo brutta per essere vera, specie sul fronte offensivo. Pesano eccome le assenze di Popovic e Planinic.
REP.CECA – SLOVENIA 60-62
Più arduo del previsto il debutto dei padroni di casa della Slovenia, che davanti al pubblico amico vedono letteralmente i sorci verdi ( o forse meglio dire i grifoni rossi) contro una Repubblica Ceca mai doma, che trascinata da Vesely (17 + 7 rimbalzi) mette paura a Nachbar e compagni. Laddove spesso le squadre slave erano sempre state tacciate di egoismi, è proprio una prova corale a far vincere i biancoverdi, con il solo Balazic (11+8rbz) in doppia cifra, ma con un contributo uniforme da tutti i ragazzi. Gara sempre sul filo del rasoio, con gli sloveni ispirati dal gioco di G.Dragic (8 + 9 assist alla fine), mentre i cechi si affidano al gioco sotto o all’esperienza di Satoransky. Nachbar con le sue triple prova a ispirare la fuga, ma Barton è bravo a tenere i suoi in linea di galleggiamento. Alla pausa lunga, il canestro di Balazic vale il 32-36. E’ lo stesso giocatore con la tripla a metà del terzo periodo a scrivere il massimo vantaggio sloveno sul +9 (36-45), ma le torri Houska e Vesely sono brave con il gioco dal post a rispondere prontamente e a ricucire il gap. Sul 46-51 inizia l’ultima ripresa, un continuo alternarsi di mini parziali da ambo i lati. Prima Vidmar e Begic, poi Satornasky e Barton, ancora 4 punti di Goran Dragic cui risponde la vecchia volpe Welsch che pareggia 1’38” dalla fine. Grande confusione in campo, falli sistematici e liberi. Prima un 1/2 di Z.Dragic, poi, dopo un errore ceco, uno 0/2 di Nachbar, Welsch si gioca le ultime fiches ma sbaglia, Nachbar dalla linea della carità fa 1/2 e con 7″ i cechi hanno almeno la possibilità del pareggio, ma la palla va a Barton che fa passi e finisce così, con tanto rammarico per Vesely e soci e qualche scoria da digerire per la Slovenia padrona di casa.
Classifica: Slovenia 2, Spagna 2, Georgia 2, Polonia 0, Croazia 0, Rep.Ceca 0.
Gruppo D
TURCHIA – FINLANDIA 55-61
La Finlandia con un incredibile upset sconfigge la Turchia di Tanjevic. Incide e non poco un primo tempo dalle percentuali basse in cui Koponen (12 + 9 rimbalzi) e compagni infilano qualche tripla importante che sposta e non poco l’asticella dalla parte degli scandinavi. Le triple di Salin e la concretezza di Lee valgono il 32-19 alla pausa lunga, ma la Turchia non molla mai. Grazia e un parziale mortifero di 19-2 tra fine del terzo e inizio del quarto periodo la gara si riapre del tutto fino al 47-52 firmato Asik. Sembra fatta, ma l’intensità della difesa turca viene punita forse eccessivamente da un buzzer sulla sirena dei 24″ ancora dalla lunga distanza firmato Salin. Huff regala di nuovo il +10 e sembra fatta, ma qui la Finlandia smette di giocare. Turkoglu segna, poi fa 1/2, poi piazza l’assist ad Arslan per la tripla. Preldzic ruba palla e segna l’incredibile -2 a 25″ dalla fine. Si va di fallo sistematico e Huff fa solo 1/2. Altro timeout. Palla a Turkoglu che però sbaglia, scappa Salin (12 punti) che piazza in corsa un gioco da tre punti che chiude i conti. Ma la Turchia ha solo da rimproverare a sè stessa.
SVEZIA – GRECIA 51-79
Semplice esordio per la squadra di Trinchieri, che con un 27-7 tra fine del primo e secondo quarto, manda agli archivi una partita in cui la Svezia, guidata da Taylor (16 punti) è stata in vantaggio solo all’inizio. La supremazia è garantita agli ellenici da un buon impatto di Bouroussis, che chiuderà con 12 e 6, ma tutti nel momento della costruzione del vantaggio. La regia di Spanoulis (13 punti, migliore dei suoi) e il 58% dal campo al tiro fanno il resto, con tutti i ragazzi in casacca blu a referto. Per la Svezia poche soluzioni, spesso affidate o al talento di Taylor o al gioco vicino a canestro di Jerebko. Poco altro da segnalare.
RUSSIA – ITALIA 69-76
Classifica: Italia 2, Grecia 2, Finlandia 2, Turchia 0, Svezia 0, Russia 0.
Domenico Landolfo