BRESCIA – Tempo di raduno per la Centrale del latte Brescia edizione 2013/14. Dopo nemmeno due mesi da quella gara 5 in quel di Pistoia che ha negato la serie A, lo scenario è sempre quel pala San Filippo che tanto ha visto trionfare i colori bianco-blu nella passata stagione. Alla rosa di coach Martelossi mancano ancora 3 petali tra cui i due esterni titolari, uno italiano (o passaportato) e uno americano, e il lungo di riserva (verosimilmente un under, come da regolamento). Assente giustificato anche l’altro americano Tamar Slay, ancora oltreoceano in attesa del visto. Tante le facce nuove, da Robert Fultz a Tommaso Rinaldi, per finire con i giovani Procacci e Maspero (quest’ultimo in prova). Tanti anche i volti noti, come i reduci dalla scorsa stagione Federico Loschi e Gino Cuccarolo, oltre a un cavallo di ritorno come Franko Bushati dopo la non esaltante stagione in quel di Scafati. La continuità è data anche dal collaudato staff tecnico guidato da Alberto Martelossi e i suoi preziosi vice Andrea Diana e Max Giannoni, ormai veterani dell’ambiente bianco-blu.
Rompe gli indugi coach Alberto Martelossi, che dipinge così la situazione attuale: “Rispetto all’anno scorso siamo già più avanti. La concorrenza è folta in questo campionato, di sicuro ci deve essere una forma di rispetto da parte dei giocatori per quanto fatto l’anno scorso e voglio che percepiscano ciò ogni volta che mettono piede su questo parquet. Il livello del campionato quest’anno è salito e credo ci siano tante squadre a lottare per la promozione e anche per i play-off; nel complesso è comunque un campionato molto livellato e non vedo squadre materasso. Ad oggi è difficile dare un obiettivo, consideriamo anche che ci sono solo sette posti quest’anno per i play-off perchè uno sarà ad appannaggio della Lega2 Silver. Posso sbilanciarmi dicendo che credo che in settimana potremmo avere un giocatore in piu’. Purtroppo avevo seguito a lungo alcuni obiettivi iniziali che poi non siamo riusciti a raggiungere data anche la folta concorrenza. Sono contento anche per chi è rimasto dall’anno scorso, Federico e Gino hanno dimostrato di avere un grande attaccamento all’ambiente bresciano. Per quanto riguarda Giddens invece è ovvio che la porta è sempre aperta, anche se è molto difficile possa tornare. Tra l’altro non sarebbe in competizione con Slay che abbiamo preso per fare l’ala forte. Come filosofia di gioco per la mia squadra nuova vorrei sicuramente avere più reattivatà immediata partendo dalla panchina, e con Bushati in più e considerando che Loschi e Cuccarolo hanno un anno di esperienza in più lo ritengo un obiettivo possibile. L’anno scorso avevamo molto gioco interno, ora Brkic e Barlos non ci sono più e quest’anno in quei ruoli abbiamo meno talento ma d’altro canto saremo molto più imprevedibili sugli esterni, dove avremo sempre minimo due o tre giocatori in grado di giocare pick’n’roll. Per quanto riguarda il nuovo capitano lo decideremo più avanti, sicuramente però non sarà uno dei due reduci dell’anno scorso ma uno tra i nuovi big appena arrivati. Per quanto riguarda il ruolo di Tamar Slay, io credo che lui possa giocare benissimo da ala forte, considerando anche che con l’età che avanza è anche lo sbocco naturale di un’ala piccola col fisico che ha lui. Tra l’altro l’80% dei lunghi l’anno prossimo saranno italiani e io vorrei fare un po’ la differenza anche in quel ruolo, Slay potrebbe farla. Ne ho parlato con lui e l’ho sentito motivato a giocare in quel ruolo, cosa che anche Giddens avrebbe potuto fare ma mentalmente non si sentiva, al contrario di Slay”.
La guardia/ala Federico Loschi, uno dei superstiti della cavalcata trionfale della stagione scorsa, commenta: “Per me è il secondo anno qui e lo volevo fortemente, non ho nemmeno pensato alle offerte che arrivavano e ho chiesto al mio procuratore di chiudere il prima possibile con la Leonessa tanto è vero che ho firmato per primo il 10 luglio, quando ancora c’era solo il coach. Direi che in un anno è cambiato tanto, basta pensare che l’anno scorso a questo punto eravamo in quattro cani morti mentre quest’anno siamo già quasi al completo. Tutti noi dopo la stagione che abbiamo fatto avevamo molte possibilità di trovare salari, anche superiori, altrove, ma vi assicuro che anche chi è andato via come Jenkins e Giddens avrebbero veramente voluto rimanere poi chi ha voluto provare l’avventura in serie A e chi provare a strappare contratti più ricchi hanno preso altre strade, ma sono rimasti molto legati a questo ambiente e questa società. Quest’anno nel nostro campionato ci sono tante squadre tostissime, ma i nostri tifosi di sicuro avranno voglia di ripetersi e godersi un’altra stagione di alto livello. Mi mancherà molto Andrea Scanzi, l’ho insultato fino alla morte quando ho saputo che è sceso a giocare in DNB”.
L’altro reduce del campionato appena concluso, il centro Gino Cuccarolo commenta: “Sono contentissimo di essere rimasto, qui per me è come essere in famiglia. Quest’anno ci sono molte squadre forti e sarà una bella sfida. Io e Loschi avevamo già deciso di restare dopo i play-off. La trattativa è stata lunga perchè ho avuto altre offerte ma ho deciso di rimanere qui. L’anno scorso avevo davanti un giocatore importante come Brkic e lo spazio per me era poco, certo ora ho davanti Rinaldi ma spero di giocare di più”.
Molto determinato è anche il nuovo acquisto Robert Fultz che esordisce dicendo: “Sono davvero curioso di vedere i due compagni che mancano, mentre di quelli attuali conosco bene Rinaldi e Bushati. Tamar Slay poi è un grandissimo giocatore che conosco molto bene, lui sa fare tutto col pallone in mano ed ero contentissimo quando ho saputo che ha firmato con noi. Il secondo posto dell’anno scorso ha influito molto per farmi scegliere Brescia, ho visto la finale in tv e sono rimasto affascinato dal gioco della Leonessa, inoltre conosco bene David Brkic che mi ha parlato benissimo di Brescia, sciogliendo gli ultimi indugi. Ho deciso di scendere di categoria perchè preferisco un ruolo da protagonista qui piuttosto che dieci minuti in serie A a fare il cambio di un americano. So bene che nel mio ruolo mi troverò di fronte nel 99% dei casi un play americano ma è successa la stessa cosa a Reggio Emilia dove ho disputato un buon campionato e inoltre io sono italo-americano e quindi se serve posso tirare fuori il passaporto americano che ho sempre con me. Mi piace molto giocare in velocità in campo aperto, mi piace passare il pallone ma mi trovo a mio agio anche con il palleggio, arresto e tiro”.
Fiato alle trombe allora, che la nuova stagione abbia inizio, e come recita lo striscione in bella vista in tribuna: “La leonessa è tornata a ruggire”.
Andrea Buffoli